Roberto Usai è “AlmoProject”

Il cantastorie contemporaneo.

Dalla Sardegna Roberto Usai è AlmoProject
Roberto Usai – Il Cantastorie contemporaneo

Classe 73, Cagliaritano, figlio d’arte, chitarrista e polistrumentista formatosi on the road, Roberto Usai dal 1994 a oggi si è esibito in tutta Italia, Europa e oltre oceano fino a Cuba. E’ fondatore e leader della band Almamediterranea e dello studio di produzione artistica BigDog Production. Autore, compositore, arrangiatore e music producer.
Con Almamediterranea ha pubblicato quattro album e alcune raccolte, ha vinto numerosi premi tra i quali “Primo Maggio tutto l’anno” che lo ha portato a esibirsi sul palco di Piazza San Giovanni a Roma nel 2013. Nel febbraio 2018 è tornato sul mercato come “AlmoProject” con il suo primo singolo intitolato “Ogni croce ha un nome”.

Come organizzi la tua attività?
Vivo immerso 24 ore al giorno nel mio universo: mi sento a spasso tra le stelle quando scrivo e mi stacco dal mondo reale; spesso però credo di provare la sensazione di sentirmi fuori luogo: quando sono a contatto con la realtà mi trovo a dover combattere mostri e demoni che con la musica e la poesia riesco a sconfiggere ma nella vita di tutti i giorni risulta più difficile. Forse ci vorrebbero più poesia, musica, arte e bellezza per disinnescare l’odio e la rabbia che rendono a volte il mondo un posto poco piacevole.
Ho la fortuna di avere uno studio tutto mio che mi permette di lavorare in completa autonomia: compongo, scrivo, registro e arrangio tutto da solo; qualche volta chiedo aiuto a qualche amico musicista o tecnico per un parere neutrale e obiettivo.

Dalla Sardegna Roberto Usai è AlmoProject
Roberto Usai

Con quale criterio scegli gli interpreti delle tue produzioni?
Non scelgo mai, anche perché io sono più che altro un cantautore; quando ho scritto per qualche interprete o amico, il brano è nato pensando alla sua voce, al suo mondo e al suo modo di vivere e trasmettere sensazioni ed emozioni; cerco di immedesimarmi in lui, in modo che a primo ascolto il brano possa dare l’idea di essere stato composto da lui stesso e non da un altro autore.

Quali tematiche toccano le tue canzoni?
Mi sono sempre considerato una sorta di cantastorie contemporaneo: racconto quello che vivo, parlo di sociale, di diritti umani, di pace, amore e speranza, parlo di bellezza e non mi preoccupo troppo di puntare il dito contro chi non fa nulla per rendere il mondo un posto migliore.

Quanto è presente la Sardegna nei tuoi brani?
Credo parecchio. Si sentono le radici e l’attenzione per le ritmiche sia nel cantato sia nella parte musicale, senza per questo cadere nel tranello della canzone in lingua sarda che lascio produrre ed eseguire a chi è più bravo di me.

Che percorso ha fatto Roberto per diventare l’autore di oggi?
Tantissime serate, tanta sala prove e tanto studio. Vengo dagli anni 90 quando per studiare un riff o tirare giù un testo dovevi stare ore sulla musicassetta o sul vinile.
Ho suonato in tutta Italia, con moltissimi musicisti che mi hanno regalato un po’ di ciò che oggi conosco e uso per scrivere e comporre.

Dalla Sardegna Roberto Usai è AlmoProject

Quali le collaborazioni più importanti e significative della tua carriera?
Con la mia band storica Almamediterranea ho avuto la fortuna e l’onore di collaborare sia in studio che in tour con grandi artisti: Luca Morino, leader e fondatore dei Mau Mau, Enrico Greppi alias Erriquez,  Alessandro FinazzoFinaz”, voce e chitarra della Bandabardò, Francesco Moneti, violinista dei Modena City Ramblers,  Francesco Baccini, Mario Riso (Rezophonic), Cisco, ex voce dei Modena, Roy Paci, Red Ronnie e tanti altri musicisti che hanno segnato la mia vita artistica e privata.

Il tuo prossimo obiettivo?
Ho scritto un brano per un Docu-Film intitolato Serendipity, prodotto da Takemeback.eu, girato in Sri Lanka, che uscirà tra qualche mese; questo pezzo mi ha dato la possibilità di conoscere il progetto di questi ragazzi fenomenali, corrieri solidali che vanno in giro per il mondo a consegnare materiali e beni vitali in zone molto disagiate del globo.
Sto scrivendo un musical assieme al mio amico scrittore e sceneggiatore, Antonio Boggio, un visionario come me; stiamo creando una storia che tratta la nevrosi, le paure e le contraddizioni di un artista in declino.
Sto anche lavorando all’inno per una squadra di Calcio e tra poco volerò in sud America per registrare il mio primo album da solista interamente dedicato ai ritmi e alle sonorità latin jazz.

Per chi ti piacerebbe scrivere?
Vorrei che le mie canzoni fossero interpretate da chi riesca a sentirle un po’ sue; non ho mai pensato “scrivo per questo o per quello”. Compongo perché ho la convinzione che gli autori, scrittori e gli artisti in genere siano dei mezzi che il mondo utilizza per comunicare con l’uomo. Ci sono tantissimi interpreti con i quali vorrei avere l’onore di collaborare, ma se dovessi fare qualche nome direi Mina, Fiorella Mannoia, Gianna Nannini e Celentano.

 

A cura di Roberto Zampaglione

 

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