Wasichu: dalla saggezza dei nativi americani una critica alla società attuale

Wasichu nella lingua dei Lakota significa ladri di grasso, termine spregiativo con cui erano indicati i bianchi, perché ingordi, avidi, famelici; partendo da una cultura che apprezza molto, l’artista compie una critica alla società attuale come si evince dall’ultimo album pubblicato: “L’effetto della cifra di sinistra”

 

Wasichu
Foto: Ufficio Stampa

 

Ciao Franco, innanzitutto ti chiederei di spiegare l’origine del tuo nome d’arte che ci ha incuriosito molto e che nasconde una tua grande passione…

Sono un estimatore della cultura e filosofia dei nativi americani, in particolare dei Lakota (per i francesi: Sioux), il popolo di Cavallo Pazzo e Toro Seduto, Wasichu è il modo (dispregiativo) con cui i lakota chiamavano i “bianchi” e significa “ladri di grasso”, ossia ingordi, avidi, famelici divoratori di tutto, insaziabili… ed è esattamente quello che siamo, sempre di più.

Da poco è uscito il tuo ultimo album “L’effetto della cifra di sinistra”, vuoi parlarcene?

Io in giovanissima età componevo canzoni, spedii decine e decine di musicassette  (con testi battuti a macchina) in buste imbottite alle varie case discografiche (spendendo anche parecchio!!), ma non ebbi quasi alcun riscontro, quindi che fai chiusi tutto in un cassetto e mi dedicai ad altro! Poi arrivano i 50 anni, la crisi di mezza età, quindi ho riaperto il cassetto e ci ho riprovato (con mail, internet e mp3!!!) Questo disco (come il precedente) è un’accozzaglia di vecchissime canzoni con altre più recenti, non segue un filo logico: è un “mischione” tra quello che è successo e quello che succede: i nonni e i nipoti, come ero prima e come sono adesso.

Si pone come un’accusa alle spietate leggi del marketing, una critica della società…

Spietata lo è davvero! Non ci si ferma davanti a nulla, non ci si fa più scrupoli, tutto è lecito se genera denaro (Wasichu, appunto!!). In questi giorni sta avendo un grande successo il docufilm FOOD FOR PROFIT, beh il filone sarebbe molto più ampio ci sarebbe materiale per girare anche PHARMA FOR PROFIT, ENERGY FOR PROFIT, NATURE FOR PROFIT, POLITIC FOR PROFIT, SPORT FOR PROFIT, MUSIC FOR PROFIT etc. etc.

La domanda sorge spontanea: è un disco per giovani?

Non credo, forse nemmeno per i miei coetanei, forse è un disco solo per me. Penso questo: anche se le mie canzoni piacessero solo a me è comunque un ottimo motivo per scriverne ancora!

Quali tematiche preferisci veicolare attraverso i tuoi testi?

Non c’è preferenza, c’è qualcosa che accade o qualcuno che incontri che ti fa star bene, oppure male e da lì originano parole  (buone o cattive), note (belle o brutte che siano) che poi metti insieme e hai una canzone…

Quali sono i gruppi o i cantanti che ti hanno ispirato maggiormente?

Da adolescente ho consumato le cassette di Bennato poi (fortunatamente) ho allentato il mio fanatismo ed ho ampliato i miei ascolti e nell’autoradio della mia panda giravano i nastri (quasi mai originali) di tutti i grandi classici e storici cantautori italiani, da Vecchioni a De Andrè, Guccini, Finardi, De Gregori, Bertoli, Nomadi, Pfm. L’elenco è lungo… poi ho “aperto” anche al country con John Denver, Neil Joung etc. Gusti decisamente boomer!!!

A questo proposito, in tempi non sospetti hai ironizzato sulla presenza massiccia dei rapper nel panorama musicale, considerato lo strapotere dei trapper non pare che la situazione sia cambiata…

Ironizzo ancora: RAP, TRAP poi avremo la musica GRAP, FRAP; fra qualche anno la KRAP, BRAP. Ma appena finiranno le consonanti torneremo a sentire, in un qualche nuovo pezzo di successo, un violino con un pianoforte, una chitarra, un arpa, una fisarmonica: sarà una rinascita! Spero di esserci quando accadrà… ma accadrà!

Oggi spopolano i talent che cosa ne pensi?

Non mi piacciono, per due motivi: se consideri la musica arte non ha alcun  senso una “competizione artistica” è come fare una gara  di pittura a che serve? Inoltre, i ragazzi sono giudicati su parametri oggettivi (mentre l’arte dovrebbe essere soggettivissima!!) ossia la bellezza della voce e la presenza scenica! Bellissima voce e sei figo/a …VINCI! Il parametro invece più importante ossia LA CREATIVITA’, il genio e l’ingegno creativo non vengono in alcun modo considerati! Se questi talent fossero esistiti negli anni ’60/’70 Bob Dylan sarebbe stato cacciato dopo 6 secondi di provino (i giudici: ”Hey Robert, ma con questa voce dove vuole andare? Lascia perdere, trovati un lavoro!). Neil Young, dopo 10 a casa, anche Lou Reed; bocciati Guccini, Branduardi, Graziani, Bennato, Gaetano, Forti ed altri ancora. Avrebbero davvero fatto un disastro!

Un grande classico è il Festival di Sanremo, lo segui di solito? Ti ha soddisfatto l’ultima edizione?

Non vorrei sembrare snob, ma no: ci provo tutti gli anni, ma poi cambio canale. Ho letto che molte canzoni sono state scritte dallo stesso autore? Ma è vero? Ma che roba è? Un sarto che confeziona più pezzi possibili che poi vengono distribuiti ai fruitori/cantanti? Che tristezza! Un canzonificio di pezzi precotti, poi surgelati tirati fuori all’occorrenza: 3 minuti al microonde e via che si canta! Mi scusi per il sarcasmo ma non fa per me..

Hai appena pubblicato un album quali sono i tuoi prossimi progetti?

Sono preoccupato per il caldo, per le estati sempre più calde. Un mio prossimo progetto è trovare una casetta in un tranquillo paesino di montagna, sopra gli 800/900 metri e invecchiare lì al fresco, passeggiando per boschi! Sto guardando la Val di Scalve, non è male…

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Ruggero Biamonti
Ruggero Biamonti
Autore con esperienza decennale presso importanti realtà editoriali quali Rumors.it (partner di MSN), Vivere Milano, Fondazione Eni e Sole 24 Ore Cultura, si occupa di temi che spaziano dall'intrattenimento al lifestyle.
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