Conosciamo tutti Freddie Mercury sul palco, icona del rock e strabiliante frontman dei Queen. Ma che persona era a riflettori spenti? Da poco ristampata la (discutibile) testimonianza di Jim Hutton, compagno degli ultimi anni di vita della regina del rock.
![Jim Hutton e gli ultimi anni (privati) di Freddie Mercury](https://www.musica361.it/wp-content/uploads/2019/11/jim-hutton-e-gli-ultimi-anni-privati-di-freddie-mercury.jpg)
Il prossimo 24 novembre saranno 28 anni da quando se ne è andato Freddie Mercury. Un artista protagonista per oltre 20 anni della scena rock e forse celebrato ancora più oggi che in vita. Da leader dei Queen a solista di successo, chi non conosce almeno una sua canzone, persino tra le generazioni di giovanissimi?
E più lo si ascolta e più ci si chiede: chi era Farrokh Bulsara dietro quella facciata di fama e trasgressione chiamata Freddie Mercury?
Mondadori ha da poco ripubblicato I miei anni con Freddie Mercury, testimonianza della persona che ha condiviso con lui gli ultimi anni di vita. Quelli che lo consacrarono definitivamente nell’Olimpo del rock e del trionfo della felicità del sudato benessere. Ma anche quelli della scoperta della malattia e del ritiro dalla vita pubblica.
Stiamo parlando di Jim Hutton, ex parrucchiere che conobbe Mercury a Londra nel 1983 – ignorando inizialmente persino di chi si trattasse – e diventatone poi l’amante dal 1985. Solo gli amici più intimi sapevano che fosse “suo marito” mentre per estranei o semplici conoscenti Jim era soltanto “il giardiniere” della lussuosa dimora di Kensington di Freddie.
Hutton svela intesa, complicità e tenerezze nella visione privilegiata di un legame di sette anni tra momenti felici e drammatici, fino alla morte nel 1991. Non semplice testimonianza dell’esistenza di una rockstar ma soprattutto del lato più intimo di Mercury. A tratti nel tentativo di dipingere un uomo diverso da quello amato dai fans, gettando persino un’altra luce su Mary Austin e lasciando i tre membri dei Queen sullo sfondo.
Una visione di parte, certamente, che si può accettare o rifiutare. Più di tutto però, alla luce di certi dettagli, viene da chiedersi fino a che punto sia lecito sapere della vita privata di questo artista. Ci appaga ascoltare la sua musica o per apprezzarlo fino in fondo è necessario conoscere anche particolari della rispettabile intimità di un uomo? Forse ai veri estimatori sono sufficienti i versi alla base della statua commemorativa di Mercury a Montreux: “Cantante di canzoni, amante della vita”.