Racconto d’inverno: così avrebbe cantato nel 2022 De André. Parola di Crimi e Di Matteo

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Racconto d’inverno è il brano con cui Crimi e Di Matteo omaggiano De André: la canzone è inserita nel primo libro disco al mondo, L’amore dietro ogni cosa

Per uno dei progetti più ambiziosi e originali degli ultimi anni, ecco arrivare anche un omaggio a Fabrizio De André. Ce lo raccontano Di Matteo e Crimi

Racconto d’inverno non è una canzone di Fabrizio De André. Anche se in molti probabilmente lo hanno creduto. Si tratta, piuttosto, di un brano originalissimo in rotazione radiofonica dal 3 giugno, ultima delle tracce estratte che compongono L’amore dietro ogni cosa, il primo libro al mondo a essere divenuto un disco.

I protagonisti sono Simone Di Matteo, scrittore e giornalista, autore dell’omonima opera letteraria, e Andrea Crimi, cantautore siciliano che ha saputo dare voce e musicalità a un libro. A scommettere su questo ambizioso progetto, la New Music International di Pippo Landro, che da sempre non si risparmia in quanto a sfide dove possa mettere in campo la qualità.

L’amore dietro ogni cosa di qualità ne ha molta. Lo avevano dimostrato anche il Premio per la Letteratura Elsa Morante – ricevuto nel 2016 da Di Matteo – e le sue trasposizioni teatrali (con la regia di Guido Del Vento). L’album, uscito nel febbraio 2021, è la ciliegina sulla torta. Dopo il successo di Anne, Abbi cura di me e, soprattutto, di Ci vediamo lunedì (con Laura Bono), ecco quindi arrivare Racconto d’inverno.

Non è dunque una canzone di De André, ma potrebbe esserlo.

Il richiamo è forte, sia per struttura melodica, che per tematiche e addirittura per vocalità. Di Matteo, autore del brano insieme a Simone Pozzati, ha voluto così inserire in un album che parla d’amore, una poesia musicale che sembra riproporre De André ai giorni nostri. Uno che, di suo, è sempre stato ultracontemporaneo.

Si tratta della storia di chi viene illuminato da uno sguardo, innamorandosi della voglia di vivere le passioni talvolta tormentate, con atteggiamento quasi eroico. Un po’ come accadeva nel Dolce Stil Novo. Un po’ come, sempre, ci ha cantato per tanti anni De André. Abbiamo intervistato, quindi, Di Matteo e Crimi, protagonisti assoluti di questo progetto.

Come mai un omaggio a De André?

DI MATTEO: De André è uno dei più influenti cantautori italiani. Trattandosi di un’operazione molto legata a scrittura e musica (per la prima volta un libro diventa nella sua interezza musica), questa canzone articolata aveva molte affinità per stile e per testo con le atmosfere deandreiane. Tengo a dire che si tratta di un omaggio alla sua avanguardia e al suo percorso artistico, non di un tributo.

CRIMI: Era qualcosa di doveroso per quel che mi riguarda.

Spesso nei locali mi capita di proporre la musica di De André: in un periodo storico in cui difficilmente si ricorda il passato, ci tenevamo a omaggiare il cantautore, aiutandoci anche con una vocalità che quasi va a sfociare in un’imitazione chiaramente voluta.

D’altra parte anche le sue canzoni erano fatte prima di storia e poi di musica: le assonanze erano tante anche per l’approccio.

Racconto d'inverno: così avrebbe cantato nel 2022 De André. Parola di Crimi e Di Matteo
Andrea Candeo, Andrea Crimi, Arianna Roselli, Simone Di Matteo, protagonisti del videoclip di Racconto d’inverno

Non è solo l’occasione per ribadire l’eternità della musica di De André, ma addirittura quella di un suono che ha origini ben più lontane. Ci sono quelle atmosfere medievali, che lo stesso cantautore genovese amava usare…

DI MATTEO: Faber è stato il cantautore del popolo, raccontava la sua contemporaneità ma sapeva guardare anche al passato. Lo faceva anche nello stile. Con questo binomio riusciva a essere davvero all’avanguardia, tanto che moltissime sue canzoni sono ancora attuali, antesignano di tantissime cose.

CRIMI: Quando mi è stato chiesto di creare una musica per omaggiare De André, la prima cosa che ho fatto è stata di imbracciare una chitarra. Dopo le prime strimpellate, ci siamo accorti subito che non c’era bisogno di una base moderna.

Questo è il brano che più testimonia il tema de L’amore dietro ogni cosa?

DI MATTEO: Si tratta del quarto e ultimo singolo di uscite discografiche di un album di tredici tracce, più un bonus track interpretato da Andrea Piovan. Il filo conduttore è l’amore, che va a formare quindi un unico grande racconto, ma ogni brano si sviluppa in realtà in modo autonomo: ciascuno racconta un amore che ho effettivamente vissuto. Aiutandomi con la fantasia, ho potuto dare una chiave ancor più poetica.

Tutte le storie del libro, sono diventate così canzoni.

CRIMI: L’amore è stato descritto sotto tante angolature anche da De André. Il senso dell’amore dietro a ogni cosa, tuttavia, è racchiuso soprattutto nella traccia omonima del disco. Questo è un brano che anzitutto voleva omaggiare il cantautore in ogni sua sfumatura.

Tutti i brani-racconti hanno una costante: la voce di Andrea Crimi. In questo caso, però, c’è anche la tua…

DI MATTEO: Assolutamente, il protagonista doveva essere uno solo. È l’eroe del romanzo, che si muove in tutte le avventure in un racconto fantastico. Sono storie che vivono prima in me e che poi decido di donare al pubblico, attraverso letteratura, teatro e ora la musica. Qui c’è anche la mia voce perché si tratta di una storia che mi appartiene particolarmente.

Un libro disco in un’epoca in cui sempre meno persone leggono e ascoltano dischi veri è un’impresa eroica, che solo con un discografico coraggioso come Pippo Landro potevate fare!

DI MATTEO: Ha abbracciato subito l’idea proprio perché non era mai stata fatto qualcosa del genere: è la prima volta che un album diventa un libro nella sua interezza.

CRIMI: L’idea di creare qualcosa di innovativo è ciò che ha unito subito questo gruppo e ci ha permesso di sviluppare il progetto. Volevamo proporre tracce originali, che creassero qualcosa di unico, con testi elaborati e musiche diverse da quel che si ascolta ora. Il pubblico, che da sempre ama il pop e il cantautorato crediamo possa apprezzare tutto ciò. Non saprei fare diversamente, è il modo di esprimermi: non baratterò mai il mio stile con la smania di visualizzazioni!

Siamo a giugno, ma già si parla tantissimo di Sanremo. E voi?

CRIMI: Sanremo per chiunque è un’ambizione. C’è quindi un’idea, che stiamo sviluppando con Mario Natale. Anche in questo album c’è un brano, Ci vediamo lunedì, cantato con Laura Bono, che ci siamo detti sarebbe stato perfetto per il Festival. Questo progetto, però, è talmente forte che non aveva bisogno di Sanremo: funziona autonomamente.

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Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
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