Carolina Rey: “La musica? La parte più viva di me”

A tu per tu con la giovane artista romana classe ’91, divisa tra la passione per la musica, l’impegno televisivo e l’attività cinematografica

Carolina Rey
Spazio Emergenti: Carolina Rey si racconta ai lettori di Musica361, approfondiamo la sua conoscenza

Dopo averla apprezzata in diverse trasmissioni televisive, ritroviamo Carolina Rey sul grande schermo nel cast di Compromessi sposi, il nuovo film di Francesco Miccichè. Tra le varie velleità spicca la musica, che possiamo considerare un po’ come il suo primo grande amore, una passione trasmessa dalla madre cantante lirica. La giovanissima artista è protagonista della colonna sonora della commedia, come autrice ed esecutrice di ben due canzoni, la title track e “La parte più viva di me, dedicata a suo figlio.

Partiamo da “Compromessi sposi”, che ruolo interpreti?
Interpreto Carolina, avevano paura dimenticassi il mio nome (sorride, ndr). Lei è la testimone della sposa,  una ragazza un po’ verace, totalmente diversa da come sono io nella vita.

Com’è stato lavorare accanto a due mostri sacri come Vincenzo Salemme e Diego Abatantuono?
Meraviglioso.. ho imparato molto, e soprattutto ho avuto il piacere di scoprire che i grandi artisti sono anche persone splendide.

Non solo recitazione, nella pellicola sei protagonista anche per quanto riguarda la colonna sonora con ben due pezzi. Cosa rappresentano per te?
Una vittoria! Dopo “Sconnessi” non mi aspettavo di replicare con brani da film, invece ho scritto questi due pezzi con Daniele Grammaldo e li ho fatti sentire a Francesco Micciché che li ha apprezzati. Per me è stata una grande soddisfazione! “La parte più viva di me” in particolare è un brano a cui tengo molto perché l’ho scritto e cantato mentre aspettavo il mio bimbo.

Carolina Rey 1
© foto di Alessandro Bachiorri

Come riesci a coniugare musica, cinema, televisione e il ruolo di mamma con il tuo lavoro? C’è un segreto particolare?
Dietro c’è tanta organizzazione e dei nonni meravigliosi. Spero di fare tutto al meglio, mi impegno per riuscirci.

C’è un incontro che reputi fondamentale per la tua carriera?
Ci sono tante persone che vorrei ringraziare e che mi hanno aiutato ad aggiungere tasselli al mio percorso professionale. Sicuramente tutto è iniziato con Rai Ragazzi, è li che ho avuto il mio primo incarico professionale, ci tengo quindi a ringraziare Massimo Liofredi, Mussi Bollini e Lorenzo Didieco. Poi ringrazio tutti coloro hanno deciso di credere in me, il direttore di Rete 4 Sebastiano Lombardi, Fabrizio Palaferri che mi ha scelta per lo Zecchino D’Oro, la mia agenzia, il gruppo di lavoro meraviglioso che ho da anni e che mi sostiene sempre sia professionalmente che personalmente. Grazie A Tommaso Martinelli che è uno di questi.

Tra i tuoi prossimi obiettivi professionali c’è quello di realizzare un disco, cosa significa realmente per te la parola musica?
La musica è per me “libertà”,  la musica è parte della mia vita da sempre e non saprei farne a meno. Mi da modo di esprimermi e di scaricare le emozioni.

Hai guardato il Festival di Sanremo? Chi ti è piaciuto?
Certamente, ho molto apprezzato Enrico Nigiotti, Ultimo e Arisa. Sono meno amante dei trapper…

Come ti vedi tra dieci anni? In quale veste o ruolo ti immagini?
Mi immagino a condurre un programma di varietà con il mio bimbo, ormai cresciuto, insieme al papà nel backstage.

Se ti guardi allo specchio oggi, invece, quale immagine vedi?
Vedo una ragazza serena, che lotta ogni giorno per realizzarsi e costruirsi sempre di più.

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Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
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