Santoianni e le riflessioni irrequiete trasformate in qualcosa di positivo

Intervista al cantautore classe ’93 Santoianni, in uscita con il singolo intitolato “Stazione di sosta”

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Santoianni si racconta ai lettori di Musica361, in occasione dell’uscita di “Stazione di sosta”

Tempo di nuova musica per Donato Santoianni, in arte semplicemente Santoianni, artista che ritroviamo in occasione dell’uscita di Stazione di sosta, brano che sancisce una sua nuova consapevolezza artistica.

In “Stazione di sosta” fotografi la nostra società confusa e precaria, interrogandoti sul futuro. Cosa ti ha innescato questa riflessione?

Probabilmente, involontariamente, quello che viviamo ormai da un anno a questa parte ha generato in me una riflessione profonda sul futuro. Per la prima volta ho davvero percepito il senso di precarietà e di incertezza. Ma non parlo solo per me nello specifico, ma in generale per tutti. Anzi, probabilmente, ha inciso molto di più sui miei pensieri la sofferenza degli altri. Ho voluto però trasformare questa riflessione nata dall’irrequieto in qualcosa di positivo. Credo, soprattutto oggi, che sia importantissimo avere fiducia nel futuro e continuare ad essere ingenuamente convinti di poter riportare al centro i sogni, le speranze e la voglia di cambiare la propria vita e di conseguenza quella degli altri.

Quali sono, secondo te, le cause principali di questa involuzione?

La causa principale credo sia la noncuranza. La noncuranza di tutti, me compreso. Abbiamo permesso che le cose degenerassero, che la superficialità diventasse lentamente accettata. Il più delle volte pensiamo che tanto prima o poi qualcuno dirà qualcosa, farà qualcosa, ma la verità è che alla fine proprio grazie a questo meccanismo nessuno fa niente è tutto resta così. La colpa è nostra non è di qualcun altro. È anche mia come di tutti.

Musicalmente parlando, che tipo di sonorità hai voluto abbracciare per rafforzare il messaggio?

Ho voluto che il suono diventasse un veicolo per comunicare questa evoluzione. Per chi come me sogna di scrivere canzoni per vivere è fondamentale che il percorso di crescita sia anche riconoscibile e visibile nelle sonorità che vestono il progetto. Con l’apporto fondamentale di Molla, che ha prodotto il brano, abbiamo voluto a tutti i costi far sì che la forma canzone tipica del cantautorato venisse riportata al 2021 con sonorità a mio parere estremamente contemporanee. Per contemporanee parlo di un mix di influenze anni ‘80 che oggi, per assurdo, sono il vero sound del momento. Sentivo il bisogno di parlare ai miei coetanei. Oggi per me questo è fondamentale.

Santoianni e le riflessioni irrequiete trasformate in qualcosa di positivo
La copertina di “Stazione di sosta”

L’impressione è che tu abbia intrapreso, a livello stilistico, un nuova nuova fase del tuo percorso. Una scelta consapevole o una semplice crescita personale?

Sono felice che passi questo. È sicuramente iniziata una nuova fase del mio percorso artistico. Non è solo un discorso di suono ma anche una ricerca continua nella scrittura e nella forma canzone. È una scelta voluta e consapevole, frutto di un lavoro costante su me stesso. Credo che il processo di crescita personale sia una condizione necessaria per arrivare alla consapevolezza artistica. Le due cose non sono alternative, almeno per me, ma anzi camminano in parallelo. A volte leggo di artisti che parlano di una chiara divisione tra persona e artista. Io, per ora, ho sempre lasciato che le due cose si mischiassero talmente tanto da non capire più i confini. Qualsiasi cosa accade a Donato finisce inevitabilmente in Santoianni.

Cosa dobbiamo aspettarci dalla tua nuova musica in futuro?

Sicuramente tante altre canzoni. Non so dirti di più, perché ad oggi qualsiasi promessa diventa difficile da mantenere. Mi manca tanto suonare e vorrei tantissimo portare live questa nuova impronta sonora. Ma in questo momento storico sto facendo sempre più mia l’idea di andare avanti mattone dopo mattone, canzone dopo canzone. Cercherò di rendere il più partecipi possibili le persone che apprezzano le mie canzoni dello stato avanzamento lavori, canzone dopo canzone, storia dopo storia.

Come te lo immagini questo mondo tra trent’anni?

Me lo immagino ogni giorno in un modo diverso. Ancora non ho scelto quale di tutte le versioni che mi sono immaginato possa essere quella più plausibile. Sicuramente sono convinto che tante cose che credevamo erroneamente fondamentali, finiranno miseramente per perdere la loro importanza nella vita delle persone. Altre come la cultura, il senso civico, il senso di comunità, la forza delle idee e delle diversità, la bellezza, resteranno con prepotente discrezione il centro di tutto. In poche parole cambieranno tante cose, ma fondamentalmente non cambierà niente.

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Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
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