Gianni Morandi: “D’amore d’autore” canta gli autori più forti del momento

Il titolo, “D’amore d’autore, spiega tutto: il nuovo disco di Gianni Morandi mette il più universale dei sentimenti al centro grazie alla penna dei migliori autori del momento. Le classifiche confermano

Gianni Morandi, il nuovo disco è D'amore d'autore
Gianni Morandi (Foto: © Julian Hargreaves).

Gianni Morandi fa 40: sì, “D’amore d’autore è il suo quarantesimo disco. Nel titolo c’è già tutto: è un album di inediti (a parte “Onda su onda” di Paolo Conte cantata con Fiorella Mannoia) che ha come filo conduttore il sentimento universale più bello da condividere, l’amore.

A scrivere queste nuove canzoni sono stati gli autori più forti del momento: le classifiche confermano. Si passa da Luciano Ligabue, autore del singolo di lancio “Dobbiamo fare luce”, a Ivano Fossati, da Levante a Ermal Meta, da Paolo Simoni a Elisa, da Tommaso Paradiso a Giuliano Sangiorgi.

Questo disco ci piace raccontarlo con i piccoli aneddoti che Gianni Morandi ha raccontato durante la presentazione; per capire quanto suoni bene (il produttore del disco è Luciano Luisi) basta ascoltarlo.

Per prima cosa, Morandi ha voluto dedicare un pensiero a Luis Bacalov (compositore, premio Oscar per “Il postino”), da poco scomparso: «Non posso non pensare a Luis, incontrato quando avevo 16, 17 anni. Ha scritto “Se non avessi più te”, “La fisarmonica” e altre canzoni, con Migliacci, che per me sono formidabili. “Fatti mandare dalla mamma”, poi, è la prima che viene sempre in mente alla gente: questo spiega quanto sia stato importante per me Luis Bacalov».

E poi, attacca con una domanda ironica: «Il quarantesimo album, ce n’era bisogno? Beh, eccolo: parla d’amore, io ho sempre cantato l’amore. Ho scelto tutti autori nuovi, importanti; Ivano Fossati è l’unico con cui avevo già collaborato. Tutti raccontano la loro maniera di vedere l’amore».

Morandi racconta: «Finito il tour con Baglioni ci siamo detti di cercare un’idea, di trovare qualche nuovo autore che non avessi mai cantato. Da dove si ricomincia? Per esempio da Ligabue. Così ho incontrato Claudio Maioli (manager del Liga, nda) davanti a un piatto di tortelli di zucca. Era il periodo in cui Luciano non stava bene con la voce; mi ha proposto due canzoni, ci siamo incontrati al suo studio con Luciano Luisi, abbiamo fatto dei provini e così è nato tutto».

Gianni Morandi, il nuovo disco è D'amore d'autore
La cover di “D’amore d’autore”.

Aneddoto su “Ultreleggero”: «È bello entrare in una canzone ma non è sempre facile, Ivano Fossati ha una metrica complicata. Lo chiamo e gli esprimo le mie perplessità, ma lui mi dice “Vai che non hai problemi”. Così l’ho cantata».
«Tommaso Paradiso l’ho incontrato due anni fa con Federico Russo al ristorante, mi ha spiegato che la sua band si chiama The giornalisti. Dopo un po’ di tempo sento “Sold out” alla radio e penso: “Ma questo ragazzo qui è quello là”. Allora lo chiamo e gli chiedo di  scrivermi una canzone. Mi manda un pezzo che si intitola “Amore indiano”. Gli telefono e gli faccio “Ma io, posso cantare “Amore indiano”? Non fa per me. Se hai voglia me ne scrivi un’altra?”. “E’ una vita che ti sogno” è la più bella canzone che Tommaso abbia scritto».

«Elisa ha mandato un pezzo ma non era definitivo, lei non aveva tempo di lavorarci, poi invece ci ha fatto avere il provino e andava benissimo; abbiamo tenuto la sua voce nei cori di “Se ti sembra poco”».

Capitolo Giuliano Sangiorgi: «Lui mi ha mandato un brano che parlava di un vecchio amico, ma per me era astruso. “Giuliano, lo rivedi?”. Mi ha fatto sentire “Che meraviglia sei”, me la sento molto di più addosso, è melodica, bella».

«”Lettera” è l’unica canzone del disco completamente diversa dalle altre. Scritta da Paolo Simoni, mi riporta alla passione di stare insieme, alle balere romagnole. È un brano molto intenso. Paolo mi fa ricordare il mio amico Lucio Dalla, che aveva molta stima di lui».

Morandi continua a cantare brani delle nuove canzoni e a raccontare aneddoti: «Levante fa parte di quella schiera di cantautori che non vengono da talent o Festival di Sanremo e che si stanno affermando: penso a Le luci della centrale elettrica, Brunori Sas, Coez, Francesco Motta. Levante si è sorpresa che le chiedessi un pezzo, ma io le ho detto “Perchè? Sei brava, sensuale e mediterranea”. E lei lì mi ha promesso che avrebbe pensato al “Mediterraneo”, e così si intitola la sua canzone. Difficilissima da cantare in un punto: sarà bello proporla dal vivo».

«E poi c’è Ermal Meta, che seguo da quando cantava con La fame di Camilla. Penso che la sua “A parte te” sia una canzone notevole. Non ho potuto fare a meno di chiedergli un brano, che infatti è molto bello: “Un solo abbraccio”. Ho ironicamente pensato che Ermal abbia scelto il termine abbraccio perchè su Facebook saluto così».

Il disco si chiude con “Onda su onda”, «Un grande classico scelto e cantato con Fiorella Mannoia; l’idea c’è venuta dopo che ho partecipato al suo programma tv. Abbiamo cambiato qualche parolina, con il permesso di Paolo Conte».

Infine, c’è il capitolo concerti: «Mia moglie mi chiede quando smetto, ma Mick Jagger è più vecchio di me. Non vorrei diventare patetico, ditemelo cinque minuti prima e allora dirò stop». Data zero del nuovo tour, 22 febbraio 2018 a Jesolo (Venezia), al Pala Arrex.

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Francesca Binfaré
Francesca Binfaré
Giornalista, si occupa di musica, spettacolo e viaggi; parallelamente svolge attività di ufficio stampa. Autrice e conduttrice radiofonica dal 1989. Ha vissuto qualche tempo a Dublino, ma non ha mai suonato al campanello di Bono. Ha visto i "duri" Metallica bere un the e Slash senza l’immancabile cilindro. Affezionata frequentatrice del Festival di Sanremo e dei meandri del Teatro Ariston.
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