MusiCalcio: la storia di Sarà perché ti amo, ora anche inno della curva Fiorentina

L’inno più storico della Serie A? Oh Fiorentina
Sarà perché ti amo è uno dei brani che la curva della Fiorentina canta in ogni partita. Vediamone la storia in questa nuova puntata di Musicalcio

Mercoledì 7 giugno la Fiorentina tornerà a giocare una finale europea dopo 33 anni. La Viola sarà infatti impegnata nell’ultimo atto di Conference League contro il West Ham: l’ultima volta che giocò una finale internazionale fu sconfitta in Coppa Uefa dai rivali storici della Juventus. In un solo caso la squadra di Firenze ha conquistato un trofeo fuori dai confini italiani: era addirittura il 1961 e si giocava la prima edizione di Coppa delle Coppe.

La Fiorentina è indubbiamente la squadra delle prime volte. Fu lei, infatti, la prima italiana a raggiungere una finale di Coppa dei Campioni (poi persa) contro il Real Madrid nel 1957. Tutto questo senza contare che il calcio moderno deve molto al calcio fiorentino rinascimentale in termini di regole. Insomma, quando si parla dei viola il sentimento degli italiani non è mai indifferente.

Come cita il famoso inno (il più antico della storia della Serie A), la squadra “del calcio è la storia”. A proposito di musica, c’è una canzone che con ogni probabilità sentiremo intonare mercoledì sugli spalti di Praga dai tifosi.

Si tratta di Sarà perché ti amo. Praticamente un inno ufficioso della curva della Fiorentina.

Non è certo un caso isolato nel calcio. Il ritornello “E vola vola si va, sempre più in alto si va” è molto diffuso tra le tifoserie sportive, anche perché canta con entusiasmo quella voglia di andare verso le vette delle classifiche con risultati importanti. Tuttavia, si sa che il calcio sa essere addirittura perfido quando si tratta di dileggiare l’avversario. Così, sono in tanti ad avere sentito le note di Sarà perché ti amo (ribattezzata Sarà perché tifiamo) allo stadio, con un finale modificato in modo non particolarmente elegante ai danni di una nota squadra italiana.

Diciamocelo pure: in genere viene presa di mira la Juventus. Non così per i tifosi della Fiorentina: a dimostrazione del fatto che le ostilità più aspre possono comunque evitare di rovinare una bella canzone, usata esclusivamente come voglia di cantare e fare festa, senza pensare all’avversario. Nelle partite della Fiorentina, quindi, con questo coro non si fa riferimento ai bianconeri, ma si canta il ritornello originale “Vola vola con me, il mondo è matto perché se l’amore non c’è basta una sola canzone per far confusione fuori e dentro di me”. Chissà, forse non è un caso se c’è quell’attenzione al testo così come era stato composto. Tra gli autori del brano, infatti, c’è anche Pupo, notoriamente tifosissimo della Fiorentina.

Ripercorriamo allora brevemente la storia della canzone, prima che venisse utilizzata dai supporter della Fiorentina.

Era il 1980 quando un giovanissimo Pupo, insieme a Daniele Pace (già paroliere anche di Caterina Caselli e Raffaella Carrà), scriveva il testo di Sarà perché ti amo sulla musica di Dario Farina. Quest’ultimo aveva già collaborato con i Ricchi e Poveri, ma l’idillio divenne fortissimo proprio dopo questa canzone, che va definita un vero e proprio successo internazionale. Si decise di affidare, quindi, il brano ai Ricchi e Poveri per partecipare a Sanremo nel 1981.

All’epoca si parlava ancora di un quartetto, famoso soprattutto per brani come Che sarà e La prima cosa bella. Non si poteva immaginare che il bello stesse arrivando solo in quel momento. E soprattutto in tre. In effetti quel pezzo non verrà mai cantato in quattro (fatta eccezione per la breve reunion del 2020). Almeno ufficialmente. In riviera, infatti, il gruppo si presentò nella consueta formazione composta da Angelo, Franco, Angela e Marina, ma in quei giorni successe qualcosa di insopportabile per la band.

Così, dopo le prove, Marina Occhiena minacciò di lasciare il quartetto.

Per gli Abba italiani sarebbe potuto essere un durissimo colpo, ma evidentemente le tensioni (provate a raccontare in versioni più volte modificate e corrette dagli stessi protagonisti) erano troppo forti. Così gli altri tre accettarono la decisione, non volendo più riammettere la cantante bionda tornata subito sui suoi passi. Da quel momento, i Ricchi e Poveri diventarono tre. Cambiò la loro carriera e non solo per un fatto di numeri nella formazione. Ma anche per i numeri nella discografia.

Sarà perché ti amo, infatti, raggiunse il quinto posto nella classifica del Festival ma, soprattutto, fu il singolo del 1981 più venduto in Italia con 7 milioni di copie sparse per il mondo. 100 mila copie vendute, successivamente, anche in digitale: tanto che nel 2023 il brano è diventato Disco di Platino. Un vero e proprio trionfo, probabilmente fiutato dalla stessa Occhiena quando si rese conto troppo tardi che non era il momento di lasciare il gruppo. Iniziò dunque un nuovo percorso per i Ricchi e Poveri che, di lì a poco, lanciarono anche Mamma Maria, Voulez vous dancer e altri brani orecchiabili e spensierati proprio come quello di Sanremo.

Quel modo leggero di raccontare l’amore, con un ritornello più che mai ballabile, piacque subito. La canzone è attualmente una delle più celebri all’estero e il testo non è niente altro che una dichiarazione per la persona amata. Di fronte al sentimento, la ragione può cedere e dare voce al cuore e alla confusione che si crea nella testa offuscando tutto quanto intorno. In amore è concesso tutto, anche di lasciare spazio all’emozione senza preoccuparsi della quotidianità del lavoro.

Un po’ come, in teoria, dovrebbe poter fare il calcio.

Ecco perché Sarà perché ti amo è la canzone migliore che una curva calcistica come quella della Fiorentina possa intonare. Nella piena consapevolezza di vivere una passione pulita e importante come quella dello sport, si può dimenticare il lavoro per 90 minuti. Si pensi solo ed esclusivamente all’amore per la Viola. Basterebbe ottenere in campo anche solo un quarto del successo di questa canzone per portare a casa un grande risultato. Dunque incrociamo le dita e speriamo che la “confusione” dell’amore calcistico possa trionfare a Praga.

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Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
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