Oreazon: la donna moderna si fa drago e non ha più bisogno del Principe Azzurro

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Questa settimana vi presentiamo gli OREAZON, una band dance-pop di Milano che ci ha parlato del suo ultimo singolo: Fiaba, una favola molto diversa da quelle tradizionali della principessa rinchiusa nella torre, in cui l’eroe arriva sul suo cavallo bianco per salvarla e insieme vivono felici e contenti, la band infatti si chiede cosa sarebbe successo se la principessa non avesse mai desiderato di essere salvata, interrogandosi sulle dinamiche del salvataggio e sulla propensione a voler salvare gli altri senza mai interrogarsi sulle loro reali esigenze e desideri.

Ciao, prima di tutto vi chiedo di presentarvi agli amici di Musica361…
Ciao, siamo Danny, Cecco e Toby: gli Oreazon. È un piacere collaborare con Musica 361 e salutiamo tutti i suoi lettori. Siamo felicissimi di poter rispondere alle vostre domande.
Da poco è uscito il vostro ultimo singolo Fiaba, una favola molto diversa da quelle che siamo abituati a leggere…
“Fiaba” trae ispirazione dai racconti classici dei fratelli Grimm, che, rispetto alle versioni successive entrate nell’immaginario collettivo, si distinguono per una componente più cupa e tenebrosa. La canzone narra la storia di una scelta avventata e delle sue terribili conseguenze.
Il protagonista è un principe che, avendo sentito parlare di una principessa rinchiusa in una torre, sorvegliata da un drago, decide di partire per salvarla. Tuttavia, la principessa si rivela essere lei stessa il drago, avendo ucciso tutti coloro che in passato hanno tentato di “salvarla”. Il principe, ignaro di questo, finirà per condividere lo stesso tragico destino dei suoi predecessori.
Il testo contiene una riflessione sulla tendenza a salvare gli altri senza chiedersi quali siano le loro reali esigenze, a che conclusioni siete arrivati?
La nostra canzone “Fiaba” nasce come metafora di una situazione in cui qualcuno manifesta i propri problemi e qualcun altro decide di volerlo aiutare, senza considerare che magari questa persona si trova a suo agio nella propria condizione e non ha alcun interesse a uscire dalla propria “gabbia”. Il messaggio centrale è che non si può salvare chi non vuole essere salvato. Nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, saranno proprio i diretti interessati a chiedere aiuto, e non bisogna comportarsi come l’ingenuo principe della nostra fiaba che si lancia in soccorso di qualcuno che non ha affatto richiesto il suo intervento.
Che tematiche preferite affrontare nei vostri testi? C’è spazio anche per l’impegno sociale e politico?
I nostri testi sono prevalentemente storie. Ci piace raccontare vicende ispirate alla realtà, ricorrendo a metafore o creando delle vere e proprie narrazioni; in questo brano, ad esempio, abbiamo utilizzato entrambe queste tecniche. Sebbene non ci siamo mai dichiarati apertamente politici, preferendo lasciare questo aspetto fuori dalla nostra musica, almeno per ora, nei nostri testi e nei nostri video ci battiamo da sempre per l’uguaglianza dei diritti. Riassumendo, si potrebbe dire che, pur non essendo una band politica in senso stretto, alcuni messaggi, a volte non troppo criptici, a favore dei diritti umani si possono cogliere nelle nostre canzoni e nei nostri videoclip.
Quali sono i cantanti o i gruppi che vi hanno ispirato maggiormente?
Il nostro gruppo attinge a diverse influenze che emergono nelle nostre canzoni in tutte le loro sfaccettature. Ad esempio, nelle chitarre delle tracce più soft si possono cogliere fraseggi che ricordano lo stile di John Mayer o di David Gilmour, mentre in quelle più distorte si sentono echi di Slash. Alcune linee di basso si ispirano a quelle di Mike Dirnt dei Green Day, altre hanno un groove più funky che strizza l’occhio ai Daft Punk, come in “Naufraghi Sulla Luna”.
I nostri testi sono influenzati da artisti internazionali come i Green Day e Taylor Swift, ma anche da cantautori italiani come Max Pezzali, Ivan Graziani, Lucio Dalla e Davide Van De Sfroos, solo per citarne alcuni.
Per quanto riguarda lo stile vocale, troviamo grande ispirazione in artisti del pop contemporaneo come Taylor Swift e Charlie Puth.
In Italia, il progetto musicale che forse si avvicinava di più al nostro erano gli 883, anche se noi incorporiamo elementi diversi e siamo molto più contaminati da vari generi.
Siete milanesi, come vi trovate in questa metropoli che offre tante opportunità, ma che è anche al centro di polemiche per la sicurezza e i costi?
Vogliamo essere sinceri: la nostra città offre molte opportunità, ma purtroppo non nel campo musicale. Oggi suonare in città è diventato molto più difficile rispetto a dieci anni fa, sia che si tratti di esibirsi nei locali o di fare busking per le strade. In questo lasso di tempo, il panorama musicale della scena underground è cambiato radicalmente. Inoltre, la nostra città è diventata molto costosa e poco sicura, con aggressioni all’ordine del giorno, nonostante si continui a sostenere il contrario.
Un grande classico musicale italiano è il Festival di Sanremo, lo seguite? Vi piacerebbe partecipare?
Fin da piccoli, abbiamo sempre seguito con passione il Festival di Sanremo. Calcare quel palco rappresenterebbe un sogno per noi, soprattutto per il profondo significato che la manifestazione ha avuto e continua ad avere nelle vite delle persone. Ciò che ci affascina di più è la capacità di questo evento di catalizzare l’attenzione dell’intera nazione per una settimana, ponendo le canzoni in gara al centro di tutto.
Da anni imperversano i talent come XFactor o The Voice, voi cosa ne pensate?
Saremo nuovamente sinceri: non siamo appassionati di talent show e non ne seguiamo nessuno. Riteniamo che questo formato non sia il modo migliore per veicolare il nostro messaggio musicale. Pur essendo favorevoli a una competizione come Sanremo per il suo significato culturale, siamo convinti che cercare di imbrigliare l’arte in un concorso, sottoponendola a una valutazione, sia in contrasto con i principi stessi della creazione artistica.
Prima di salutarci ci parlate dei vostri prossimi impegni?
È già finita?! È stato bellissimo poter rispondere alle vostre domande! Come anticipazione esclusiva, siamo felici di annunciarvi che il prossimo mese, per il terzo anno consecutivo dopo “Naufraghi Sulla Luna” e “FLASH LOVE”, pubblicheremo un nuovo singolo estivo intitolato “Mojito e Guai”.
Inoltre, stiamo lavorando all’organizzazione di alcune date live per poter finalmente abbracciare il nostro amato pubblico. Vi invitiamo a seguire i nostri canali social per rimanere aggiornati su tutti i dettagli!
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Ruggero Biamonti
Ruggero Biamonti
Autore con esperienza decennale presso importanti realtà editoriali quali Rumors.it (partner di MSN), Vivere Milano, Fondazione Eni e Sole 24 Ore Cultura, si occupa di temi che spaziano dall'intrattenimento al lifestyle.
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