Sanremo 2022, comincia il countdown!

Verso Sanremo 2022, ogni sabato un aggiornamento

Sanremo 2022, il countdown alla rovescia è cominciato. Anzi, quello che riguarda la data di ufficializzazione dei 22 Big in gara, non si sa nemmeno quando finirà. Ha però una data di scadenza ben precisa: il 15 dicembre.

Quel giorno, in prima serata su Raiuno, Amadeus avrà infatti sul palcoscenico tutto i protagonisti della nuova edizione del Festival di Sanremo, in programma dall’1 al 5 febbraio.

Rumors ormai incessanti, spoiler dell’ultimo minuto e tante sorprese a cui il direttore artistico sta pensando, sono pronte a emergere da un giorno all’altro con assoluta certezza.

Da giovedì scorso, infatti, la Rai ha annunciato che i Big di Sanremo 2022 potranno essere comunicati ufficialmente già prima del fatidico 15 dicembre.

I nomi in lizza ormai li avete letti in tutte le salse e, a questo punto, per molti di loro ci sarebbe da stupirsi se non dovessimo vederli sul palcoscenico del Teatro Ariston. Inutile ripercorrerli ora, in attesa di avere una lista vera e definitiva. Cerchiamo, piuttosto, di capire come Amadeus stia immaginando il prossimo Sanremo.

 

Sanremo 2021, il trionfo dei Maneskin
I Maneskin alla serale finale del 71 Festival di Sanremo. Sanremo (Italia), 6 marzo 2021. Foto di Marco Piraccini

La linea appare evidente: dopo un Festival ricco di nuove e sorprendenti proposte, per cui Amadeus ha il merito di averle portate all’Ariston trattandole con la stessa importanza dei veterani più consumati, ecco in arrivo un cast che unirà artisti più di nicchia a Big assoluti.

Del resto, l’anno scorso ci voleva molto coraggio, che questa volta deve essere ripagato. Amadeus nel 2021 ha rinunciato a tanti nomi altisonanti, con un teatro spoglio de suo usuale pubblico a causa del Covid.

Ora vedremo battagliare tra loro stelle assolute della musica italiana, già vincitrici a Sanremo negli anni passati, con giovani provenienti da piattaforme come Tik Tok. Oltre che dai talent, naturalmente.

Sanremo 2021, la prima serata. Annalisa davanti a tutti 3
Amadeus, Fiorello alla serata finale del 71 Festival di Sanremo. Foto di Marco Piraccini

Cambia il modo di ascoltare canzoni, cambia di conseguenza il Festival di Sanremo.

Attenzione, però: non sarà un gioco per nessuno.

Chi si attende che i veterani arrivino all’Ariston per giocare, si sbaglia di grosso. Quando c’è la gara, ecco che si sfoderano le armi migliori. Chiedetelo a Orietta Berti, protagonista assoluta della passata edizione è diventata vera e propria icona di molti giovani nel 2021. Chiedetelo a Ermal Meta, se classificarsi terzo dopo essere stato favorito per una settimana intera, sia identico a vincere. A Sanremo si va per promuovere il brano, certo. Ma quel brano deve essere vincente, non si discute.

Saranno cinque serate lunghe (ormai è inutile illudersi, prendetevi una bella settimana di ferie a febbraio, se dovete andare a lavorare alle 6 del mattino), ricche di soli Big.

Sì, perché i giovani che ascolteremo a febbraio non saranno comunque novità assolute. Come dicevamo, anche loro arrivano tutti da qualche successo. Gli emergenti, invece, si esibiranno tutti il 15 dicembre. Dalla gara di metà mese avremo quindi i due vincitori della categoria Giovani, che si presenteranno all’Ariston a febbraio con due nuovi brani. Ecco perché, quindi, i Big in realtà saranno 24: 22+2.

E la storia ha già regalato tanti giovani vincenti tra i Big con formule simili: Mahmood è solo l’ultimo in ordine di tempo. Si ricordino anche Tiziana Rivale, Giorgia, Jalisse, Annalisa Minetti. Situazioni diverse, ma nemmeno poi troppo.

Si prospetta una grande edizione, che potrà fare affidamento sull’esperienza e la cordiale simpatia di Amadeus.

Noi fino a febbraio, ci fermiamo per due mesi con la nostra amata rubrica LegalPop, che tornerà con un format tutto nuovo ed esclusivo. Ogni sabato, quindi, vi racconteremo aggiornamenti e curiosità su Sanremo 2022. State sintonizzati, perché ne vedremo delle belle.

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Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
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