Sanremo 2022, la prima serata. L’emozione di Amadeus, ritmi veloci

Il terzo Sanremo di Amadeus commuove dal primo minuto. Scenografia, Fiorello, ospiti, look: i commenti della prima serata

Sanremo 2022, la prima serata. L'emozione di Amadeus, ritmi veloci
Fiorello e Amadeus al 72 Festival di Sanremo. Prima Serata (Foto © Marco Piraccini/MondadoriPortfolio)

Sanremo è tornato. Sono passati 11 mesi dall’ultima edizione ma, questa volta, sembra passato molto di più. E’ come se quella dello scorso anno fosse stata una (bellissima) edizione solo di transizione. Sanremo aspettava da due anni di rivivere la sua kermesse: gli applausi del pubblico in teatro lo confermano. La commozione di Amadeus è la stessa di tutti noi da casa che, finalmente, ritroviamo una qualche normalità.

Forse il Sanremo della rinascita, così era stato preannunciato quello dell’anno scorso, è proprio questo.

Dunque, vaccinati e pronti a un grande Festival, ci godiamo la serata. C’è da giurare che sarà piuttosto snella. Si parte subito,  una canzone via l’altra. Alle 22.15 avranno già cantato la metà dei Big previsti. Prima di mezzanotte sono giù tutte ascoltate. Ritmi serratissimi, mai visti negli ultimi vent’anni. E’ il modo migliore per far ascoltare tutte le canzoni in gara: così chi il giorno dopo lavora può avere un quadro completo dei brani senza doversi trascinare come un’ameba alle due di notte. La domanda è: com’è possibile che nessuno ci avesse mai pensato prima?

Lo show inizia un po’ più tardi rispetto al solito. A lanciarlo è Fiorello. Chi pensava sarebbe mancata la novità con la sua presenza deve ricredersi in fretta: energico, incalzante, sempre originale.  Dopo essere entrato sulle note del suo vecchio successo San Martino, nei panni di uno 007 che anzichè la pistola ha in mano un termometro, fa baciare Amadeus e Coletta dotati di mascherina ultra protettiva con una sorta di prolunga. E al pubblico si presenta così: “Sono qua per la terza volta, sono la vostra terza dose!”. In pochi minuti, così, cita e sfrutta tutti i simboli principali di una società profondamente cambiata negli ultimi 24 mesi. Battute inimmaginabili due anni fa. Ma la genialità assoluta arriva quando, insieme ad Amadeus, si diverte cantando i brani più tristi della storia di Sanremo. Lo fa su un imprevedibile ritmo di salsa e merengue.

Sanremo 2022, la prima serata. L'emozione di Amadeus, ritmi veloci Ornella Muti
Ornella Muti e Amadeus al 72 Festival di Sanremo. Prima Serata (Foto © Marco Piraccini/MondadoriPortfolio)

E’ un Festival pieno di colori, a cominciare dalla straordinaria scenografia (ma senza fiori) che Gaetano Castelli ha disegnato sviluppando diversi particolari. In ogni inquadratura in primo piano, sullo sfondo c’è un dettaglio differente. Tanto azzurro in una sorta di navicella spaziale che non rinuncia a richiami anni ’80.

Brilla lo smoking luccicante di Amadeus, ma l’eleganza non è solo sua.

Sono in tanti a presentarsi in giacca e cravatta (finalmente!). Escluso Achille Lauro (alla quarta volta consecutiva su quel palcoscenico, i medesimi eccessi e le provocazioni con nude look e mani che scivolano ovunque iniziano a non stupire nemmeno più), quasi tutti eleganti. A cominciare ovviamente dai Signori di Sanremo: Gianni Morandi e Massimo Ranieri. Emozionatissimo il primo con un brano più che mai brioso, emozionantissimo il secondo con una lirica dal tono importante che va oltre le sue stesse stonature. Non raccolgono la standing ovation dei Maneskin, acclamatissimi dal pubblico in sala. Ma per i Big in gara c’è tempo nei prossimi giorni, quando le canzoni saranno giù nella testa di tutti.

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Mahmood e Blanco al 72 Festival di Sanremo. Prima Serata (Foto © Marco Piraccini/MondadoriPortfolio)

Per questo motivo, le pagelle sulle canzoni le cominceremo a dare anche noi solo con la serata di giovedì, quando tutto sarà più chiaro dopo un secondo ascolto. Per ora, e non è poco, la prima impressione premia decisamente, oltre ai due superveterani, Noemi e i brividi creati da Michele Bravi. Yuman evita l’anonimato della sua canzone (piuttosto noiosa) in virtù del suo grande talento vocale; Mahmood e Blanco possono contare su una grande sinergia dei loro timbri, ma il brano non lascia un’emozione in sè. Il giudizio sul look di Achille Lauro vale anche per la sua canzone: niente di nuovo, ma è decisamente orecchiabile ed è un grande inizio per questo Festival.

Tanto bellissimo ritmo latino con Ana Mena: sensualità e voglia di ballare che, però, non fanno rima con altrettanta eleganza. A meno che non volesse interpretare il ruolo della monella delle commedie sexy anni ’80.

Ci si scatena anche con Rkomi e Dargen D’Amico (vera rivelazione, ma l’abbinamento rosa e rosso al suo primo Sanremo chi glielo avrà consigliato?). Ci si diverte po’ meno con La Rappresentante di Lista, un passo indietro rispetto all’exploit del 2021. Ok Giusy Ferreri, con un abito e una acconciatura che esaltano il suo stile anni ’50.

Smoking di rigore anche per il campione di tennis Matteo Berrettini. Elegante, ma non troppo appariscente, Ornella Muti. L’attrice non interviene molto, quando lo fa è l’apoteosi della banalità, priva di ogni ironia al contrario di quel che vorrebbe. D’altronde non ha mai brillato per grandi doti da oratrice nemmeno nei fasti della sua carriera, figurarsi quando le si chiede di fare un ricordo necrologico dei più grandi con cui ha recitato. La sua bellezza eterea, però, la contraddistingue ancora nel 2022: in poche possono vantare la stessa cosa. Camaleontici i Maneskin, capaci di passare dal rock più puro a quello più melodico (ma pur sempre autentico rock) in una serata che li vede superospiti e anche un po’ padroni di casa. Sono un motivo di orgoglio per la musica italiana e, ora, tutti lo ammettono. A dimostrazione di quante cose siano cambiate dopo la vittoria all’Eurovision che ha fatto ricredere i moltissimi scettici di un anno fa.

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Damiano David della rock band italiana Maneskin al 72 Festival di Sanremo. Prima Serata (Foto © Marco Piraccini/MondadoriPortfolio)

Spumeggianti i vincitori morali dell’anno scorso, Colapesce e Di Martino, presentati sulla nave da crociera dalla strana e simpatica coppia Rovazzi-Berti. Risate con Frassica, bene Bova. Emozione nel finale con l’omaggio al Maestro Battiato.

Dopo un anno, o due anni se volete, Sanremo è tornato davvero. Le tante lacrime viste sul palcoscenico dopo la prima serata ci confermano che il pubblico e gli abbracci ci sono mancati enormemente. Così come gli applausi veri. Siamo tutti un po’ più commossi e felici.

Classifica parziale dopo il voto della sala stampa: ultima Ana Mena, primi Mahmood-Blanco. La platea esulta, ma è solo la prima votazione.

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Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
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