Steve Luchi: Vi presento il Regno di Babbo Natale

Steve Luchi: Vi presento il Regno di Babbo Natale
Alcuni membri dello staff del Regno di Babbo Natale, un luogo incantato che sorge nel Lazio


Si trova a Vetralla il luogo più magico dedicato al Natale: ce lo racconta in una intervista il Direttore Artistico

Avvertite anche voi la voglia di Natale non appena il caldo estivo ci abbandona? Ebbene, sappiate che c’è il posto che fa per voi, aperto quattro mesi l’anno (e forse in futuro anche di più). Sorge infatti un Regno incantato sulle colline di Vetralla, in provincia di Viterbo. Dove si entra soltanto se si torna bambini. Bambini da 0 a 1000 anni. Un mondo magico, in cui emozioni e sentimenti si fondono al cospetto dello spirito del Natale. Questo luogo incantato è aperto tutti i giorni, dalle 9.30 alle 19.30 fino al 6 gennaio.

Nato da un’idea di Giorgio Onorato Aquilani (autore del libro Ogni giorno è Natale, che è anche il titolo della compilation realizzata appositamente con tutti i brani del Regno), per la terza volta quest’anno l’evento sarà diretto niente meno che da Steve Luchi. Il batterista degli Articolo 31, nonché storico produttore di Irene Grandi, ma collaboratore anche di tanti altri Big della musica, venne chiamato dall’organizzazione qualche anno fa proprio per la sua esperienza professionale. Un bagaglio di conoscenze che, in questo contesto, si mette in gioco in un modo del tutto diverso da quello abituale. Ce lo racconta proprio Steve in questa intervista.

Cosa rappresenta il Regno di Babbo Natale?

È un luogo magico dove si celebra il Natale sotto ogni sfaccettatura. Non si celebra Babbo Natale per gli elfetti e le sue decorazioni in sé, ma per tutto quello che significa: speranze, sogni, magia, bontà. È la voglia di essere eternamente bambini.

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Steve Luchi, artista e Direttore del Regno di Babbo Natale

Come conoscesti questo luogo?

Quando fu ideato nel 2012 era poco più di un gazebo di 150 mq e negli anni si è sviluppato grazie all’amore di Aquilani per il Natale e alle persone che ne hanno compreso la filosofia. Venni a conoscenza qualche anno fa, per caso, di questo luogo che sentii subito appartenermi: per me il Natale è magico e profetico.

In che senso?

In effetti nasco musicista grazie al Natale.

Nel 1975, a cinque anni, trovai sotto l’albero una batteria: da quel momento la mia vita cambiò. Per me ancora oggi suonare la batteria è un po’ come tornare bambino: a sei anni sapevo già cosa volevo fare. Sin da allora credo in Babbo Natale e non smetto di farlo, perché la magia esiste se ci crediamo noi: Babbo Natale è dentro di noi.

La tua collaborazione con il Regno di Babbo Natale come iniziò?

Dopo un paio di mesi da quell’incontro iniziai a scrivere una canzone, pensando al Regno di Babbo Natale. Mi registrai dei vocali che poi, riascoltandoli qualche tempo più tardi, mi continuavano a piacere. Coinvolsi allora il mio amico Andrea Casamento (musicista che da anni lavora con la Rai) per scrivere delle canzoni dedicate al Natale. Dopo qualche mese andai da Aquilani facendogli questo regalo. Mi chiese di fare le sonorizzazioni musicali di tutto il Regno e, nel 2020, mi venne chiesto di fare il direttore artistico che io, appassionato anche di giochi, non potevo rifiutare. Iniziammo a lavorare ad alcuni cambiamenti.

Per esempio?

Abbiamo dei personaggi con delle mascotte; quindi un team di ballerine, attori e ragazzi che ricoprono tutta una serie di situazioni, dall’accoglienza all’intrattenimento.

Oggi il Regno ha un’area commerciale di circa 2000 mq, intorno a cui si sviluppa un grande parco di 6000 mq.

L’anno scorso abbiamo fatto quasi 600000 presenze in quattro mesi. È un’opportunità per un artista come me.

Che tipo di musiche ti eri imposto di realizzare per un luogo che vive un po’ la magia del Natale e un po’ l’atmosfera dei grandi parchi di divertimento?

Ho avuto la fortuna in 25 anni di lavorare con grandi artisti, teatro e spettacolo: questo mi ha permesso di avere il senso dello show. Il Regno mi dà la possibilità di fare confluire tutte queste esperienze in un unico posto. Si pensa sempre a Jingle Bells, White Christmas: ho cercato di unire entrambe le cose. Alcuni brani quindi hanno una struttura morbida, molti però hanno una ritmicità ballabile pur senza arrivare allo stile dance.

Hai superato quindi lo scoglio di brani che sono da sempre considerati intoccabili per il Natale…

La grande difficoltà è scrivere i testi. Non è facile parlare di sogno e di speranza, rivolgendosi non solo ai bambini.

Il Regno è un luogo per bambini da 0 a 1000 anni: è un luogo di tutti, per questo ha un ingresso gratuito. Mi riempie il cuore di gioia vedere bambini e adulti che cantano le canzoni del Regno: nella scrittura mi piace sempre pensare alla sceneggiatura della Disney e della Pixar, i cui contenuti vanno bene per tutta la famiglia.

In cosa si differenzia il Regno da tutti gli altri mercatini di Natale?

Anzitutto non è un mercatino: è un luogo che rimane tutto l’anno, pur restando aperto, per ora, quattro mesi. Nei restanti otto si allestisce la stagione successiva. Tutte le attività sono direttamente gestite dalla stessa organizzazione del Regno.

Ci sono spettacoli, con tanti costumi; molti spazi dedicati al food, al commercio. Anche i negozi, però, non sono come tutti gli altri: ogni scaffalatura è fatta tipo “presepe”, con delle casette in cui si trovano gli oggetti da poter acquistare. Vi sono tantissime aziende che arrivano da tutto il mondo.

Quando entriamo nel Regno cosa troviamo?

Per prima cosa si vive un percorso emozionale in un bosco, che rappresenta il villaggio degli elfi: ci si immerge subito nella magia del Natale.

Gli interni sono fatti tutti in cedro, lasciando una percezione particolare anche a livello olfattivo. Si scoprono quindi un sacco di posti fino ad arrivare alla casa di Babbo Natale, dove c’è il fotografo che immortala l’incontro con ogni singolo bambino. Ovviamente la musica la fa da padrona, creando quell’atmosfera che amiamo.

E poi ci sono numerose attrazioni…

Certo, c’è la pista da pattinaggio sul ghiaccio (che in realtà non è ghiaccio, ma nylon ecologico che consente di non bagnarsi); il Carosello di Babbo Natale, il Magitreno, le Tazze Pazze. C’è davvero molto da divertirsi. Infine sul palco facciamo gli spettacoli: balletti, show, musica, con diversi ospiti.

Il segreto del successo del Regno?

C’è un grande lavoro di squadra con l’organizzazione: si lavora sempre tutti insieme e ci si stimola generando qualcosa di fantastico, trovando connubi meravigliosi tra imprenditori e musicisti. Qualche mese fa Giorgio (Aquilani, ndr) mi disse: Sarebbe carino fare anche noi una parata in stile Disneyland! A quel punto ho scritto un brano molto bello, Ogni giorno è Natale: è diventato l’inno della parata che faremo da quest’anno con 12 ragazzi. Ecco, non capita tutti i giorni di trovare una sinergia così tra le persone che si impegnano in un progetto.

 

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Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
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