George Ezra, musica che nasce dai viaggi e dagli incontri

George Ezra è il biondino dalla voce importante di “Budapest”, hit che fa parte del suo album d’esordio “Wanted on voyage”. “Staying At Tamara’s” segna il suo ritorno discografico: secondo album, seconda volta che George sale al primo posto nella classifica in Inghilterra.

George Ezra, musica che nasce dai viaggi e dagli incontri

In questi quattro anni passati tra un disco e l’altro George Ezra ha suonato, cantato, vissuto, e creato un podcast di successo, “George Ezra & Friends”. E ha anche viaggiato, tanto è vero che le nuove canzoni sono state ispirate dal Kent, dal Galles, e anche da Barcellona.

Istintivamente, leggendo il titolo “Staying at Tamara’s” verrebbe da pensare a tutto tranne che ai viaggi, invece è così. Spiega George di avere “Amici che si mettono nella cucina di casa, chitarra in mano, e compongono le loro canzoni. Io no. Io ho bisogno di visitare posti nuovi o di conoscere persone nuove per un certo periodo, per trovare ispirazione. Posso permettermi di farlo, sono fortunato”.

Ecco così George Ezra arrivare a Barcellona: “Avrei potuto stare in hotel o in un appartamento, ma ho preferito cercare su internet un posto dove stare con AirBnb. Così ho trovato Tamara che affittava una stanza. Il titolo del disco si riferisce quindi a casa sua, più che a lei. Non mi sono mosso per un mese, da lì. Ho passato due anni tra un albergo e l’altro, in quel periodo a Barcellona mi sono sentito a casa”.

Da qui l’ispirazione, perché “Io viaggio sempre con agende e quaderni, dove appunto tutto: incontri, persone, posti. Tornato a casa ho riletto tutto per trovare gli spunti più interessanti. A volte si trattava solo di una parola, sono partito da lì per scrivere”. Di certo, l’ispirazione di George Ezra porta a ottimi risultati, visto che è uno degli artisti maschili che ha venduto di più nell’ultimo decennio.

George Ezra, musica che nasce dai viaggi e dagli incontri 1In poco più di 18 mesi è passato dall’anonimato al successo internazionale: “Suonavo nei pub poi sono passato ad aprire concerti di altri artisti in grandi spazi, poi a fare i miei concerti in posti sempre più grandi. Mi sono chiesto se me lo meritassi, quanto fossi fortunato. Io mi sorprendo sempre di tutto, non solo del successo. Il primo disco l’ho fatto, e basta. Con questo ho cercato di imparare di più, di dare un senso maggiore a tutto. Comunque, io non faccio troppi piani: non avevo pianificato di essere qui oggi, eppure ci sono ed è fantastico. Ho imparato che non sarai al top sempre, in questa carriera. Le cose sono incerte, ed è una bella lezione da apprendere”.

A George Ezra non solo viene riconosciuto un indubbio talento da cantautore, ma anche il suo podcast “George Ezra & Friends” (chiacchierate con suoi colleghi cantanti, da Ed Sheeran a Elton John) è stato un successo. “È complicato per me ascoltare la musica di altri artisti mentre scrivo un album; penso che se loro fanno così, allora forse dovrei fare così anche io. Per evitare questa cosa mi sono messo ad ascoltare dei podcast, e poi ho realizzato il mio. Il disco era finito, ma sarebbe uscito solo dopo alcuni mesi. Dovevo trovare qualcosa da fare, ed è stato questo podcast. Dovrei registrare una seconda stagione ma non ho tempo, adesso”.

Perché George è impegnato a suonare dal vivo in giro per Festival. Il 26 ottobre, poi, farà un concerto a Milano. “Lavoro per il pubblico, innanzi tutto. Se le persone che vengono ad ascoltarmi sono felici, sono felice anche io”.

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Francesca Binfaré
Francesca Binfaré
Giornalista, si occupa di musica, spettacolo e viaggi; parallelamente svolge attività di ufficio stampa. Autrice e conduttrice radiofonica dal 1989. Ha vissuto qualche tempo a Dublino, ma non ha mai suonato al campanello di Bono. Ha visto i "duri" Metallica bere un the e Slash senza l’immancabile cilindro. Affezionata frequentatrice del Festival di Sanremo e dei meandri del Teatro Ariston.
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