Alice Caioli: “Sto lavorando per tornare a Sanremo”.

Nella vita devi avere il coraggio di vincere la paura per difendere e realizzare ciò che è il tuo ideale.

Non è stata una vita facile quella di Alice Caioli, ha vinto Area Sanremo 2017 con il brano Specchi Rotti che 
parla del suo vissuto in relazione al mancato rapporto con il padre. La musica come terapia per sconfiggere la solitudine e la sofferenza. È in rotazione radiofonica il suo nuovo il nuovo pezzo  “OTTO PASSI” (Remix version), pezzo estratto da #NEGOFINGOMENTO. 
La incontriamo per farci raccontare di lei e dei suoi nuovi progetti.

Nata in Sicilia, quanto la tua terra contamina le tue emozioni?
La mia terra contamina molto le mie emozioni, a livello sentimentale ed emotivo influisce sicuramente. Siamo un popolo passionale ed emozionale con pregi e difetti, questa mia sicilianità permea non solo il mio modo di vivere ma la vita, tutta: le relazioni, le amicizie, la famiglia e il mio modo di sentire e scrivere la musica

Alice Caioli: "Sto lavorando per tornare a Sanremo".
Alice Caioli

Il tuo album #NEGOFINGOMENTO è autobiografico, da cosa nasce la necessità di raccontare la tua vita?
Sono un’inquieta e piuttosto introversa, questo mi procura della sofferenza; tendenzialmente non riesco ad esternare quello che provo, l’unica vera terapia è stata la musica, la scrittura.
Scrivendo canzoni ho potuto raccontarmi e condividere quanto mi era impossibile, questo è stato liberatorio e fondamentale per affrontare i miei problemi e trovare equilibrio.

Cosa secondo te ha aiutato la tua carriera di cantante?
Sicuramente Sanremo: un percorso di vita artistica ed umano che fai mano nella mano con te stesso, talmente intenso che ti insegna anche a volerti più bene. È stato difficile dal punto di vista mentale, ma di certo fondamentale.

Sei autrice della maggior parte dei tuoi brani, che differenza trovi nello scrivere e nell’interpretare le tue stesse parole?
Sono autrice della maggior parte dei miei brani e senza dubbio è differente scrivere e l’interpretare le proprie canzoni: nel momento in cui le canto prendono vita, ritrovano un’anima ed è ancora più difficile gestire un’emozione così grande.
Quando scrivo metto su un foglio qualcosa che mi appartiene faccio i conti con il mio io, ma è pur sempre intimo, privato…silenzioso, nel cantarle si animano e le lascio vivere …

Alice Caioli: "La musica è stata la mia terapia" 1
Cover Otto Passi

In questi giorni è in rotazione il tuo nuovo pezzo “Otto Passi”, quale il messaggio che vuoi far arrivare a chi ti ascolta?
Uscirà a breve il video che è molto bello, non vedo l’ora di vedere cosa ne penserete!
Il messaggio è quello di saper rischiare avere il coraggio di vincere la paura, per difendere quello che è il nostro ideale. Racconta di due ragazzi che si “vogliono”, si amano ma non se lo dicono mai: uno dei due ha già una vita impegnata e non ha la forza di lasciare quello che ha pur provando un grande sentimento, un amore grande; cerca di far passi avanti, ma sono i passi indietro che hanno la meglio e che non portano a nulla. Un’agonia sentimentale che spesso accade a donne e uomini di tutte le età.

Sei un personaggio di una fiaba o cartoon, quale?
Non so… forse sono più di un personaggio, sono un po’ borderline, non in senso negativo ma nell’accezione più positiva del termine.: un po’ Anastasia, che è cresciuta pensando di essere quello che non era e al tempo stesso Bartok che è un buono travestito da cattivo. Sono lunatica e come si dice da noi, dipende con quale piede mi alzo!

Quali i tuoi progetti futuri?
C’è in progetto un nuovo album e nuovi singoli ai quali sto già lavorando. È un periodo molto creativo per la scrittura e cercherò di non mancare a tutti gli impegni del prossimo anno, lavorando anche per tornare a Sanremo.

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Juditta D’Arienzo
Juditta D’Arienzo
Nata in Venezuela, conserva con orgoglio lo spirito sudamericano del “piacere del vivere”, si è perfezionata al fianco del Maestro Mike Bongiorno. Oggi, forte della sua sensibilità si dedica alla scrittura e nello specifico si avvicina “con tatto” agli artisti per far emergere il loro aspetto più umano, fuori dalle scene, a riflettori spenti.
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