Tananai e gli altri: quando l’ultimo posto a Sanremo porta bene

Elio e Le Storie Tese arrivarono ultimi a Sanremo nel 2018, come Tananai quest’anno. Eppure io destino non è mai stato avverso agli artisti dopo quel piazzamento


La parabola di Tananai: ultimo a Sanremo, fenomeno sui social


Tananai, anche l’ultimo in classifica a Sanremo quest’anno riscuote successo e popolarità. È anche così che si spiega la conferma di Amadeus (giunta ieri) al timone del Festival per altri due anni.

Non è certo la prima volta che l’ultimo in graduatoria ottiene un riscontro nelle vendite e negli ascolti radiofonici, ma Tananai rappresenta un caso quasi raro nell’epoca postmoderna del Festival. Da quando vige il televoto, infatti, non esiste più il binomio vincitore-delusione. Di conseguenza, chi si è classificato nei bassi fondi poi non ha praticamente mai sfondato. La gara decisa dal pubblico suona già come una sentenza, non sempre presa sportivamente dai Big della musica messi da parte dal televoto.  Tananai invece ha sfruttato l’onda. Con grande autoironia ha inanellato una serie di post divertenti, facendosi parte nel mercato musicale. Ha prima di tutto ammesso di sperare in 24 rinunce per approdare all’Eurovision Song Contest. Poi ha dichiarato ufficialmente di voler prendere parte a Una voce per San Marino, ma mancavano le condizioni per farlo essendo in ritardo. Dunque ha annunciato l’intenzione di gareggiare alla kermesse di Torino difendendo i colori della Svizzera. Comunica molto Tananai e, così, è riuscito a scherzare accendendo la curiosità del pubblico che non l’aveva votato. Il brano, Sesso occasionale, racconta la storia di un amore iniziato per gioco e scopertosi, tra mille gelosie, un sentimento vero.

Accusato di esecuzioni vocalmente non perfette, Tananai ha saputo scherzarci sopra e ora non si ferma più.

Le ultime pubblicità affisse sui muri recitano così: “Tananai? Chiamare 3884707114”. Se si telefona a questo numero, non risponderà lui ovviamente ma una segreteria telefonica attiva 24 ore su 24 per due settimane. Il cantante milanese racconta, ai curiosi che chiamano, aneddoti della sua quotidianità e sulle sue attività in quell’orario. Tutto condito da un “Ti voglio bene” sulla fiducia al chiamante che, qualora volesse, può anche lasciare un messaggio nella speranza che Tananai gli risponda.

Criticabile e opinabile, ma in ogni caso geniale questa strategia del primo ultimo classificato di successo dell’era postmoderna. Negli ultimi anni il televoto aveva affossato nomi eccellenti, mietendo vittime di lusso. Nel 2018 Mario Biondi fu davanti solo a Elio e le Storie Tese, l’anno dopo la maglia nera toccò a Nino D’Angelo. Per non parlare delle eliminazioni di Albano, Ron e D’Alessio, che nel 2017 indussero qualcuno ad affrettati giudizi di un’era ormai conclusa. L’ultimo posto a Sanremo non ha ovviamente messo in discussione la carriera di nessuno di loro. In compenso, quei brani passarono prestissimo nel dimenticatoio.

Tananai con il suo ritornello “Baby ritorna da me e metti via quella pistola”, invece, è ancora nella top 10 dei brani più venduti.

In un mese ha superato i 400 mila ascolti su Spotify e ha saputo conquistare tutti con la sua simpatia. Nell’era dei social serve anche tutto questo per fare ascoltare la propria musica.

Umberto Tozzi, ultimo classificato a Sanremo nel 2000 con “Un’altra vita”

 

Probabilmente il ragazzo avrà anche toccato qualche amuleto, sentendosi subito paragonato agli ultimi posti eccellenti della storia sanremese. D’altronde i numeri dicono che lui sia in grado di poter reggere quei confronti, almeno limitandoci agli inizi della carriera di certi artisti. Pensiamo al penultimo posto di Vasco Rossi (Vita spericolata) nel 1983,  a quello di Ruggeri (Nuovo swing) nel 1984 quando arrivarono ultimi gli Stadio, quindi al penultimo piazzamento di Zucchero l’anno dopo con Donne e nel 1986 con Canzone triste (ultimi sempre gli Stadio con Canzoni alla radio). Nel 1994, nel 2000 e nel 2003 non furono capiti brani di artisti come Califano, Tozzi e Iva Zanicchi. Si potrebbe proseguire con l’eliminazione nel ‘95 di Gio Di Tonno, il cantautore che prima di farsi capire a Sanremo dovette fare la fortunata gavetta a teatro con il musical. Per non parlare dell’ultimo posto dei Bluvertigo nel 2001 con L’assenzio e di quello dei Timoria (Pedrini e Renga) l’anno dopo. Proseguiamo con il penultimo posto di un certo Pacifico nel 2004.

C’è chi ancora non vuole credere che i Negramaro nel 2005 furono eliminati con Mentre tutto scorre, proprio come i Modà (Riesci a innamorarmi).

Destino che era già capitato a Celentano con Il ragazzo della via Gluck nel 1966. Insomma per tanti anni ci siamo detti che fosse meglio arrivare in fondo alla classifica di Sanremo. Da quando c’è il televoto ce lo eravamo dimenticati. Tananai ha risvegliato questo sentimento, che lui ha saputo far diventare uno status symbol a colpi di twit esaltanti.

Il ragazzo, che all’anagrafe sembra un conte dal doppio cognome (Alberto Cotta Ramusino), tre mesi fa era sconosciuto ai più. Ha passato le selezioni di Sanremo Giovani a dicembre, diventando subito un Big. In un altro anno avrebbe vinto nella sua categoria per diventare Big l’anno dopo. Ha dovuto bruciare le tappe Tananai, ma è riuscito a farlo benissimo entrando subito nei cuori della gente. Uno dei vincitori di Sanremo è lui, quel romantico tamarro di Milano.

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Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
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