Locali361: Let’s Feel Good, showroom culturale

Locali361 vi presenta un locale milanese di recente apertura che, come il Moulinski, ambisce a diventare un altro dei nuovi riferimenti culturali in città: Valentina Ferrario ci racconta il suo Let’s Feel Good

Locali361: Let’s Feel Good, showroom culturale

Valentina Ferrario, laurea in comunicazione e due master in giornalismo e marketing, dopo 18 anni tra televisione (Mediaset, La 7) e radio (Radio 101) fonda Art Special Day, magazine on-line che dal 2014 si occupa di arte e società a 360°, realizzato grazie alla collaborazione di più di 500 volontari in tutta Italia: «È un progetto no profit concepito non solo per soddisfare le tante curiosità culturali degli appassionati di arte ma soprattutto uno strumento per supportare la crescita professionale di giovani che vogliano imparare un mestiere e vedere pubblicati i loro primi articoli. Sono orgogliosa di contribuire a ciò in prima persona, sto raccogliendo buoni risultati sia dal punto di vista editoriale che etico».

Art Special Day non è l’unico progetto della vulcanica Valentina che lo scorso 30 settembre 2017 ha dato vita anche ad un nuovo locale in via Bezzi nel quale non solo «una volta a settimana si fa riunione di redazione con i collaboratori di Milano per poi definire la linea editoriale in tutta Italia ma anche per dare uno spazio concreto a tutti i meneghini che ci seguono su Art Special Day, allargando questo concept-magazine a veri e propri “aperitivi culturali”. Il giornale è il mezzo grazie al quale sono nate e nascono idee e collaborazioni, ad esempio con associazioni o festival in giro per l’Italia a cui abbiamo dato e diamo visibilità on-line tramite collegamenti skype o contenuti video e da oggi anche fisicamente nel caso in cui abbiano voglia di raggiungerci a Milano».

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Musica dal vivo al Let’s Feel Good

Valentina ha chiamato il suo locale Let’s Feel Good cioè “andiamo a star bene”, non solo perché suona bene ma anche perché porta in sé un significato positivo dato che «le nostre serate culturali si svolgono in un ambiente gradevole con eventi che hanno lo scopo di donare benessere godendo di arte insieme ad una raffinata degustazione enogastronomica. Grazie a particolari fornitori abbiamo a disposizione un dettagliato menù biologico a base di centrifughe, succhi, birre, vini, toniche, cole e insieme food vegetariano, anche se non esclusivamente. Da maggio inaugureremo una nuova drink list con i nomi di tutti gli artisti che abbiamo trattato al Let’s in questi primi mesi, da Van Gogh a Modigliani, con cocktail creati e studiati in base agli ingredienti preferiti dei clienti».

Il Let’s rispecchia l’anima di Valentina, anche stilisticamente: «Questo ambiente parla anzitutto di me, dalle materie culturali proposte alla lista dei vini di cui sono appassionata, tanto che curo personalmente i rapporti con le cantine. C’è anche il mio lato più genuino: l’angolo bar è tutto rivestito in legno e le luci sul bancone a forma di confetture della nonna rievocano una tradizione culinaria rispettosa della natura. L’angolo conferenze per eventi d’arte piuttosto che per concerti acustici invece è arredato con un divano rosso e piccoli tavoli vintage in modo da favorire vicinanza e condivisione». Il locale è di piccole dimensioni, 45 posti a sedere per 85 mq calpestabili, una sorta di club a entrata libera: «In poco meno di 7 mesi abbiamo raggiunto più di 11.000 fan che seguono una programmazione dal martedì alla domenica: ogni sera il nostro aperitivo offre qualcosa di diverso, dalla lettura al dibattito su un libro a un incontro sulle mostre in auge. In qualità di direttore di un giornale d’arte sono sempre ben informata su tendenze, mostre ed editoria».

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Valentina Ferrario tiene uno degli incontri d’arte del Let’s Feel Good

La clientela del giovane Let’s non ha ancora un’età definita, «molti ritornano perché ritrovano altri “simili” che condividono la nostra filosofia: gli eventi d’arte richiamano in particolare i giovani ma la matrice comune degli avventori è la curiosità. E poi la musica: la serata di giovedì è dedicata al jazz, venerdì musica live di nicchia e il sabato un pubblico transgenerazionale che sa più apprezzare tributi a Battisti, De Gregori, Jannacci, Gaber, Celentano o Paul McCartney e Pink Floyd, artisti vintage ma sempre di grande richiamo, così come l’omaggio ad Amy Winehouse che si replicherà il 14 aprile». Il prossimo 22 aprile, in coincidenza con la fine del fuori salone, prevista la festa di compleanno di Art Special Day: «Terrò un incontro sul senso della riproducibilità dell’arte oggi e chiuderemo con un concerto revival di Mary & The Quants».

Il locale ha aperto i battenti da poco ma Valentina già pensa al futuro: «Sto cercando una location che mi permetta di portare il Let’s Feel Good in ambienti esterni nel mese di luglio e non solo. Il Let’s è più un progetto che un luogo fisico: voglio estendere il binomio buon cibo/intrattenimento culturale di qualità presto anche a festival, saloni, fiere o persino altri locali che abbiano voglia di condividere i nostri contenuti. E non solo su Milano: tra 5 anni mi piacerebbe esportare questo progetto anche in altre città». Conclude motivata: «Arte e cultura nel nostro quotidiano sono solitamente ingiustamente relegati in luoghi presieduti da esperti o cattedratici ma l’erudizione rappresenta solo una faccia di una più grande sfera sociale di cui tutti noi siamo protagonisti e ogni giorno diretti artefici della nostra stessa identità culturale. “Cultura”, dal latino còlere, significa appunto coltivare. E cosa coltiviamo dunque? Valori che diventino frutti e quindi nuove fondamenta della società del domani: cosa che anche io, nel mio piccolo, voglio contribuire a realizzare attraverso il Let’s».

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Luca Cecchelli
Luca Cecchelli
Giornalista, laureato in linguistica italiana e da sempre curioso indagatore dei diversi aspetti del mondo dello spettacolo. Conduttore radiofonico e collaboratore per diverse testate e rubriche di teatro e musica, svolge parallelamente l’attività di ufficio stampa e comunicazione. Spettatore critico e melomane, è assiduo frequentatore di platee e sale da concerto oltreché batterista per passione e scrittore. Quello che ama di più però è scovare nei libri o in originali incontri e testimonianze retroscena culturali della storia della musica e incredibili aneddoti rock, di cui in particolare è appassionato conoscitore.
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