Danilo Caravà è regista, drammaturgo e critico teatrale

Musica a Teatro: Danilo Caravà, la musica, nel mio lavoro è una sorta di carica energetica emotiva, psichica, spirituale, in grado di moltiplicare la mia creatività

Danilo Caravà è regista, drammaturgo e critico teatrale Il mio lavoro sull’attore diventa fatalmente anche un lavoro su me stesso
Danilo Caravà Il mio lavoro sull’attore diventa fatalmente anche un lavoro su me stesso

Tra le sue messe in scena ricordo in particolare Goldoni-Casanova (il teatro della vita e la vita del teatro), la sposa di Ade, Vanja sui Navigli (da zio Vania di Cechov).

Ultimo suo lavoro scritto e diretto è il monologo di gusto testoriano E rid nissun, medra! che ho avuto la fortuna di vedere nella bella rassegna Teatro a casa tua organizzata da Mariagrazia Innecco a Milano.

Una messa in scena minimale in cui una straordinaria Domitilla Colombo impersona, recitando in grammelot, una madre devastata da rabbia e dolore per l’uccisione “casuale” del proprio bambino ad opera di un federale fascista, e che si scontra con l’omertà dei compaesani e l’arroganza del potere, soffocata da un desiderio di giustizia e da una sorte avversa che la porta alla pazzia.

Vicenda personale di famiglia realmente accaduta, che Caravà affronta con coraggio e maestria.

Ha aperto da diversi mesi una interessante web radio che si chiama Koryphaios, in omaggio all’antica Grecia, dove si alternano interviste e vere e proprie lezioni sul teatro di tutti i tempi.

Ho voluto parlare con lui a proposito di Musica a teatro.

Tuo rapporto con la musica, nel lavoro, nelle regie, nei laboratori…

La musica, nel mio lavoro di regista e drammaturgo, è sempre una sorta di stimolante somatico, di carica energetica emotiva, psichica, spirituale, in grado di moltiplicare la mia creatività.

Scrivo spesso ascoltando brani musicali. Prima delle prove ascolto brani che potrei poi utilizzare, ma spesso mi servono per trovare la chiave di lettura giusta per risolvere una scena.

Cerco di inserire la musica fin dalle prime prove, la canto, la faccio cantare, mi invento mille modi per esprimere la musica. In definitiva per me è un modo meraviglioso per aprire questo rito dionisiaco per eccellenza che è il teatro.

Danilo Caravà è regista, drammaturgo e critico teatrale - Le mie scelte vanno dalla classica alla contemporanea, dal barocco alla musica cantautorale
Danilo Caravà – Le mie scelte vanno dalla classica alla contemporanea, dal barocco alla musica cantautorale

Tuo rapporto con la musica nel privato

Nel privato ascolto musica per “doparmi”, per regalarmi piacevoli vibrazioni da cinebrivido, per citare una battuta dell’Alex di Arancia Meccanica.

Spesso ha un valore catartico, curativo, diventa qualcosa di simile a un rimedio omeopatico dell’anima; se sono incline alla tristezza, ad esempio, mi concedo un brano struggente per consumare e liberarmi di tutte le scorie di spleen.

Mi ritrovo spesso, da solo, ad aggiungere all’ascolto una danza selvaggia, che segue certi ritmi forsennati, un modo per scaricare ogni tensione che mi sentirei di consigliare.

Lavori tuoi con musica e come hai operato le scelte

Le mie scelte vanno dalla classica alla musica contemporanea, dal barocco alla musica cantautorale. Mi piace trovare particolari affinità elettive, sulla carta impensabili, ma giuste una volta sperimentate.

Ho dedicato uno spettacolo alla figura di Cosima Wagner e, oltre a brani di Liszt e Wagner, ho scovato delle composizioni per piano di Nietzsche.

Ho voluto un accompagnamento di pianoforte per una trasposizione teatrale delle Affinità elettive, e per la mia regia, che debutterà a breve, delle Troiane ho pensato a sonorità tribali, primitive, unite al brano dedicato a Marte di Holst.

Il lavoro sull’attore, e se ritieni che la voce dell’attore possa o debba anche diventare musica

Il mio lavoro sull’attore diventa fatalmente anche un lavoro su me stesso. Più scavo per cercare il personaggio, più mi ritrovo a cacciare le mani nel ventre della psicologia del profondo, insieme all’interprete.

Cerco di essere maieutico in senso socratico, desidero “far partorire” il personaggio. E per far questo mi servo volentieri della musica, che spesso arriva dove non possono arrivare le parole, tocca corde ancestrali, ataviche, della nostra natura.

Ogni composizione rappresenta una memoria del nostro vissuto, ma anche di tutti i passati che avremmo potuto vivere, e del futuro che sarà, o potrebbe essere.

D’altra parte, mi pare che fosse Gino Paoli ad aver affermato: “La musica è l‘attaccapanni dei ricordi”. Inseguo da sempre quella particolare musicalità che esprime un determinata battuta, un dialogo, un monologo, una scena, o l’intero spettacolo.

Quando Allen Ginsberg cercava il sound della sua poesia beat ascoltava i fraseggi nervosi, intensi, gravidi di rapide emozioni, di Charlie Parker, ecco quando ascolto musica cerco di fare lo stesso.

Danilo Caravà è regista, drammaturgo e critico teatrale
Danilo Caravà – Cerco di inserire la musica fin dalle prime prove, la canto, la faccio cantare

Cosa stai mettendo in scena ora e cosa pensi di fare nel prossimo futuro

Ora sto appunto lavorando alla regia di questa meravigliosa opera di Euripide, Le Troiane, ovvero la guerra vista dalla parte delle donne, la sconfitta nel ventre del femminile che sembra fatto apposta per mettere al mondo il mondo, per trasformare la più tragica perdita nella più alta forma di Poiesis, questa è la definizione che trovò la poetessa Alda Merini della poesia.

Qualche accenno alla tua “radio”

Continuo ad occuparmi della mia piccola web radio Koryphaios, dedicata al teatro, parva sed apta mihi, per citare Ariosto. Ogni settimana la arricchisco di interviste, critiche teatrali, approfondimenti e podcast dedicati alla storia del teatro.

Grazie Danilo e a prestissimo

Grazie a te e ai tuoi lettori per la gentile attenzione. W il teatro!

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Sergio Scorzillo
Sergio Scorzillo
Autore, attore, regista, formatore. Teatro e Musica sono state da sempre le sue grandi passioni e non solo. Il palcoscenico è il luogo in cui riesco a vincere le mie fragilità, a comunicare e a sentirmi utile e vivo
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