Sanremo 2018, ultima conferenza stampa

Le parole dei protagonisti di questa ultima edizione del Festival della canzone italiana: Claudio Baglioni, Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino

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Conferenza stampa all’Ariston Roof – © Ufficio Stampa Rai

Si è conclusa ieri sera la 68esima edizione del Festival di Sanremo, con la proclamazione dei vincitori della categoria Campioni, i due cantautori Ermal Meta e Fabrizio Moro con il brano “Non mi avete fatto niente”.

Un’edizione da record per quanto riguarda sia gli ascolti che il riscontro sui social network, sinonimo di una particolare attenzione alla kermesse anche da parte del pubblico più giovane. Un successo targato Rai, che ha scommesso su Claudio Baglioni per il dopo Carlo Conti (protagonista di un triennio straordinario), una scelta che ha rispettato di gran lunga le aspettative. Oltre 12 milioni di telespettatori per la serata finale, la seconda più vista dal 2002 ad oggi. Share altissimo ma anche tanta qualità e numerosi ospiti che hanno nobilitato il palco del Teatro Ariston: da Fiorello a Virginia Raffaele, passando per Pippo Baudo, Laura Pausini, Biagio Antonacci, i Negramaro, Gianna Nannini, Nek-Max Pezzali-Francesco Renga, Piero Pelù, Giorgia, Il Volo, Gianni Morandi, Fiorella Mannoia, Gino Paoli, Roberto Vecchioni, James Taylor e Sting.

E sul destino di Sanremo 2019, il direttore artistico dichiara: “Non lo so ancora se ci sarò, al di là della mia presenza o meno, sarei felice se questo format venisse proseguito negli anni a venire perché, dal mio punto di vista, mette davvero al centro della questione la musica intesa come patrimonio culturale italiano. Il Festival non deve essere solo la destinazione finale, ma ha anche il dovere di dare origine ad un settore e tornare ad essere il motore della nostra discografia”.

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Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
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