Sanremo 2019: seconda serata, le 12 canzoni in gara

Secondo ascolto per 12 dei 24 brani sanremesi. Chi è cresciuto dalla prima esibizione di martedì sera, e chi no.

Sanremo 2019: da “Tv, Sorrisi e canzoni”, testo dei testi

Martedì sera abbiamo avuto modo di sentire tutte le 24 canzoni in gara. Una serata fiume, in cui abbiamo raccolto le impressioni al primo ascolto di tutti i brani del Festival di Sanremo.

Ieri sera com’è andata? Qualche pensiero in proposito.

Achille Lauro, come aveva promesso niente trap. Sorpresa la prima serata, la seconda si conferma. Da primo ascolto, ma anche da secondo. “Rolls Royce”  è da tenere d’occhio in vista della classifica finale. Approvata anche la spilla aracnide di Lauro.

Einar martedì sera era teso, emozionato, agitato, tanto da fare tenerezza. Ieri sera è cresciuto nell’interpretazione, grazie a una maggiore tranquillità. Anche il pubblico dell’Ariston ha applaudito con più convinzione la sua “Parole nuove”.

Il Volo ha ricevuto applausi scroscianti dopo entrambe le esibizioni. Espressione del belcanto, come sempre, anche se con “Amore che resta” sottolineano la loro venatura pop: merito in particolare di Ignazio. Il testo è leggero come la pioggia di cui cantano. Il talento del trio ha il peso specifico del platino (che come sappiamo in discografia vale tantissimo).

Arisa porta in alto “Mi sento bene”, ieri sera si è proprio scatenata. Lei sta bene, e ad ascoltare una voce tanto ricca e precisa stiamo bene anche noi. Arisa, vuoi fare un musical per caso?

Nek profuma (come la prima sera) di successo radiofonico. “Mi farò trovare pronto” è una “Fatti avanti amore” numero 2, o così pare; cantata bene, nella prima esibizione e nella seconda.

Daniele Silvestri conferma il suo talento. Il rap di Rancore “chiude” perfettamente “Argento vivo”. Due esibizioni senza alcuna sbavatura.

Ex-Otago sempre bravi, bravi, bravi. Bella la loro “Solo una canzone”, che cresce dopo ogni ascolto. E loro hanno un look che aiuta, se vogliamo allargare il discorso.

Ghemon era sulla strada del rap e poi si è invaghito del soul. Interpretazione e brano eleganti. “Rose viola” durerà più di un fiore, ma ieri sera non c’è stato quel guizzo che mi aspettavo.

Loredana Bertè è uno di quei nomi che stanno al di sopra di giudizi. “Cosa ti aspetti da me” ieri sera ha strappato la standing ovation. La più rock di tutti.

Paola Turci elegante in entrambe le occasioni. Meglio la seconda esibizione con “L’ultimo ostacolo”.

Negrita“I ragazzi stanno bene”. Sì, e si sente. Sempre a loro agio.

Federica Carta e Shade cantano un brano che li rappresenta al 100%. “Senza farlo apposta” non aveva bisogno del Festival, sarebbe andata bene comunque. Perchè andrà bene.

Nota a margine: da 10 l’apertura di serata con “Noi no”. Bravo direttore-dirottatore artistico Claudio Baglioni.

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Francesca Binfaré
Francesca Binfaré
Giornalista, si occupa di musica, spettacolo e viaggi; parallelamente svolge attività di ufficio stampa. Autrice e conduttrice radiofonica dal 1989. Ha vissuto qualche tempo a Dublino, ma non ha mai suonato al campanello di Bono. Ha visto i "duri" Metallica bere un the e Slash senza l’immancabile cilindro. Affezionata frequentatrice del Festival di Sanremo e dei meandri del Teatro Ariston.
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