Classifiche Fimi: da Rkomi a Rettore. Tanto Festival in hit parade

Davvero Sanremo ha rinunciato ai Jalisse per certe canzoni? Tutta la seconda serata 3
Rettore, Ditonellapiaga al 72 Festival di Sanremo. Seconda serata. Sanremo (Italia), 2 febbraio 2022. Foto di Marco Piraccini. Le due cantanti, con “Chimica”, sono nella top ten delle classifiche Fimi dei singoli della settimana


Le prime Classifiche Fimi post Sanremo: ecco chi parte bene


Classifiche Fimi a una settimana dal termine del Festival di Sanremo. Non determinano i destini della musica lanciata appena qualche giorno fa. Non permetteranno nemmeno un bilancio definitivamente certo del Festival. Eppure sono sempre un’importante indicazione. Per quanto sia un onore, nonché un’ambizione, vincere sul palcoscenico dell’Ariston, il trionfo non è mai abbastanza completo se non trova riscontro nelle classifiche Fimi.

In qualche caso si può anche non raggiungere il podio al Festival, ma se le classifiche Fimi sorridono c’è motivo di stare sereni per un anno intero.

Per informazioni chiedere a Colapesce e Di Martino, solo per citare gli ultimi in ordine cronologico. Le sorprese non mancano mai.

Questa volta le classifiche Fimi premiano, tra gli album più venduti della settimana, nientepopódimeno che Rkomi. Sì, proprio lui, giunto diciassettesimo nella graduatoria finale, guida la prima hit parade post Sanremo con Taxi Driver. Subito dietro di lui il disco di Blanco che, giocando sulle varietà cromatiche, prende il titolo di Blu Celeste. Sembrerebbe che questo trionfo appartenga più a lui che a Mahmood, almeno per risonanza mediatica.

Al terzo posto la compilation ufficiale de Festival. Si fa un balzo al settimo posto per ritrovare un album sanremese: è quello di Fabrizio Moro (La mia voce). Per la verità anche il quarto posto dei Maneskin vive però di luce festivaliera, dopo l’ospitata nella prima sera. Insomma, sei giorni dal successo di Mahmood e Blanco e già Sanremo sbanca. In modo decisamente diverso da come avveniva un tempo. L’era digitale di Spotify ci consente di ascoltare un numero considerevole di canzoni, senza costringerci ad acquistare un album intero se vogliamo emozionarci col brano conosciuto al Festival. Leggendo in quest’ottica le classifiche Fimi, acquisisce maggiore forza quindi il primo posto di Rkomi, maltrattato dalle giurie sanremesi eppure molto apprezzato dal pubblico giovane che compra i dischi. Naturalmente influisce su questo primissimo bilancio il fatto che la maggior parte degli album non sia ancora uscita. Non a caso la compilation, dicevamo, è già al terzo posto degli album (al sesto nei vinili!).

E non a caso diversamente le cose nell’hit parade dei singoli più venduti della settimana.

Qui Rkomi è solo settimo in una classifica che, scherzo del destino, lo vede ancora diciassettesimo con La coda del diavolo, in duetto con Elodie. Fino alla sedicesima posizione si parla solo di Sanremo. Se il primo posto è ad appannaggio dei due trionfatori, con Brividi. Elisa è solo quarta con O forse sei tu. Ottavo Morandi con Apri tutte le porte. Si rifà invece del podio mancato Irama, secondo con Ovunque sarai.

È sfumato l’Eurovision sammarinese per La Rappresentante di Lista, che con Ciao ciao occupa comunque la terza posizione dei singoli più venduti.

Il genere tormentone d’altra parte è stata la grande sorpresa di questo ultimo Festival che, a differenza dei precedenti, non si è limitato a un solo brano orecchiabile.

E così le classifiche Fimi li premiano tutti, o quasi.

Se anche Sangiovanni e Dargen D’Amico sono partiti bene nelle vendite, con Ditonellapiaga e Rettore al nono posto e ben più avanti della regina delle hit Emma (dodicesima), è un ingresso in sordina quello di Ana Mena in graduatoria. La cantante spagnola è diciannovesima con Duecentomila ore. Forse questo conferma che Ana Mena ha sbagliato stagione per presentare il suo brano. O forse, ipotesi non considerata da nessuno, dimostra che il pubblico italiano si è stancato dei ritornelli iberici. È sempre più apprezzata la nostra, capace di emozionare con melodia e romanticismo. Perché va bene il trionfo dei Maneskin, ma un anno dopo siamo già qui a dire che Sanremo è stato bello grazie alle sue melodie. E pensare che undici mesi fa sostenevamo fosse cambiata la musica in Italia. Il rock, in fondo, per noi resta ancora un’eccezione. Forse ormai persino le ballate spagnole, che per tanto tempo ci hanno divertito in spiaggia, stanno passando di moda. Ma per capirlo bisognerà aspettare l’estate. Solo lì sapremo se Ana Mena ha sbagliato stagione…o canzone!

Serve a poco, infine, il riscontro social di Tananai che, ultimo a Sanremo, ha trovato riscontro sul web in questa settimana. Nelle classifiche Fimi, però, è solo sedicesimo. Evidentemente anche i social, pur creando un grande traffico di followers, non riescono a cambiare del tutto i destini delle vendite musicali…

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Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
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