Joan Thiele e l’istinto della sua “Operazione oro”

Intervista alla talentuosa cantautrice lombarda, fuori con il suo primo Ep completamente in lingua italiana

Joan Thiele
Joan Thiele racconta ai lettori di Musica361 il suo nuovo progetto discografico “Operazione oro”

Classe e istinto, queste le due colonne portanti dell’Ep di Joan Thiele, artista classe ’92 tornata negli store e sulle piattaforme digitali dallo scorso 20 marzo con Operazione oro, il suo primo lavoro scritto e cantato completamente in italiano. Due album alle spalle per la giovane cantautrice di Desenzano del Garda, che ha fatto della contaminazione musicale il suo marchio di fabbrica, perfezionando uno stile originale e quantomai personale.

Se dovessimo definire “Operazione oro” con uno stato d’animo, quale sceglieresti?

Sceglierei l’istinto, perché è un lavoro poco ragionato, poco pensato, se non a livello interiore. E’ frutto di un grande lavoro che ho fatto dentro di me, ma l’approccio alla scrittura è stato totalmente onesto, non ho seguito alcun tipo di logica. E’ un disco fortemente emotivo, un viaggio per me abbastanza necessario, introspettivo, che ruota attorno al concept dell’intero disco, ovvero l’accettazione di sé.

Joan Thiele 1
La copertina di “Operazione oro”

In questo viaggio interiore, cosa hai scoperto di te che non avevi capito fino ad ora?

Molto spesso si fà fatica a comprendere realmente un cambiamento, quello che ho capito è che ci vorrebbero altri centocinquanta album per capirmi ancora di più (ride, ndr). Trovo sia fondamentale la ricerca di se stessi, più che il raggiungimento di una condizione o di un determinato traguardo. Se ci si arriva è un casino, forse.

Che ruolo gioca la musica nel tuo quotidiano?

Ha un ruolo direi abbastanza fondamentale, ascolto tanta musica, anche se devo ammettere che a volte cerco di staccare prendendomi una pausa, ad esempio leggo molto. Come dice sempre mia madre, bisogna cercare di non diventare ossessivi, questo vale per qualsiasi cosa, non ci si può fissare su una sola cosa.

Hai altre passioni a parte la musica? Ti dedichi a qualche altra attività in particolare?

Una mia grande passione è il design, mi piace molto costruire oggetti. Il mio ragazzo è un artista, dipinge e realizza sculture, un’attività che negli ultimi tempi ho riscoperto, cercare ed utilizzare materiali per costruire qualcosa. L’epidemia del Coronavirus ci sta costriggendo in casa, sono convinta che questo momento sia anche utile per capire quello che ci piace, cosa vogliamo fare realmente. Le giornate si sono allungate, personalmente mi sono data anche alla cucina, il che è tutto dire (sorride, ndr).

A proposito di quanto sta accadendo, se dovessimo trovare un aspetto positivo da tutta questa situazione, in cosa lo individueresti?

Nel tempo che abbiamo ritrovato a nostra disposizione, perché è cambiata completamente la nostra prospettiva. Non sei più tu che insegui il tempo, bensì è il tempo che ti da lo spazio di ascoltarlo.

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Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
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