Blue is The colour: la storia dell’inno del Chelsea

 1
In questa puntata di MusiCalcio ripercorriamo la storia dell’inno del Chelsea


Il Chelsea aveva appena vinto la sua prima Coppa delle Coppe quando nacque il suo storico inno…


Come Bayern e Milan, anche il Chelsea sarà ai quarti di finale della Champions’ League. Dopo la vittoria contro il Dortmund nel ritorno, con cui ha ribaltato il risultato dell’andata, la squadra londinese si appresta una nuova volta a essere tra le migliori otto squadre d’Europa. Con MusiCalcio nelle prossime settimane ci occuperemo di tutte le altre squadre qualificate ai quarti di Champions’. Oggi ricominciamo dal Chelsea. Squadra vincitrice per due volte dell’ambito trofeo. La prima volta fu dieci anni fa, quando in panchina sedeva Roberto Di Matteo. Un traguardo inseguito a lungo dal Chelsea, che da tanti anni poteva cantare una grande storia.

Risale infatti al 1971 l’inno del Chelsea.

Si tratta di una marcetta scandita da tamburi e fiati come se a suonarla fosse una banda. A cantarla un coro, non proprio casuale essendo in origine interpretata dagli stessi giocatori. L’atmosfera del canto di gruppo è fondamentale in questa canzone che rappresenta il significato dell’insieme a tutto tondo. Sulla melodia orecchiabile, infatti, si ripete “Siamo tutti insieme e vincere è il nostro scopo, Quindi sostienici con il sole e con la pioggia

Perché Chelsea, Chelsea è il nostro nome”.

Insomma, tante individualità che si uniscono in una sola parola: Chelsea.

Facilissimo da imparare, quasi una filastrocca per bambini. Anche questo è un modo intelligente per fare amare il calcio ai più piccoli sin da subito. Rendendoli partecipi di un comune sentimento, in questo caso la ricerca di una vittoria morale prima ancora che sul campo. In effetti, dietro a quelle citazioni di sole e pioggia, sembrano celarsi proprio delle metafore della vita. Non sempre c’è il sole a illuminare le nostre giornate, ma sentirsi supportati da un gruppo fa senz’altro affrontare tutto diversamente. Non si è mai soli, e questo si rivela fondamentale. Questo inno si intitola Blue is The Colour.

A scriverla furono Daniel Boone e Rod McQueen.

L’occasione era la finale della Football League Cup, che il Chelsea poi perse contro lo Stoke City. Era l’anno dopo la prima vittoria europea. Quella volta si vinceva la Coppa delle Coppe, poi riagguantata negli anni ‘90 con Vialli e Gullit. Come detto, sarebbero passati tanti anni prima che il Chelsea potesse vincere nella ambita Champions’, ma a caratterizzare la tifoseria dei Blues è da sempre quella passione per la propria squadra. A prescindere dai risultati. Proprio come intona quel bell’inno, che vale la pena riascoltare.

Talmente bello da essere ripreso persino dalle tifoserie italiane della Lazio e del Verona. La canzone si classificò persino al quinto posto dell’hit parade appena uscita. Ecco, non vinceva il Chelsea, ma trionfava l’inno. Laddove non arriva il calcio, talvolta, giunge prima la musica. Curiosamente, la canzone era il lato A di un vinile che aveva, nel lato B, All sing together, cantata sempre dai giocatori della squadra. Stesso clima allegro e spensierato. Stessa leggerezza per raccontare quello che dovrebbe rappresentare sempre, in fondo, solo un gioco. Quale modo migliore per sottolinearlo?

Condividi su:
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
Top