Oggi noi di Musica361 siamo in compagnia del gruppo La Malcostume, un duo musicale di Bologna molto originale a partire dal nome che nasce come “contrapposizione e contrasto alla Buoncostume, un reparto della Polizia di Stato italiana che si occupava della difesa della pubblica morale. Se la Buoncostume aveva come compito quello di censurare e ‘normalizzare’ l’arte e la cultura, noi invece puntiamo all’esatto opposto, ossia a essere completamente liberi da ogni costrizione”…
Ciao, innanzitutto vi chiedo di parlare un po’ di voi agli amici di Musica361…
Ciao, noi siamo “La Malcostume”, un duo alternative pop-rock di Bologna! In particolare, siamo Marco Cardona alla voce e Gianluca Burzi alla chitarra. Il progetto è nato nel 2021 come esperienza solista di Marco, che ha pubblicato così i primi due singoli (“Dove credi di andare?” e “Respira piano”), e poi si è allargato a Gianluca, diventando un duo, a fine 2022, e quindi “Materia prima” è ora il terzo singolo del progetto ma il primo in duo! La nostra mission è quella di fare musica di qualità, che ci piace e ci appassiona veramente, senza seguire le mode musicali del momento (leggi: reggaeton e trap), ma puntando a qualcosa che possa rimanere nel tempo
Molto singolare il vostro nome, perché lo avete scelto?
Il nome “La Malcostume” nasce come contrapposizione e contrasto alla Buoncostume, un reparto della polizia di Stato italiana che si occupava della difesa della pubblica morale. Se quindi la Buoncostume aveva come compito quello di censurare e “normalizzare” l’arte e la cultura, noi invece puntiamo all’esatto opposto, ossia a essere completamente liberi da ogni costrizione (di genere musicale, di argomento, di identità, ecc.), ed eventualmente anche liberi di provocare se serve.
Come definite il vostro genere musicale?
Siamo alternative pop-rock. “Alternative” perché, come già detto sopra, non seguiamo volutamente le mode mainstream del momento, né miriamo soltanto a far soldi o a entrare nelle classifiche, quindi niente musica mordi e fuggi. “Pop-Rock” perché, a seconda dei brani e dei momenti, alterniamo musica più morbida e orecchiabile a musica e sonorità più aggressive e intense, e vogliamo assolutamente mantenerci questa libertà d’azione, senza sentirci in trappola.
Avete base a Bologna, città di grandi musicisti, quali sono i vostri cantanti o gruppi di riferimento?
Per la parte musicale abbiam preso molto dai Nine Inch Nails, dai Muse, dai Subsonica e da Cosmo, ma per i testi e gli argomenti invece ci ricolleghiamo alla musica alternativa italiana degli anni ’90 e primi 2000, come Afterhours, Marlene Kuntz, Verdena e Baustelle. Puntiamo a una sintesi tra le due anime, ad un mash-up che speriamo fertile.
A proposito di generi musicali, oggi quello che va per la maggiore è la trap che però ha attirato anche tante critiche, cosa ne pensate?
Personalmente a noi la trap non piace, perché riteniamo che, nonostante la quantità d brani e album usciti negli ultimi 10 anni, la roba di qualità e che potrà rimanere (quindi non scomparsa nel tempo) sia davvero poca. Ma in ogni caso il vero tema, per noi, è se, a prescindere dal genere, un artista e i suoi brani sono sinceri, genuini, veri, e non se invece fatti “per moda”, solo perché ora è trendy quel genere. E nella trap vediamo invece molta omologazione, temi e sound quasi sempre troppo uguali, quindi noiosi.
Avete appena pubblicato il vostro brano “Materia Prima”, volete parlarcene?
“Materia prima” è dedicata a tutte le persone che abbiamo conosciuto, in tutte le esperienze che abbiamo fatto, e di tutte le sensazioni ed emozioni che abbiamo provato, fondendo tutti questi elementi in un unico calderone (che è il nostro cervello), che poi lavora tutti questi input (come appunto se fossero materia prima da elaborare) per tirarne infine fuori i nostri brani e le nostre produzioni artistiche. Nel subconscio e nel conscio di ognuno di noi, ogni esperienza vissuta torna prima o poi da qualche parte, e noi volevamo quindi sottolineare questo rapporto inevitabile (di amore e odio, diremmo) che si creare tra noi e gli altri, dove gli altri sono croce e delizia, l’inferno ma anche il paradiso.
Secondo voi quali sono le maggiori criticità nel fare musica in Italia?
Siamo un po’ tristi per la situazione musicale italiana perché ci sembra che, rispetto a quello che in passato è stata capace di produrre, adesso il livello qualitativo sia in calo, e si vede anche dal fatto che le canzoni italiane che vanno all’estero sono molte meno e con un impatto minore rispetto ad una volta. Ci sembra che l’industria musicale italiana si sia adagiata sul breve periodo, sul cercare di fare più soldi possibile con un artista nel breve termine, senza prospettiva di lungo periodo, senza osare o rischiare, senza una progettualità. Ci si accontenta della pura forma (i vestiti, l’immagine, ecc.), ma senza sostanza musicale non si dura.
Cosa ne pensate dei Talent? Vi andrebbe di partecipare?
Mah, forse ci proveremo pure, ma senza aspettative, perché i talent seguono logiche peculiari (non musicali, ma televisive) che non ci fanno impazzire, e quindi ricercano più fenomeni televisivi (se non “da baraccone”) che contributi musicali. Peraltro sono ormai, per fortuna, in una fase calante, sostituiti sempre più dai social, e per noi questo è comunque un bene, perché almeno c’è un rapporto diretto coi fan, senza redazioni televisive che fanno il bello e il cattivo tempo.
Ora parliamo di Sanremo, lo avete seguito? Avete fatto il tifo per qualcuno in particolare?
Seguito solo per le ultime due serate, e distrattamente nell’ambito di serate in casa di amici; poi comunque sfuggire alle news ed alle clip di Sanremo è quasi impossibile in Italia durante la settimana dello show. Non ci piace Sanremo per lo stesso motivo di cui sopra per i talent, e cioè perché non mette davvero al centro la canzone, ma le dinamiche di divismo e di culto della personalità televisiva dei partecipanti; inoltre, non crediamo che la musica debba stare in contesti competitivi, perché non è uno sport, non si possono paragonare fenomeni artistici diversi. In ogni caso, il nostro podio sarebbe stato Brunori SAS primo, Achille Lauro secondo e Willie Peyote terzo.
Prima di lasciarci volete rivelarci i progetti futuri?
Adesso siamo immersi nella promozione di “Materia prima”, divenuta disponibile su Spotify. Ma siamo già al lavoro per la definizione del prossimo singolo, e quindi ora stiamo definendo il produttore artistico che ci accompagnerà nella realizzazione del prossimo lavoro.
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