Anni Settanta, il tormentone estivo

Gli anni Settanta e la rivoluzione dei valori: Splendido Splendente

Tormentoni estivi, gli anni Settanta
Donatella Rettore in concerto, foto di Marco Piraccini

Anni Settanta, che tormento! Se i decenni potessero raccontarsi a uno psicoanalista, gli anni Settanta sarebbero i pazienti più inquieti. Non esiste periodo più controverso, sovversivo, a tratti contraddittorio. Nella sua anima tanto polemica quanto romantica, divisa tra la paura degli anni di piombo, l’amore puro e la voglia di innovazione.

In mezzo ai colori psichedelici, i Caroselli e i simboli della pace, il decennio più contrastante sembra paradossalmente privo del tormentone estivo, quello nato per divertire e fare ballare. Invece c’è, confermandosi sconvolgente, sebbene si nasconda nell’immensa produzione di quegli anni.

Gli anni Settanta proseguono la rivoluzione del ’68, usando la musica come sponda per il cambiamento sociale in atto.

Da una parte arriva l’avanguardistico ed eterno Lucio Battisti. Di contro è il momento dei complessi formati da formidabili capelloni. Nonchè dei cantautori che amano schierarsi politicamente nell’illusione di cambiare il destino del mondo.

Sanremo, che nel frattempo trasloca al Teatro Ariston, vive anni di crisi. Rinuncia a cantautori come Dalla, Venditti, Vecchioni in virtù di canzoni d’amore destinate al dimenticatoio. Non è così per il Festivalbar e Un disco per l’estate. I brani romantici delle stagioni calde anni Settanta, appassionano su arie sognanti. Baglioni, Tozzi e Giacobbe guidano il gruppo degli apolitici passionali che diventeranno intramontabili.

Nel più bizzarro dei periodi storici, però, c’è un’altra corrente di cantautori pronta a trasformare il mondo musicale, aprendo la strada al decennio successivo. Cantautori dall’estro geniale e dal carattere internazionale. In grado di rovesciare il sistema dei valori sociali, esattamente in linea con il periodo più trasgressivo di sempre. Alla fine degli anni Settanta arriva sulla scena una ragazza di Castelfranco Veneto che rompe gli schemi. Si chiama Donatella, ma presto sarà nota con il solo cognome, che la situa al vertice dell’Università della musica: Rettore.

Tormentoni estivi, gli anni Settanta: arriva Rettore
Rettore in concerto, foto di Marco Piraccini

Look aggressivo. Capelli biondissimi. Sguardo magnetico.

Rettore conquista subito il pubblico con la sua voce decisa e sensuale. E col suo coraggio. Nell’estate 1979, dopo il successo di Eroe, la cantante si presenta al Festivalbar con Splendido splendente. Anticipa così i tempi con temi che saranno argomento di accesi dibattiti ancora 40 anni dopo. Gli anni Settanta forse non cambiano le sorti del mondo, ma trasformano la nostra cultura.

Anestetico perfetto, e avrai la faccia nuova grazie a un bisturi perfetto è un verso diretto e chiarissimo. Ancor più di Come sono si vedrà, uomo o donna senza età. La bellezza può essere in ogni forma. Non solo fisicamente. Tutti comprendono il senso di questa frase ambigua.

Nell’Italia anni Settanta che ha appena partecipato ai referendum su aborto e divorzio, è preferibile però glissare.

Rettore stravolge il mercato musicale. Senza timori si inventa un personaggio dirompente che vanterà tantissime imitazioni non dichiarate, e mai eleganti quanto l’originale.

Sembra di ascoltare uno spot pubblicitario ricco di slogan convincenti.

Con Rettore l’estate degli anni Settanta, dopo tante parole d’amore e politiche, riscopre in extremis di sapersi anche divertire. Il 1979 segna così una svolta epocale, lanciando una delle più amate e schiette interpreti che possiamo vantare.

Tormentoni estivi, gli anni Settanta: arriva Rettore 1
Colori psichedelici anni ’70

Rettore non è la sola novità degli anni Settanta, ma è la più sorprendente. E’ lei a fare rinascere il tormentone estivo con note e parole ridondanti, grazie a un accostamento di aggettivi che diventano l’uno rafforzativo dell’altro.

Splendido, dal latino splendidus, che indica ciò che è luminoso ed eccezionalmente magnifico, coglie maggiore vivacità nel suo participio presente splendente. Alzi la mano chi non ha affiancato almeno una volta le due parole. Magari aggiungendo un divertente quanto significativo Parappappapparà.

Il merito è di Rettore.

Nel 2019, in occasione dei 40 anni del successo, l’affascinante bionda ha inciso un singolo contenente 7 remix del brano, vera rivoluzione in termini musicali e di ideali.

Domani su Musica 361 l’intervista esclusiva a Rettore racconterà il secondo grande protagonista della nostra rubrica dedicata ai tormentoni estivi! Appuntamento da non perdere!

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Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
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