Il nuovo singolo, “Tutta la voglia di vivere”  e “Live 2023 – Racconti Unplugged”, un viaggio tra le più belle canzoni del repertorio di Fabrizio Moro

Fabrizio Moro: "Live 2023 - Racconti Unplugged" 2
FABRIZIO MORO (Foto © Fabrizio Cestari)

È partito da Roma il 20 marzo il tour di Fabrizio Moro “Live 2023 – Racconti Unplugged”. È un viaggio in musica tra le canzoni più belle e famose del repertorio del cantautore romano.

Il tour, che ha preso il via dall’auditorium Parco della Musica della capitale, regalerà al pubblico uno spettacolo unico ed emozionante in una dimensione teatrale unica e coinvolgente.

A distanza di pochi giorni dall‘inizio del tour viene pubblicato ”Tutta la voglia di vivere”, il nuovo singolo di Fabrizio Moro, in radio e su tutte le piattaforme digitali, da venerdì 24 marzo 2023 per Fattoria del Moro, Distribuzione Warner Music Italy.

Il brano è un‘esortazione a svegliarsi dalle paure, pensando all‘alba di un nuovo giorno, accorgendosi che un evento segue l‘altro, accogliendo l‘incerto come un‘attesa che vale la pena vivere.

Si tratta di una ballata cruda e immediata, che arriva subito al cuore dell‘ascoltatore, cosi come il videoclip del singolo.

“Tutta la voglia di vivere” è ambientato in un carcere femminile, ricostruito per l’occasione, diretto da Daniele Tofani e prodotto da PunxFilm, ed è già disponibile sul canale Youtube di Fabrizio Moro.

In occasione del tour, oltre al nuovo singolo, il cantautore si esibirà con molti brani, tanti dei quali sono stati totalmente riarrangiati e rivisitati, percorrendo in ordine cronologico tutti i successi a partire dagli esordi dell’artista fino ad oggi.

Fabrizio Moro Tutta la voglia di vivere - Copertina digitale
Fabrizio Moro Tutta la voglia di vivere – Copertina digitale

Attivo dal 1996, Moro ha pubblicato tredici album nella sua carriera, di cui nove in studio.

Dopo la vittoria a Sanremo 2007 nella sezione Giovani, vince anche nel 2018, nella categoria big, in coppia con Ermal Meta con il brano “Non mi avete fatto niente”, totalizzando sette partecipazioni alla kermesse canora più famosa d’Italia ed una ad Eurovision Song Contest.

Nel corso del tour appena iniziato, il cantautore presenta inoltre per la prima volta live anche brani che saranno contenuti all’interno del suo nuovo progetto discografico, in uscita a maggio.

Tramite i canali social Moro ha raccontato il suo nuovo tour: «Il tour di Racconti Unpluggedpartirà da Roma il 20 marzo e proseguirà fino alla fine di maggio, toccando tutte le città più importanti dItalia.

Sarà un concerto completamente diverso da quello che siete abituati a vedere.

Sul palco, riproporrò tutti i brani più rappresentativi della mia carriera ma, con un arrangiamento completamente rivisitato e, partendo dal mio primo lavoro discografico Fabrizio Moro, ripercorreremo insieme, in ordine cronologico, le canzoni più importanti di ogni album, fino ad arrivare a questo nuovo lavoro in studio: La mia voce parte 2che ascolterete dal vivo, prima della sua pubblicazione».

 Il tour è stato anticipato da una data zero, venerdì 17 marzo, al Teatro Mancinelli di Orvieto, nell’ambito della stagione Tourné promossa da Aucma e Mea Concerti.

Fabrizio Moro conclude nel suo post diffuso sui social media: «Sarà un viaggio raccontato, che seguirà una sceneggiatura scritta, dove la musica sarà protagonista, un live con immagini e filmati inediti, canzone dopo canzone, ricordo dopo ricordo, emozione dopo emozione».

Fabrizio Moro: "Live 2023 - Racconti Unplugged" - locandina
Fabrizio Moro: “Live 2023 – Racconti Unplugged” – locandina

Un viaggio di due ore tra musica, parole, filmati e fotografie inediti proiettati alle spalle del cantautore, seduto su un divano, mentre ripercorre i brani più cantati del suo repertorio, raccontando aneddoti e storie legate alle sue canzoni.

Moro è accompagnato dalla band composta da Danilo Molinari e Roberto “Red” Maccaroni alle chitarre, Luca Amendola al basso, Alessandro Inolti alla batteria e Claudio Junior Bielli al pianoforte.

“Sole” apre la live, terminando con “Acqua” del 2015.

Queste le prossime date:

2 aprile, Auditorium Parco Della Musica – ROMA

4 aprile, Teatro Augusteo – NAPOLI

7 aprile, Teatro degli Arcimboldi – MILANO

13 aprile, Tuscany Hall – FIRENZE

15 aprile, Europauditorium – BOLOGNA

20 aprile, Gran Teatro Geox – PADOVA

28 aprile, Teatro Metropolitan – CATANIA

29 aprile, Teatro Golden – PALERMO

4 maggio, Teatro Colosseo – TORINO

6 maggio, Teatro Team – BARI

7 maggio, Teatro Politeama Greco – LECCE

13 maggio, Teatro Massimo – PESCARA

14 maggio, Teatro delle Muse – ANCONA

I biglietti sono disponibili in prevendita su ticketone.it e nei circuiti di vendita abituali

Articolo a cura di Davide Esposito

Davide Gammon: “Più che aria” martedì 21 marzo è uscito il nuovo singolo dello psico cantautore

Davide Gammon
(Foto di C. Visentin)

Davide “Gammon” Scheriani è uno psicologo che da anni affianca la propria attività professionale a quella di musicista e cantautore in grado di inoltrarsi oltre la forma canzone, sfruttando la sua passione per il blues avanguardista e l’elettronica sperimentale e collaborando con artisti nazionali ed internazionali.

Attivo sin dagli Anni ’90 e costantemente alla ricerca di un connubio tra la propria attività di psicoterapeuta e quella di songwriter attento alla contemporaneità.

Dall’inizio del 2022 ha dato avvio sul proprio canale YouTube al format “PsicoParade”, in cui la presentazione di opere ed autori della storia del rock e del pop si interseca con la narrazione e divulgazione di idee del mondo della psicologia.

Dopo aver pubblicato 4 Ep autoprodotti e, a partire dall’anno scorso, una serie di singoli per Visory Suisse, episodi di un percorso musicale prodotto e realizzato da Lory Muratti all’interno del Laboratorio creativo the house of love, Davide torna oggi con un nuovo brano, che alterna intimismo cantautorale a pura energia rock: ecco quindi la sesta tappa di un viaggio musicale che vedrà l’artista presentare la sua recente produzione, un passo dopo l’altro, attraverso singoli episodi in uscita cadenzata nell’arco di questo 2022/23.

Martedì 21 marzo è uscito il nuovo singolo dello psico-cantautore Davide Gammon prodotto da Lory Muratti.

Una “song of faith and devotion” mossa da un intreccio di beat che piacerebbero a Dj Shadow oppure al nostrano Dardust: l’invito a partire, a lasciarsi andare per scoprire che quello che ci si lascia alle spalle è spesso soltanto la paura di scoprirsi diversi, nuovi.

Un altro messaggio che Gammon sembra inviare tanto a sé stesso quanto all’ascoltatore, mischiando il tono confidenziale delle strofe allo sfogo dei ritornelli.

Oggi Davide Gammon ci racconta il suo nuovo “intrigante” lavoro.

Dopo “L’ironia della sorte” con sonorità più immediate, ci sorprendi con uno brano che arriva in maniera meno diretta.  Com’ è nato questo brano?

A dire il vero, secondo Alessandro di Visory Suisse, l’etichetta che ha deciso di pubblicare questi miei singoli a partire dallo scorso anno, questo pezzo avrebbe dovuto essere il brano di lancio dell’intera operazione.

C’è molta elettronica e un’alternanza di atmosfere tra strofe e ritornelli che io penso possa scuotere particolarmente l’attenzione.

Di fatto, “L’ironia della sorte” ha ottenuto in un anno più di ventimila ascolti, una cifra per me più che soddisfacente. Speriamo che “Più che aria” possa bissare questi risultati, anche se si tratta di un brano decisamente diverso.

La tua casa, Il Circolone di Legnano e tua figlia Amelia erano presenti del video del tuo precedente singolo. Ora ci sei tu con la tua faccia. È uno sguardo verso te stesso o vuoi trasmettere un messaggio al mondo?

Credo che si tratti di entrambe le cose. “Più che aria” è un invito a partire, a lasciarsi alle spalle i debiti col passato per trovare nuove coordinate, orizzonti più ampi e ancora inesplorati.

Non a caso con il mio team abbiamo deciso di far uscire il brano in concomitanza con il solstizio di primavera, il momento in cui tutto si risveglia e prende nuove pieghe.

Tra le sue righe e nei suoi ritmi credo che si possa scorgere un messaggio tanto rivolto all’ascoltatore quanto a me stesso, come se mi fossi messo davanti a uno specchio che riflette un’immagine digitale (l’idea di copertina nasce inizialmente da un ritratto elaborato da un’intelligenza artificiale) eppure vivida.

“Suoni molto bassi quasi gravi come giro armonico e immancabili sonorità elettroniche”, cosa altro ci hai messo nel singolo visto che sei uno che sperimenta e non sei mai scontato?

Ti ringrazio per questo attento ascolto, che farà di certo molto piacere anche al mio produttore, Lory Muratti.

Abbiamo molto lavorato sul cantato e sulle ritmiche, cercando di ricreare un “ambiente” profondo e tridimensionale, sfruttando la spazialità dei riverberi e la sovrapposizione delle chitarre elettriche.

Le orchestrazioni sono poi un vero marchio di fabbrica per Lory e penso che anche in questo caso sia riuscito a rendere il lavoro particolarmente incisivo ed “emozionale”.

Davide Gammon
Davide Gammon (Foto di C. Visentin)

Hai in programma prossimamente dei live?

Ho diversi appuntamenti all’orizzonte e spero che i lettori siamo curiosi di assistere ai prossimi spettacoli, alquanto “non convenzionali”.

Il 6 aprile sarò con il Jama Trio alla libreria Ubik di Legnano per un reading/concerto sul Blues incentrato sulle opere di Stefano Benni.

Il 23 aprile invece proporrò un concerto pomeridiano corredato da un pranzo etnico presso il ristorante indiano “Da Sonia” di Vergiate.

Ho voglia di proporre la mia musica in contesti e situazioni inconsuete, in modo da poter offrire la possibilità di unire diverse forme di espressione artistica: musicale, letteraria, culinaria e altro ancora.

Inoltre, ormai un anno fa ho dato avvio alla pubblicazione sul mio canale YouTube di periodiche puntate del format “Psicoparade” che unisce le mie due più grandi passioni: musica e psicologia.

Sono quindi in arrivo nuovi video e spero davvero che il mio pubblico si estenda sempre più (come è capitato in questi mesi) e mi fornisca nuove ispirazioni per i miei contenuti.

Articolo a cura di Raffaele Specchia

 “Ingegnere di giorno e cantante abusivo di notte”: così ama definirsi Niko Albano, busker di lunga esperienza

Niko Albano, busker di lunga esperienza

Niko Albano – ShanghaiNiko Albano, partenopeo trapiantato da tempo nel bolognese, ha iniziato a suonare la chitarra grazie a suo padre che, come suo nonno fece con lui, gli ha “passato il testimone”, come ama ricordare Niko.

Nel 2013 muove i primi passi nel mondo della musica partecipando al format radiofonico “Fatti Ascoltare dalla Radio CRC” presso “Radio CRC” presentando il suo primo inedito “Tornerà La Sera”.

Nel 2016 grazie al primo posto al contest “Umbria Voice” si guadagna un posto per “Area Sanremo”.

Ha autoprodotto il suo primo singolo “Forget Your Touch” nel 2018 e partecipa al “Premio Mia Martini” con il brano “Non Serve Domani” posizionandosi al secondo posto e vincendo il Premio della Critica.

Grazie alla collaborazione con il “Tour Music Fest” nel 2019 si esibisce al “Hard Rock Cafè” di Roma.

Autoproduce nel 2020 il suo primo EP “Cadere” con 3 brani inediti e un album di Cover Medley Napoletano-Inglese “Neapolitan in New York”.

Nel 2022 suona al “Premiato Circo Volante del Barone Rosso” al Roxy Bar di Red Ronnie per presentare i suoi lavori e partecipa al “Premio Nilla Pizzi” organizzato da Lele Mora piazzandosi secondo classificato con il brano inedito “Tienimi”.

Nel 2022 i video dei suoi tre singoli, “Ce ne andiamo a Bali”, “Geisha e Samurai” e “Shanghai”, hanno registrato sempre più crescenti visualizzazioni.

Una voce inconfondibile, graffiante e incisiva, che nella settimana sanremese ha raccolto attorno a sé tanto pubblico e apprezzamento. Virale la sua cover di “Brividi” di Mahmood e Blanco.

Niko Albano, busker di lunga esperienza
Niko Albano

Il suo stile musicale pop/folk è influenzato da artisti britannici come James Morrison e Paolo Nutini con influssi della musica italiana come Pino Daniele e Eduardo Bennato.

A breve continuerà il suo “Passo di Notte” Tour che l’ha portato di recente ad esibirsi anche a Londra.

Intervista a cura di Domenico Carriero e Vincenzo Salamina

“La notte vola rmx” di Olly, con la straordinaria partecipazione di Lorella Cuccarini

Olly: "La notte vola" remix sulle piattaforme digitali 1
Olly

Olly, classe 2001, emerge dalla scena rap ligure nel 2019, attirando l’attenzione del grande pubblico con “Metatron” e “Sony”.

Ben lontano dalla “scuola genovese”, il giovane artista ottiene i primi successi della sua carriera con il singolo “Primo Amore”, che vanta ad oggi oltre quattro milioni di stream, seguito da “Un’altra volta”, tormentone che ha fatto vibrare il “TIM summer hits” e altri palchi estivi, fino ad arrivare al prestigioso premio “Artista del Mese” per MTV New Generation con il singolo “Lego” del 2021.

Olly è rapper con contaminazioni hip-hop, con un utilizzo della voce melodico, a tratti soul, apprezzato soprattutto dai giovani.

Il 16 dicembre dello scorso anno Olly vince Sanremo Giovani con il brano “L’anima balla”, guadagnandosi un posto tra i Big in gara alla 73ma edizione del Festival di Sanremo, dove ha gareggiato con l’inedito “Polvere” (già disco d’oro), seguito dall’EP “Il Mondo Gira”.

Il 16 marzo è stato pubblicato sulle piattaforme digitali “La notte vola rmx”, prodotto da JVLI ed Enrico Brun, un omaggio all’indiscussa hit degli anni ‘80 di Lorella Cuccarini.

Il brano è stato presentato quest’anno al Festival di Sanremo, duettato con l’interprete originale, che ha cantato e ballato con Olly sul palco, infuocando l’Ariston con un’interpretazione spettacolare.

 

Olly: "La notte vola"cover
Olly: “La notte vola” – cover

Il singolo differisce dalla hit degli anni ‘80, in quanto si tratta di una versione totalmente rivisitata e personale, che presenta i tratti caratteristici di musica elettronica, con un sound accattivante che trasporta l’ascoltatore in un mix di suoni tra analogico e digitale.

La pubblicazione de “La notte vola” coincide con l’annuncio del tour estivo di Olly “Il Mondo Gira Tour”, che ha già registrato il tutto esaurito per le date di Milano e Roma.

Il tour prende il nome dell’album “Gira, il mondo gira” (Epic Records/Sony Music), uscito il 10 febbraio 2023 e contente 11 tracce scritte dal giovane ligure e prodotte in collaborazione con JVLI.

LE DATE DEL TOUR DI  OLLY:

  • Venerdì 31 Marzo  –  PERUGIA @afterlife DATA ZERO
  • Mercoledì 5 Aprile 2023  –  MILANO @magazzini Generali SOLD OUT
  • Giovedì 6 Aprile 2023  –  MILANO @magazzini Generali SOLD OUT
  • Domenica 16 Aprile 2023  –  ROMA @largo Venue SOLD OUT
  • Lunedì 17 Aprile 2023  –  ROMA @largo Venue
  • Venerdì 2 Giugno 2023  –  ANNONE DI BRIANZA (LC) @nameless Festival
  • Sabato 17 Giugno 2023  –  BERGAMO @nxt Station
  • Sabato 1 Luglio 2023  –  COLLEGNO (TO) @flowers Festival
  • Giovedì 6 Luglio 2023   –  PADOVA @parco Della Musica
  • Venerdì 21 Luglio 2023  –  GENOVA @ Live In Genova Festival

Articolo a cura di Davide Esposito

Vocal Blue Trains realtà poliedrica che sposa l’impronta corale del gospel e della polifonica tradizionale

Vocal Blue Trains: non solo gospel
Vocal Blue Trains -Video casual (Foto Alessandro Fibbi)

I Vocal Blue Trains sono un gruppo vocale polifonico di 30 cantanti e musicisti, che comprende tenori, baritoni, alti, contralti e soprani, fondato e diretto da Alessandro Gerini, cantante, vocal coach e arrangiatore italo-polacco.

Una realtà poliedrica che sposa l’impronta corale del gospel e della polifonia tradizionale con le moderne sonorità della musica elettronica e dell’ambient house.

Dal loro album omonimo (2022) sono stati estratti tre singoli, cover di celebri brani internazionali: “Hotline Bling” di Drake, “Hallelujah” di Leonard Cohen, “Cry me a river” di Justin Timberlake.

Queste tre nuove versioni rispecchiano l’identità musicale dell’ensemble toscana che è quella di voler avvicinare l’impronta del mondo corale a quella dell’indie rock elettronico.

Vocal Blue Trains Live 2019
Vocal Blue Trains -Live 2019 (Foto Alessandro Fibbi)

Ascoltando “Hotline Bling”, uscito lo scorso 27 gennaio, è da subito evidente che ci troviamo di fronte ad un esperimento coraggioso: abituati alle sonorità marcatamente hip hop della versione originale, in questo caso veniamo immediatamente trasportati in un rarefatto ambiente dalle tonalità new soul.

La voce della cantante solista introduce il tema della canzone catturando l’ascoltatore con un timbro e una sensibilità che nulla hanno da invidiare alle grandi interpreti d’oltreoceano

ed il coro accarezza la melodia con dei tappeti vocali suggestivi e dai tratti gospel, il tutto incalzato da un arrangiamento strumentale elettronico che dona a questa cover un senso di completa e contemporaneità assolutamente inedito, soprattutto se immaginato in un contesto di musica corale.

Lo stesso Alessandro Gerini si è così espresso sul nuovo brano: “Abbiamo scelto un videoclip semplice e minimale, dalle tonalità underground ma al contempo ordinato e geometrico nei suoi contrasti.

Il nostro obiettivo era quello di riuscire a rendere sia sonoramente che visivamente il nostro stile musicale, ossia quello di un progetto che cerca di fondere l’identità gruppo vocale con quella della band indie con un sound che potremmo definire un “gospel elettronico contemporaneo”.

Vocal Blue Trains
Vocal Blue Trains

“Hallelujah” è forse uno dei brani che è stato reinterpretato più volte nella storia della musica

La versione del coro toscano riesce comunque a suonare inedita: l’intro “a cappella” dal gusto polifonico apre la strada alle due morbide voci dei solisti che ne accarezzano la conosciutissima melodia mentre un arpeggiatore dal gusto marcatamente indie ritocca il brano con sapienti pennellate di cornice, imboccando da subito una sonorità più elettronica creando un dialogo tra gli strumenti, le voci dei solisti e del coro che ormai potremmo definire il tratto distintivo del progetto stesso.

Vocal Blue Trains foto promo "cry me a river"
Vocal Blue Trains foto promo “cry me a river”

“Cry me a river” rappresenta una sfida in termini di sonorità. Grazie alla tecnica del “cut up”, l’ascoltatore viene trasportato all’interno di un mosaico di ritmi e suoni ordinatamente scomposto.

Il brano viene reinterpretato mescolando toni e ritmi che richiamano al mondo del trip hop e dell’ambient house: gospel elettronica ed un tocco di rap per una versione assolutamente inedita.

Intervista a Lucia Agostino dei Vocal Blue Trains  a cura di Domenico Carriero e Vincenzo Salamina

Fred De Palma annuncia le date del tour 2023, il 2 marzo  ha annunciato il nuovo tour previsto per novembre 2023 con un post Instagram

Fred De Palma annuncia le date del tour 2023
Fred De Palma annuncia le date del tour 2023

“Vi assicuro che sarà uno show incredibile, non fatevelo raccontare” scrive l’artista nella descrizione del post.

Federico Palana, conosciuto come Fred De Palma, è ora il più affermato artista reggaeton italiano. La sua carriera musicale inizia, però, all’interno della scena rap.

Nel 2012 Fred De Palma prende parte a MTV Spit: contest televisivo condotto da Marracash, in cui dodici rapper si sfidano a colpi di freestyle, giudicati da importanti nomi del settore musicale, tra cui Morgan, Max Pezzali e la discografica Paola Zukar.

De Palma si posiziona al terzo posto e la sua popolarità cresce tra gli appassionati di rap e non solo.

Subito dopo la partecipazione a MTV Spit, De Palma incide il suo primo album “F.D.P”, a cui seguiranno “Lettera al successo” (2014) e “Boyfred” (2015).

L’artista inizia a discostarsi dal rap soltanto nel 2017, anno di uscita del suo quarto Album, “Hanglover”, in cui compaiono delle prime sonorità latino-americane.

In particolare spiccano i brani “Adiòs” e “Voilà”, nei quali Fred De Palma sperimenta un nuovo genere musicale, il reggaeton.

La svolta di genere musicale diviene definitiva nel 2019: Fred De Palma pubblica “Uebe”, album interamente reggaeton, contenente la hit estiva “Una volta ancora”, un duetto con la cantante spagnola Ana Mena.

Il singolo, sei volte disco di platino, è stato il più venduto del 2019, e con oltre 310 milioni di stream, ancora oggi spopola nelle discoteche e nei club italiani.

Fred De Palma annuncia le date del tour 2023 - Ana Mena
Ana Mena

La versione spagnola di “Una volta ancora” dal titolo “Se illuminaba” ha scalato anche le classifiche spagnole, rendendo Fred De Palma il primo ed unico artista italiano a conquistare cinque dischi di platino in Spagna e il primo posto nella classifica di Los 40, la più importante stazione radio spagnola.

I traguardi di “Uebe” hanno affermato Fred De Palma nella scena reggaeton italiana e internazionale, e l’uscita di “Unico” (2021) ha consolidato la sua posizione di massimo esponente del genere in Italia.

In particolare, il singolo “Paloma” vanta una collaborazione con Anitta, popstar brasiliana di fama internazionale, che per la prima volta canta in italiano.

Le ultime uscite di Fred De Palma sono l’ep “PLC tape 1” (2022), contenente sette brani, e il singolo “EXTASI”.

Una prima versione in italiano di “EXTASI” è uscita nel giugno 2022 e ha conquistato immediatamente le classifiche, diventando tormentone estivo del 2022.

Nel gennaio di questo 2023 De Palma ha poi reso disponibile per il suo pubblico la versione spagnola del singolo, in collaborazione con il cantante Lit Killah.

Nel tour dei club 2023 Fred De Palma farà ballare i fan con le sue ultime uscite e con le sue hit più famose.

L’artista si esibirà a Padova (venerdì 10 novembre 2023, Hall), a Modugno (giovedì 16 novembre 2023, Demodè), a Senigallia (sabato 18 novembre 2023, Mamamia), a Roma (domenica 19 novembre 2023, Orion Live Club) e concluderà il tour a Milano (mercoledì 22 novembre 2023, Fabrique).

I biglietti sono in vendita su vivoconcerti.com dal 2 marzo 2023.

Articolo a cura di Davide Esposito

Irene Grandi con “Io in Blues” tour torna al suo primo amore

Irene Grandi blues
Irene Grandi IO in BLUES (Foto Luca Brunetti)

Ultima tappa invernale per Irene Grandi in Lombardia dopo i successi ad alta quota al Passo del Tonale, presso Pradice Arena (Bs) e nella suggestiva cornice di Lecco.

Il suo Tour “Io in Blues” raggiunge il Teatro Comunale di Gonzaga (Mn) venerdì 17 marzo alle 21.00.

Irene sarà accompagnata dalla band Max Frignani (chitarra), Piero Spitilli (basso), Fabrizio Morganti (batteria), Special guest Pippo Guarnera (hammond).

L’artista toscana proporrà un repertorio di alta qualità, dal blues agli omaggi ai grandi artisti italiani e le sue hit storiche con nuovi arrangiamenti trascinanti e accattivanti.

Abbiamo voluto parlare di questo progetto “Io in blues” con Davide Grandi, responsabile della Redazione della rivista il Blues per capire l’importanza di questo lavoro dell’artista toscana.

Irene Grandi sta portando avanti un progetto che si chiama “Io in Blues”. Cosa ne pensi di questo tour in un contesto dove il mercato della musica è nettamente in controtendenza?

Irene Grandi dimostra ancora una volta di non aver paura di rischiare. Dopo musicisti come Alex Britti e Eugenio Finardi, senza citare Zucchero Fornaciari che ha sempre legato il genere blues e la musica afroamericana ai suoi progetti artistici, anche Irene decide di “tornare alle origini”, perché come lei stessa ha avuto modo di dire in varie interviste, il blues è un po’ come la mamma di tutti i generi musicali.

Non è un fenomeno nuovo quello di molti artisti affermati nell’ambito soprattutto rock, ma anche pop, quello di pubblicare, una volta raggiunta quella fama che tutti anelano, un disco che racconti le origini del loro amore per questa professione.

E se qualche anno fa è stata la volta dei Rolling Stones con “Blue & Lonesome”, quest’anno anche lo stesso Bruce Springsteen con “Only The Strong Survive” si è preso la libertà di dedicarsi alle cover soul che in qualche modo lo hanno formato come artista.

Anche Van Morrison ha pubblicato in questi giorni il corposo album “Moving On Skiffle”, dove riprende, con il suo personalissimo stile, brani ormai divenuti iconici, ascoltati per la prima volta negli anni ’50, quando già capì la musica che stava creando.

Tutto ciò che ascoltiamo oggi, persino il rap, l’hip hop ed il trap, devono qualcosa alla musica africana, che mescolandosi con la tradizione europea esportata in America, purtroppo a causa dello schiavismo, ha creato le forme musicali moderne che ormai abbiamo nel sangue.

Nessuna band degli ultimi 60-70 anni è immune dalle contaminazioni blues, che con Elvis sono state sdoganate per arrivare al grande pubblico, dai Beatles ai Pink Floyd, dagli AC/DC agli Aerosmith, dai Led Zeppelin ai Maneskin, tutto ha avuto un’origine comune.

L’interesse verso il blues in Italia è in costante aumento con le partecipazioni dei ragazzi ai diversi festival blues in Italia. Il progetto di Irene Grandi con il ritorno alle radici del blues può dare un contributo alla memoria del blues?

A mio avviso se ne parla comunque troppo poco.

Irene Grandi Io in Blues tour
Irene Grandi IO in BLUES (Foto Luca Brunetti)

Sicuramente, tutto ciò che parla di blues contribuisce ad aiutarne la diffusione. Se negli anni ‘80 sono stati i Blues Brothers a rilanciare questo genere, che nel corso della sua storia ha dovuto reinventarsi più e più volte, oggi anche progetti come quello di Irene Grandi possono dare nuova linfa vitale ad una musica semplice e viscerale, che in fondo parla dei nostri sentimenti e dei problemi che ognuno di noi deve affrontare nella vita.

La capacità di Irene è quella di lasciare sempre il suo personale tocco in ogni brano, senza mettersi in competizione, ad esempio con alcune delle voci femminili più famose della storia.

E il numero di festival e di musicisti italiani che si dedicano al blues è sempre in aumento, e continuerà ad esserlo a patto che si esca da una visione ristretta delle 12 battute e si continui a rinnovarsi per attirare ai propri concerti soprattutto i giovani, che potranno così dare vita alla lor personale visione della musica e del blues.

In questo Irene è sempre stata in grado di proporre i suoi progetti musicali e incontrare il consenso di tutte le generazioni senza limiti d’età.

Il nuovo vinile di Irene Grandi ha richiami ad artisti come Otis Reading, Etta James, Buffalo Springfield, Willie Dixon. Avete modo di fare delle recensioni tecniche su questo lavoro?

Abbiamo sempre cercato di rimanere aperti ad una definizione di musica blues più ampia possibile, senza rinchiuderci in inutili e sterili definizioni che non fanno altro che allontanare soprattutto le nuove generazioni, e siamo ben contenti di rischiare, come la stessa Irene, parlando di artisti che per i più strenui appassionati possono risultare fuori dai canoni standard del blues.

L'anima blues di Irene Grandi canta a Gonzaga 2
Davide Grandi

Pensiamo che solamente con il cambiamento, come ad esempio quello che a Chicago diede origine al blues elettrico, o al british blues che ridiede vita a numerosi artisti di età avanzata donandogli quella fama che altrimenti non avrebbero mai visto, sia possibile guardare verso il futuro.

E auguriamo a tanti musicisti di prendere esempio da Irene Grandi e di affrontare i propri idoli musicali per raccontarci con la musica quali siano stati i loro inizi. E visti i musicisti con cui si esibisce Irene Grandi, tra cui all’organo Hammond l’inimitabile Pippo Guarnera, non possiamo che confermare la nostra disponibilità a parlare di queste lodevoli iniziative.

Articolo a cura di Raffaele Specchia

Lo scorso 27 gennaio è uscito Dalì, il nuovo singolo di Olivia xx al secolo Arianna Silveri

Arianna Silveri in arte Olivia xx
Olivia XX – Dalì cover (foto da fb dell’artista)

Lo scorso 27 gennaio è uscito Dalì, nuovo singolo di Olivia xx, un brano dove Olivia tocca l’argomento dei disturbi alimentari.

Ci ha raccontato che Dalì rappresenta “la perdita del controllo di tutto, il periodo in cui non riesci nemmeno più a controllare il tuo corpo e sembra che ogni cosa scivoli via da te”.

Canta i momenti in cui la non reazione fa restare “sul divano, sciolta come un orologio di Dalì”, aspettando che tutto passi.

Olivia è di ritorno dalla settimana sanremese ove ha cantato “Bonus Libertà” sul palco del Teatro Centrale per Casa Sanremo e al Club Tenco.

Con il brano Bonus Libertà Olivia è stata premiata da Music for Change con la Menzione Speciale Musica Contro le Mafie.   

Autrice di “Solo Una Figlia”, duettata con Fiorella Mannoia e inclusa nel suo album “Padroni di niente” (2020), ha da poco pubblicato il suo primo disco, “XX”.

Intervista a cura di Domenico Carriero e Vincenzo Salamina

“Voci per la libertà – Una canzone per Amnesty” 2023, alle porte la 26ª edizione, quest’anno a Rovigo, nel Polesine

“Voci per la libertà - Una canzone per Amnesty” 2023
“Voci per la libertà – Una canzone per Amnesty” 2023

Partono i premi Amnesty 2023 per le canzoni sui diritti umani con il bando di concorso per la selezione emergenti.

“Voci per la libertà – Una canzone per Amnesty” giunge quest’anno alla sua ventiseiesima edizione. Il festival, promosso dalla sezione italiana di Amnesty International, nasce a Villadose (RO) nel 1998, in occasione del 50º anniversario della Dichiarazione Universale dei diritti umani.

L’intento dell’iniziativa è di diffondere i principi della Dichiarazione attraverso la musica e l’arte, quali potenti strumenti capaci di veicolare valori importanti per l’uomo, come diritti umani fondamentali, quali il rispetto e la tolleranza.

L’evento quest’anno si trasferisce nella città di Rovigo, nel Polesine, che già aveva ospitato eventi del festival negli scorsi anni, ma che ora sarà il cuore pulsante dell’evento.

La manifestazione canora si svolgerà dal 21 al 23 luglio, ma ci saranno come sempre momenti precedenti e successivi a queste date durante i quali non mancheranno eventi ed iniziative importanti, che presto verranno annunciati tramite i canali ufficiali dell’evento.

Partono intanto i lavori per le prime fasi dei due ormai storici Premi Amnesty International Italia per premiare le migliori canzoni in gara al festival, in particolare per la sezione emergenti e per la sezione big.

Per la sezione emergenti è già disponibile online il bando di concorso per la nuova edizione. Alla competizione possono partecipare cantautori e band con un brano sui diritti umani, in qualsiasi lingua o dialetto e di qualsiasi genere musicale.

“Voci per la libertà – Una canzone per Amnesty” 2023

La scadenza del bando è fissata per sabato 22 aprile. Inoltre, le iscrizioni che perverranno entro lunedì 20 marzo, beneficeranno dell’opportunità del “Premio dei giovani di Amnesty”, concorso nel quale verrà selezionato uno degli otto semifinalisti.

Tra questi ultimi, i primi quattro finalisti si esibiranno a Rovigo venerdì 21 luglio e gli altri quattro il giorno successivo. I migliori cinque accederanno direttamente alla finale del 23 luglio.

Gli artisti saranno valutati da una giuria composta da importanti ‘addetti ai lavori’ e giornalisti.

La commissione assegnerà il Premio Amnesty International Italia per la sezione Emergenti. Il bando e ulteriori informazioni sono disponibili su: www.vociperlaliberta.it/festival/premio-amnesty-emergenti.

Per la sezione Big, invece, si possono semplicemente segnalare all’indirizzo info@vociperlaliberta.it, entro il 20 marzo, i brani che sono stati pubblicati tra il 1° gennaio 2022 e il 31 dicembre 2022, interpretati da un artista italiano noto e che trattino temi legati alla Dichiarazione Universale dei diritti umani.

Una commissione composta da esponenti di Amnesty International Italia e di Voci per la Libertà ne selezionerà dieci.

Le nomination verranno successivamente sottoposte a una giuria formata da giornalisti, conduttori radiofonici e televisivi, docenti universitari, studiosi, intellettuali, referenti di Amnesty International Italia e di Voci per la Libertà, che avrà il compito di eleggere tra le canzoni candidate il Premio Amnesty International Italia, sezione Big 2023.

Negli anni hanno vinto questo premio, tra gli altri: Daniele Silvestri, Ivano Fossati, Modena City Ramblers, Paola Turci, Samuele Bersani, Subsonica, Vinicio Capossela, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Fiorella Mannoia e Frankie hi-nrg mc, Enzo Avitabile e Francesco Guccini, Max e Francesco Gazzè, Mannarino, Edoardo Bennato, Nada Malanima, Brunori Sas, Roy Paci, Niccolò Fabi, Negramaro e Carmen Consoli.

L’edizione 2022 di “Voci per la Libertà” si è conclusa con la realizzazione in versione braccialetto USB della raccolta della 25ª edizione del festival, che raccoglie i brani dei protagonisti del festival.

Ad aprire la tracklist, nelle prime tracce vi sono Carmen Consoli e Lorenzo Lepore, i due vincitori del Premio dello scorso anno. Si alternano poi gli ospiti del festival e i finalisti della sezione emergenti.

“Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty” è un’iniziativa dell’Associazione Culturale Voci per la Libertà e di Amnesty International Italia.

Tutti gli aggiornamenti sono disponibili su www.vociperlaliberta.it e www.amnesty.it e la storia del premio e altre informazioni su www.vociperlaliberta.it/festival/premio-amnesty-italia.

Articolo a cura di Davide Esposito

‘O Mar For è oggi una vera e propria hit. Mare Fuori: un fenomeno televisivo e un successo musicale

Mare Fuori: un fenomeno televisivo e un successo musicale
Clara Soccini Crazy J in Mare fuori

Mare fuori è una serie televisiva italiana, che racconta le vite di ragazzi e ragazze detenuti in un immaginario Istituto penitenziario minorile situato a Napoli.

La serie, per ora, si compone di tre stagioni, l’ultima delle quali è uscita sulle piattaforme streaming Raiplay e Netflix il primo febbraio 2023, ed è andata in onda in prima tv su Rai 2 il 15 febbraio.

Sia in televisione che in streaming online Mare fuori ha riscosso un enorme successo, ma i numeri più alti sono stati raggiunti su Raiplay: la serie, infatti, ha superato la cifra record di 105 milioni di visualizzazioni nel mese di febbraio. Mare fuori è il titolo più cliccato di sempre sulla piattaforma.

Mare fuori è una produzione di Rai Fiction e Picomedia, ideata e scritta da Cristiana Farina. Quest’ultima, sceneggiatrice della serie, ha rivelato che Mare fuori proseguirà per altre tre stagioni.

“Ho quasi finito di scrivere la quarta e sono in programma già la quinta e la sesta (stagione, ndr)” ha dichiarato durante la conferenza stampa di presentazione della terza, appena andata in onda.

Mare fuori mostra al pubblico ciò che accade tra le mura di un carcere minorile, racconta le vicende di giovani detenuti provenienti da contesti familiari molto diversi tra loro, alcuni dei quali legati alla criminalità organizzata.

Il sistema valoriale malavitoso gioca un ruolo importante all’interno dell’Istituto penitenziario: detta le regole di condotta a cui molti dei ragazzi si attengono e rende ancor più difficile il compito della direttrice dell’Istituto (interpretata da Carolina Crescentini) di tenere i detenuti al sicuro, educandoli al contempo alla legalità.

Frequente nella serie è il riferimento al “mare fuori”, visibile dalle finestre delle celle dei ragazzi. La vista sul mare ricorda ai giovani detenuti che fuori dal carcere c’è qualcosa di bello ad attenderli: la libertà, la speranza di tornare a vivere la propria adolescenza, ma soprattutto la possibilità di riscattarsi.

Il tema del “mare fuori” è presente anche nella sigla iniziale della serie, intitolata proprio “ ’O Mar For”.

Mare fuori Clara Soccini (Crazy J in Mare Fuori)
Mare fuori – Clara Soccini – Crazy J in Mare Fuori

Il brano originale è composto da Stefano Lentini e cantato da Matteo Paolillo, che nella serie interpreta Edoardo, giovane detenuto leader del gruppo.

Matteo Paolillo, conosciuto come Icaro nel panorama musicale, ha portato la canzone al Festival di Sanremo, esibendosi sul palco dell’Ariston (nel corso del Festival appena concluso) con gli altri membri del cast.

“ ‘O Mar For” non è più solo la sigla di Mare fuori, è oggi una vera e propria hit: il brano è stato certificato disco d’oro dalla FIMI, conta 25 milioni di visualizzazioni su Youtube e dal primo febbraio è costantemente nelle posizioni più alte della classifica curata da Spotify Top 50 Italia, contenente i 50 pezzi più ascoltati in tutto il Paese.

La sigla “ ‘O Mar For” non è l’unico brano tratto da Mare fuori ad aver superato i confini della serie tv per trovare rilevanza autonoma anche nel mondo della musica: il singolo “Origami all’alba” di Clara Soccini (CrazyJ in Mare fuori), scritto in collaborazione con Matteo Paolillo, ha accompagnato le ultime puntate della terza stagione della serie ed è poi stato reso disponibile per l’ascolto in streaming il 24 febbraio.

A due settimane dall’uscita il brano occupa ancora il quinto posto della classifica Top 50 Italia di Spotify con più di 4 milioni di stream ed è tra i suoni più utilizzati su Tiktok, dove è stato condiviso da oltre 60.000 utenti.

Di “Origami all’alba” esiste anche una versione cantata da Matteo Paolillo.

La canzone racconta la dolorosa fine di una relazione, mentre l’accostamento delle parole “origami” e “alba” è un’idea di Clara: “sono due parole che mi sono venute in mente mentre ero in studio con Matteo Paolillo.

Mi trasmettono un senso di nostalgia”, scrive l’artista nel post Instagram (@soccins) in cui annuncia l’uscita del singolo.

L’esperienza Mare fuori per lo spettatore non si esaurisce nella visione degli episodi, bensì prosegue sui social e sulle piattaforme streaming musicali.

Articolo a cura di Davide Esposito

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