CNCO, intervista alla band boy band fenomeno di “Reggaetón lento”

In Italia i CNCO sono stati lanciati dal singolo “Reggaetón lento”, doppio disco di platino. La boyband latina ha da poco pubblicato l’album omonimo “CNCO”, mentre i loro fan stanno aumentando a vista d’occhio.

CNCO, intervista alla band boy band di "Reggaetón lento”

La prima volta in Italia, confidano i ragazzi dei CNCO, all’aeroporto c’erano 2 o 3 fan ad attenderli. In questi giorni se ne sono presentati davvero molti di più e li seguono in tutte le tappe milanesi della promozione. Effetto boyband fenomeno mondiale, gruppo messo insieme grazie al talent La Banda (tra i giudici Ricky Martin e Laura Pausini) che i ragazzi hanno vinto nel 2015.

I componenti, giovani, carini e che sentono una certa malinconia per le famiglie che vedono pochissimo, sono tutti emigrati o figli di emigrati che oggi vivono negli Stati Uniti: Richard Camacho è dominicano, Erick Brian Colon è cubano, Christopher Velez è nato in Ecuador, Zabdiel De Jesus è di Puerto Rico, Joel Pimentel ha origini messicane.

Il singolo che li ha resi il gruppo latino di maggior successo degli ultimi anni è “Reggaetón lento”, che era inserito nel loro primo disco “Primera cita” e che ripropongono in versione remix insieme alle Little Mix nel nuovissimo album “CNCO”.

Un bel miscuglio questi ragazzi, che confessano: “All’inizio, quando ci hanno uniti come gruppo, non ci eravamo tutti simpatici. Anche la lingua che parlavamo aveva modi di dire e accenti diversi. Alla fine abbiamo sviluppato una specie di linguaggio comune tra noi, quando chiamiamo a casa ogni tanto le nostre madri ci chiedono come parliamo e da che paese veniamo”, scherzano.

I CNCO vedono in Ricky Martin il loro modello, il loro mentore, “Una guida saggia visto che ha iniziato la sua carriera in una boyband. Sa bene quello che stiamo vivendo”. I consigli più importanti ricevuti da lui? I ragazzi non hanno dubbi: “Ricky ci ha detto di ricordarci sempre da dove veniamo e di essere noi stessi in ogni occasione”.

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CNCO. Foto: © Omar Cruz

Essere quello che sono: “Abbiamo costruito tra noi una connessione di cuore, è divertente stare insieme. Stiamo vivendo il nostro sogno di bambini”. Già, quello per cui “Sentiamo la mancanza delle nostre famiglie ma del resto stiamo facendo quello che abbiamo sempre voluto. Ci manca anche il cibo di casa”. Si proclamano tutti single, sono ben consapevoli della presa che hanno sul giovane pubblico femminile: “Qualcuna ci vorrebbe come fidanzati, altre come amici, sentiamo forte la loro passione. Arrivati all’aeroporto erano in tantissime, è stato fantastico per noi. Ci sono anche dei ragazzi che ci seguono, ed è meraviglioso perché non è semplice per una boyband intercettarli. Noi ci siamo riusciti con la musica, perché i maschi difficilmente vengono ai meet&greet, però ascoltano le nostre canzoni”.

Perché i CNCO sono un modello: “Sì, sentiamo la responsabilità di questo ruolo ma ne siamo anche fieri. Noi siamo l’esempio che i sogni si possono realizzare: non pensare che non puoi, perché si può”.

I piani per il futuro sono di un’ulteriore espansione del bacino della loro musica, iniziata già con il duetto con le Little Mix presente in “CNCO”, un remix di “Reggaetón lento”: “Parliamo e cantiamo in inglese, possiamo sfondare anche in paesi non latini”. Per l’Italia hanno pronto per l’estate un duetto con Riki, “In cui abbiamo cantato in italiano”.

E i concerti? “Sicuramente verremo in Italia, dobbiamo preparare un nuovo tour”. Le fan, sempre più numerose, aspettano. E anche i fan.

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Francesca Binfaré
Francesca Binfaré
Giornalista, si occupa di musica, spettacolo e viaggi; parallelamente svolge attività di ufficio stampa. Autrice e conduttrice radiofonica dal 1989. Ha vissuto qualche tempo a Dublino, ma non ha mai suonato al campanello di Bono. Ha visto i "duri" Metallica bere un the e Slash senza l’immancabile cilindro. Affezionata frequentatrice del Festival di Sanremo e dei meandri del Teatro Ariston.
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