MusicAmarcord: il valore scomparso delle compilation

Oggi le chiamano “playlist”, ma le compilation avevano tutto un altro senso, erano raccolte fatte per durare nei decenni, fino a diventare amarcord.

MusicAmarcord: il valore scomparso delle compilation

Ti ricordi cosa significava dire qualcosa attraverso una raccolta di canzoni? L’imbarazzo di consegnare un CD o una cassetta con le nostre tracce preferite? Imbarazzo, sì, perché la musica racconta i tratti della nostra complessa personalità. Anche quando non vuoi. La compilation era un regalo sentito e intimo.

Ricordi quando si organizzava un lungo viaggio, qualcuno si occupava di raccogliere le canzoni per tutti e tirava fuori una di quelle raccolte con il nome scritto a pennarello? “Capodanno 2009”, ad esempio. Dischi che ritrovavi in macchina per caso anni dopo, persi tra un raccogli CD a forma di elefante e il libretto d’immatricolazione. Bastava la traccia uno ed era subito quel capodanno.

Ricordi, invece, quando c’era il Festivalbar, sinonimo dell’estate in arrivo? Sapevi già che tutte le canzoni di quell’anno le avresti trovate nella compilation. E la pubblicità l’avrebbe ricordato in rotazione. Anche se, a dirla tutta, quando si parlava di compilation e pubblicità non poteva non venire in mente “Hit Mania Dance”.

Oggi le compilation sono diventate playlist, ma sappiamo bene che non è la stessa cosa. Una playlist, per avere senso, deve essere mirata, targettizzata. Non contiene le bonus track impreviste. Una playlist la puoi linkare, la puoi inviare alla mail di qualcuno, non la lascerai mai nella vera cassetta della posta. Una playlist è una raccolta. Una compilation aveva un valore nascosto. Quando la musica non era così facilmente accessibile, avere un CD, o una cassetta, che contenesse la maggior parte delle canzoni del momento (o le proprie preferite) era un piacere difficile da descrivere. C’era una ricerca dietro. Quando la trovavi ti sentivi completo, almeno per quelle ore spese a consumarla. Persino la canzone da skippare aveva un senso, tranne per quell’amica che le skippava tutte ogni 30 secondi. Quindi, anche se è obsoleto, anche se è totalmente amarcord, ogni tanto ascolta ancora quella compilation nascosta nella tua auto. Toglile la polvere e non imbarazzarti. Perché lì dentro, tra una traccia e l’altra, ci sarà un breve momento di silenzio, occupato dai ricordi.

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Andrea De Sotgiu
Andrea De Sotgiu
Laureato in Comunicazione, appassionato di musica e di tecnologia. Se qualcosa nasconde una dietrologia non si darà pace finché non avrà colmato la sua sete di curiosità, che sfogherà puntualmente all'interno dei suoi articoli.
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