Vinci per noi: l’inno dell’Udinese è cantato da una donna

Si chiama Tony D. Il suo inno venne composto per la prima in Europa della sua Udinese

Vinci per noi: l’inno dell’Udinese è cantato da una donna
Nella nuova puntata di MusiCalcio parliamo dell’inno dell’Udinese

L’Udinese è una di quelle squadre che è sempre stata simpatica un po’ a tutti. Certo, magari non nella domenica in cui batte la propria squadra del cuore, realtà non troppo rara essendo ormai una presenza fissa in Serie A da tanti anni, con risultati molto spesso importanti. In ogni caso possiamo dire che quando parliamo di Udinese siamo sicuri di incontrare il sorriso di molti lettori. La squadra friulana, con fenomeni del calibro di Zico, Bierhoff, Jorgensen, Amoroso, Sensini (solo per citarne alcuni), ha sempre saputo costruire un gruppo affiatato, sorprendente e decisamente particolare, dal punto di vista calcistico. Ebbene, siccome gli inni sono lo specchio delle loro società, la stessa cosa vale dal punto di vista musicale. Basterà raccontare i due inni principali della squadra.

Continuiamo quindi il nostro percorso tra gli inni di calcio, andando a scoprire la storia delle canzoni che riguardano l’Udinese.

Era il 1979 quando la squadra bianconera approdava per la terza volta nella sua storia calcistica, cominciata nel 1911. Il cantautore Dario Zampa, appassionato di Gaber e Celentano, ma anche di musica dialettale, di cui ha fatto la sua cifra stilistica, compone Alé Udin. Il brano, completamente in friulano, deve colmare un vuoto: l’Udinese merita il suo inno come tutte le grandi squadre. C’è nell’aria una sensazione di novità: in effetti, a differenza del passato, questa volta sembra proprio che la permanenza in Serie A possa durare più di una sola stagione. Sarà così, l’Udinese vincerà anche la Mitropa Cup. Tutto grazie al portafortuna di Zampa? Chissà. Vero è che Alè Udin coinvolge tutti e sembra dare una carica in più dagli spalti.

C’è folclore, unitamente agli immancabili cori perentori degli storici inni calcistici. Lo stile non si avvicina infatti a quello tipico della fine anni ’70, che strizza l’occhio alla dance. Il primo inno guarda piuttosto a un’atmosfera provinciale: sembra di ascoltare la musica per una grande festa dedicata alla promozione della squadra più seguita in zona. Una canzone da fare tutti insieme, come suggerisce in dialetto la voce di Zampa: a ritmo di tamburi e trombe, si esalta il risultato storico.

C’è anche un pensiero per una realtà purtroppo oggi inesistente, a rendere più poetico il brano. Si parla infatti di giocatori friulani che giocano per la loro Udinese.

Emozioni che il calcio di oggi, popolato principalmente di stranieri, fatica a capire. In ogni caso negli anni i tifosi continueranno ad amare questa canzone, cantando il ritornello allo stadio e concedendosi, così, la licenza di cantare in dialetto anche nel 2020 (in un’epoca in cui la globalizzazione sta praticamente cancellando i modi di dire provinciali).

Nel 1997 l’Udinese allenata da Alberto Zaccheroni (che l’anno dopo arriverà al Milan insieme a Bierhoff e Helveg vincendo subito lo scudetto) approda per la prima volta nella sua storia in Coppa Uefa. Il caso vuole che si tratti anche del centenario dalla fondazione della polisportiva (una delle più antiche in Italia) di cui fa parte la sezione calcio (creata appunto qualche anno più tardi). Impossibile non celebrarne le gesta in questa doppia occasione di festeggiamenti. Arriva così un nuovo inno che, sorpresa, viene cantato da una donna.

Lei si fa chiamare Tony D., la canzone si intitola Vinci per noi.

Si tratta di un pop interpretato da una voce graffiante come quella della cantautrice, che rivolgendosi ai giocatori dichiara nel testo: “Che vada come vada, sarete i nostri eroi”. C’è ancora una visione favolesca insomma in questo inno che viene risuonato per la prima volta allo stadio Friuli il 4 novembre 1997. Quel giorno i tifosi comprendono subito che l’inno porta bene. La loro Udinese, infatti, vince 2-1 contro l’Ajax, battendo anzitutto ogni previsione. In ogni caso, dunque, i giocatori sono eroi. La voce femminile dell’inno rende tutto ancor più vero: il calcio, vissuto così, appassiona uomini e donne indistintamente unendoli in un grande coro.

I vocalizzi di Tony D. quindi coinvolgono la curva che, da quell’anno, non abbandonerà mai più l’inno. Al termine di quella stagione 1997/1998, l’Udinese arriverà terza in campionato. Si tratta del miglior piazzamento mai ottenuto dalla squadra in Serie A. Talvolta la musica sa davvero portare fortuna, oltre a raccontare la storia.

 

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Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
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