Leggere “Il Pentagramma dell’anima” di Stefania Bonomi

Cosa hanno in comune l’anima e la musica?
Il nuovo romanzo della scrittrice Stefania Bonomi indaga questo interessante rapporto energetico e spirituale.

Leggere “Il Pentagramma dell’anima” di Stefania Bonomi
Stefania Bonomi

Secondo romanzo per Stefania Bonomi a sette anni dal primo. Gestazione lunga?
«Negli ultimi anni, nonostante mi sia dedicata ad altro per lavoro, ho continuato a sentire un’assoluta necessità di scrivere. Un bisogno che mi accompagna sin da bambina. Come dico sempre sono nata con la penna in mano».

Si parla di energie spirituali e musica. Da dove deriva l’interesse per questa materia?
«Ho assecondato alcuni interessi secondo un percorso di vita che mi ha accompagnato negli ultimi tempi, tra spiritualità e fisica quantistica. Una fase in cui mi sono fatta delle domande. E i miei 12 anni nel settore musicale mi hanno ispirato nella combinazione di questi elementi creando una storia. Due persone vivono in parti opposte del mondo poi qualcosa li porta ad incontrarsi. Come? Attraverso la musica».

Perché il titolo Il pentagramma dell’anima?
«Perché i quattro protagonisti del mio romanzo hanno nell’anima la stessa musica. La musica, toccando le corde più profonde dell’anima, è ciò che collega l’essere umano all’infinito. Non saprei definirlo ma sicuramente questo è un romanzo nel quale si possono trovare delle risposte».

Leggere “Il Pentagramma dell’anima” di Stefania Bonomi 1La tua scrittura in “doppia narrazione” è il vero legame tra il mondo terreno ed energetico di cui parli?
«Leonardo Alfieri, rispetto agli altri personaggi che vengono raccontati, narra in prima persona perché è colui che mi ha raccontato la storia dall’altra dimensione – lo svolgimento poi è venuto dalla mia creatività. Si è descritto così: “Sono stato un comico, ho fatto musica e me ne sono andato dall’altra parte dopo essere diventato un grande scrittore”. Ho pensato: “Giorgio Faletti”. È stato un mio carissimo amico. È morto dicendo “non dimenticatemi mai, basta che parliate di me”».

Si parla di spiritualità ma anche la musica viene citata molto.
«Il clou della storia si svolge al festival di Sanremo e poi ci sono riferimenti alle canzoni di Cat Stevens, Queen, Laura Pausini, Fabio Concato… La più rappresentiva? Imagine di John Lennon, che a mio giudizio parla proprio dell’Aldilà».

C’è un messaggio nel romanzo?
«Forse ritrovare la propria fede. Sicuramente avvicinare al mondo spirituale».

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Luca Cecchelli
Luca Cecchelli
Giornalista, laureato in linguistica italiana e da sempre curioso indagatore dei diversi aspetti del mondo dello spettacolo. Conduttore radiofonico e collaboratore per diverse testate e rubriche di teatro e musica, svolge parallelamente l’attività di ufficio stampa e comunicazione. Spettatore critico e melomane, è assiduo frequentatore di platee e sale da concerto oltreché batterista per passione e scrittore. Quello che ama di più però è scovare nei libri o in originali incontri e testimonianze retroscena culturali della storia della musica e incredibili aneddoti rock, di cui in particolare è appassionato conoscitore.
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