Da Magrin a Spolti passando per Facchinetti: gli inni dell’Atalanta

Campionato Serie A 2021-2022
Atalanta – Sassuolo
La bandiera in tribuna nord


Tanti inni per l’Atalanta dal 1984 a oggi quando, una sola canzone, ha ben tre versioni

L’Atalanta ha già vinto la sua prima partita della stagione sabato pomeriggio nell’esordio di Serie A. Noi da diverse settimane stiamo ripercorrendo con la nostra rubrica MusiCalcio i grandi inni delle squadre italiane. Il viaggio si sta rivelando una occasione per confermare la centralità della musica nella sua capacità di unire, proprio come sa fare lo sport.

Questo lunedì, quindi, tocca proprio all’Atalanta.

La squadra di Bergamo negli ultimi anni ha abituato a grandi risultati, diventando per varie stagioni una presenza fissa in Europa. Per tanti anni, però, ha fatto della salvezza in A il suo obiettivo. Sarà interessante notare come cambiano, conseguentemente, gli inni dedicati alla Dea.

Nella canzone del 1984, Forza Atalanta, per esempio, composta da Michele Montana e interpretata dal centrocampista nerazzurro Marino Magrin, le parole del ritornello sono particolarmente eloquenti.

Forza Atalanta dai, spingi più forte che puoi.

Non si sognano l’Europa o risultati altisonanti: l’amore per la squadra è incondizionato, dettato unicamente dalla buona volontà degli undici in campo. Così, su a ritmo di una marcia pop, Magrin fa catturare l’essenza probabilmente più provinciale ma al tempo stesso affascinante del brano. Tanti strumenti e una serenità costante che trova il suo libero sfogo nel classico Alè Oh Oh dei tifosi.

È dunque il 1984, anno in cui l’Atalanta torna repentinamente in Serie A dopo la retrocessione dell’anno prima.

Due anni dopo, mentre i quattro Pooh iniziano a pubblicare album da solisti, Roby Facchinetti dedica alla squadra di Bergamo la sua Atalanta Azzurra, forte dell’ottavo posto della stagione precedente. Purtroppo i successi non sono ripetuti e la squadra, nel 1987, torna in Serie B. Così la canzone di Facchinetti viene messa in cassaforte, a favore dell’inno cantato da Magrin.

Eppure in Atalanta Azzurra si citava proprio la voglia di Europa, su una coralità tipica del Pooh, fatta di note lunghe e andamento romantico.

Come già visto in altre puntate, tuttavia, i risultati di classifica sono fondamentali per condizionare la storia di un inno.

Si rifarà nel 2007, Roby Facchinetti. In occasione del centenario della squadra, infatti, pubblica un’altra straordinaria canzone. Si intitola Dea, magica Dea.

L’Atalanta è appena tornata in Serie A e, nel frattempo, ha sfornato diversi campioni giunti in Nazionale e in squadre di primissima fascia.

Un rullo di tamburi anticipa l’esplosione del coro Oh oh oh oh, in cui si riconosce immediatamente la voce del cantautore bergamasco.

Stella intramontabile che continua a incantare; figlia del vento; ma soprattutto sorprendente. Così è descritta la squadra atalantina in questa nuova, ancor più emozionante canzone.

Ufficialmente l’inno rimane quello di Magrin, ma i tifosi si affezionano immediatamente a questo eccezionale ritornello.

Così pieno di magia, di speranza e di orgoglio per una società che si sente finalmente pronta per fare un ulteriore salto di qualità.

Salto che arriva a fine anni ‘10, quando l’Atalanta stupisce tutti arrivando in Champions League e insidiando, addirittura, la lotta per lo scudetto. La favola europea di orchestra così con un nuovo inno, ripreso in tre versioni.

Atalanta Alè Alè viene infatti inciso da Andrea Spolti, Simone Liconti, Marco Ongis, Max Cappellini in una versione dance, una rock (più da stadio) è una classica. Quest’ultima, intonata con voce tenorile, rappresenta senza dubbio un’eccezione nel mondo degli inni calcistici. Un tocco di antichità nell’ultra modernità del 2020. D’altronde per grandi obiettivi, arrivano progetto sempre più ambizioso. Così, con medesima melodia, ecco tre inni in uno. Le parole del titolo sono le uniche di una canzone che rimane in testa proprio jingle, interpretato da diverse voci.

Dunque non sempre le parole fanno la sola differenza.

A volte basta la musica è la sua capacità di esprimersi a 360 gradi per dare un senso diverso a quel che sta accadendo. E allora, dopo tanti anni passati a lottare per la salvezza, ora l’Atalanta può competere con le grandi: per questo il triplice progetto di Spolti & co è particolarmente simbolico.

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Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
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