L’inno del Sassuolo? Una dedica pop rock firmata Nek

L'inno del Sassuolo? Una dedica pop rock firmata Nek
La canzone di Nek, Neroverdi, incisa nel 2013 in occasione della promozione in A del Sassuolo, si rivelò profetica. Scopriamo come e perché

Anzi, per confermare la sua familiarità col Sassuolo, il cantautore si autografa per l’occasione con il nome di battesimo: Filippo Neviani

Domani, 30 agosto, si disputerà Sassuolo-Milan. Una partita che ormai, da nove stagioni, siamo abituati a vedere e che nel corso degli anni ha regalato diverse emozioni. Dalle sorprendenti e roboanti vittorie dei padroni di casa fino all’ultimo successo rossonero, agguantato proprio lo scorso maggio per vincere lo scudetto all’ultima giornata. Insomma, il Sassuolo è una realtà talmente consolidata del nostro calcio, per cui non ci rendiamo nemmeno più conto che, solo fino a dieci anni fa, la squadra militava nelle serie minori, sfiorando i campi più importanti solo nei casi di retrocessioni delle Big. Come sempre, a conferma di quanto raccontiamo, c’è la musica che ci viene in soccorso.

Da sempre narratrice della società, la canzone rimane un veicolo essenziale per comunicare sentimenti, emozioni e fatti che hanno una storia alle spalle. Lo sport non è da meno e noi, con la nostra rubrica del lunedì, MusiCalcio, lo scopriamo settimana dopo settimana.

Questa volta, quindi, andiamo a raccontare gli inni del Sassuolo calcio.

Come dicevamo, nonostante i 102 anni di storia, il Sassuolo non vanta una tradizione pluridecennale in Serie A. Per questo, per lungo tempo non si è mai pensato a un inno ufficiale, che andasse oltre i cori della curva, adottati come canti predominanti.

Il primo arriva negli anni 2000, con il cantautore Andrea Rompianesi che, insieme al compositore Scibona, pubblica Cuore Neroverde. La canzone, un pop suonato da una chitarra elettrica e una batteria che fanno la differenza, è un’emozionante incitazione al Sassuolo per far sentire la vicinanza del pubblico allo stadio. Ogni partita vinta o persa sarà comunque una festa per la città, orgogliosa anzitutto dell’impegno e del cuore messo per cercare il risultato.

Il ritornello si ripete più volte fino a diventare una specie di tormentone insieme a quell’Oh oh oh ribadito da Rompianesi a inizio e fine brano. Un pop essenziale, verrebbe da dire, ma talmente sentito da sapere toccare le corde emotive dei suoi tifosi.

Certo, come abbiamo visto tante altre volte, sono i risultati a spingere i tifosi non solo verso gli spalti ma anche a cantare in coro. E allora, nel 2013, ecco che con la storica promozione in Serie A, ci pensa il concittadino più famoso (insieme a Pierangelo Bertoli, purtroppo a quell’epoca già scomparso) a dedicare un inno al suo Sassuolo. Il suo vero nome è Filippo Neviani e, sebbene in tutta Italia sia conosciuto come Nek, per cantare il sentimento verso il Sassuolo sceglie di firmarsi come all’anagrafe. Lo stile, però, è quello inconfondibile del cantautore di Laura non c’è.

Niente amori persi o lasciati questa volta, ma solo un grande cuore aperto per il Sassuolo.

Se ci si scosta dal testo, la canzone, Neroverdi, è un autentico rock pop di quelli che ama regalare Nek al suo pubblico. Non ci si accorgerebbe dell’entità del brano. Chitarre elettriche nella lunga introduzione prima di una melodia che sembra già un coro cantato, quindi dopo cinquanta secondi ecco la voce di Nek.

Neroverdi, neroverdi, i colori di chi non si arrende mai. Siamo forti, siamo noi! Una voce dal cuore che griderà, sarà nostra la vittoria!

Un grido di battaglia, quello di Nek, che ricorda quello dei cartoni animati di supereroi. Probabilmente è proprio così: gli undici in campo sono gli eroi del Sassuolo, di cui Neroverdi racconta l’animo battagliero con tanto orgoglio.

Lo fa con parole che nel 2013 possono apparire quasi presuntuose e che invece, a distanza di anni, di dimostrano persino profetiche. “Siamo nuova luce che non morirà”, promette Nek riferendosi ai risultati che non faranno più cadere il Sassuolo nelle serie inferiori. Squadra di provincia sì (è una delle poche non appartenenti a capoluoghi italiani ad arrivare in Serie A), ma con uno spirito da grande: nessuno potrebbe mai togliere ai giocatori la grinta per cercare traguardi sempre più ambiziosi. In effetti è proprio quel che accade: nel 2016 il Sassuolo raggiunge un’incredibile qualificazione in Europa League.

Nero come il cielo che vedranno gli avversari, verde come la speranza del Sassuolo: Nek ha le idee ben chiare per fornire ai tifosi motivi in più da cantare allo stadio con passione.

Così ecco che un inno, composto da uno dei leader della musica italiana, sa rendere più importante anche la storia di una squadra di calcio, scrivendone per la prima volta nero su bianco i valori fondanti e positivi per cercare la vittoria.

In tutto questo, il climax che fa crescere la melodia e il suo ritmo mai spezzato, come tipico del cantautore, arriva fino a una sorta di recitato che profuma di sfida: “Se vi credete forti abbastanza, vi dimostreremo chi è che comanda. Con noi qui davanti non passa nessuno, noi siamo il Sassuolo, i numeri uno”.

Mica male, per una squadra arrivata in Serie A meno di dieci anni fa…

Condividi su:
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
Top