Zibba: “Nella vita è importante esprimere se stessi, al di là delle mode”

A tu per tu con il cantautore Zibba, al suo ritorno discografico con “Ep Arancione”, tratto dal nuovo progetto “Amore, morte e distrazioni

Zibba

Tempo di nuova musica per Sergio Vallarino, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Zibba, artista che abbiamo imparato a conoscere attraverso il suo impegno cantautorale, scrivendo per sé e per altri colleghi. Lo scorso 16 aprile è uscito Ep Arancione, primo tassello del concept “Amore, morte e distrazioni”, un progetto a metà strada tra musica e arte.

Com’è nata l’idea di suddividere questo lavoro in più parti?

L’idea è partita dal fatto che ci siamo accorti che le canzoni scritte avevano tre temi ricorrenti, parlavano d’amore, di morte o di svariati modi per distrarsi dalle brutture della vita. Di conseguenza, è venuto facile realizzare questi tre insiemi, raggruppando queste canzoni per fare in modo che gli Ep avessero tre colori diversi, molto distinti tra loro.

Cosa hai voluto inserire in questo primo episodio?

Nelle tracce di questo primo Ep ho tirato fuori dei lati di me, raccontando le follie dell’amore quando inizia, affrontando anche la fase della gelosia e parlando soprattutto di speranza. Sono canzoni che attraversano questo sentimento, che fanno un po’ tutto il giro delle emozioni attorno allo stare insieme.

Un lavoro anche visivo, frutto del sodalizio artistico con la tua compagna Camilla Folino, che ha realizzato le illustrazioni in chiave cubista. Come si incastrano nella vostra vita di coppia la musica e la pittura?

Zibba 2Guarda, noi non facciamo altro. Ci alziamo al mattino e se facciamo qualcosa ha sempre a che fare con la musica o con l’arte. E’ un po’ il contrario, semmai sono le altre cose che si devono incastrare con questo nostro stile di vita (sorride, ndr). Tendenzialmente ci riusciamo molto bene, entrambi amiamo collaborare, io l’ho sempre fatto, l’obiettivo è sempre quello di andare oltre i propri limiti. Tieni conto che noi lavoriamo di pari passo, ci lasciamo ispirare a vicenda durante il momento creativo, portando avanti questo progetto in work in progress in modo tale che nessuno finisca mai prima dell’altro. Ci dedichiamo contemporaneamente agli stessi dettagli, io sulla musica e lei sulla pittura.

Unico ospite in scaletta è Gnut, com’è nata la vostra collaborazione?

E’ una di quelle collaborazioni nata a schiaffo. Sai, io detesto lavorare con chi non ho mai visto, Gnut l’ho incontrato casualmente la prima volta in autostrada, in coda, mentre andavamo entrambi a Palermo per suonare sullo stesso palco. Naturalmente ci siamo conosciuti meglio dopo il concerto, abbiamo passato la notte a parlare e fare amicizia. Credo che già quella volta fosse venuta ad entrambi la voglia di fare qualcosa insieme, di raccontare anche questo incontro così particolare e rocambolesco.

Venendo all’attualità, qual è il tuo pensiero riguardo la situazione che stiamo vivendo? Pensi si sia fatto abbastanza nei confronti dei lavoratori dello spettacolo?

Sono molto deluso e molto preoccupato, per tutte quante le persone che fanno questo lavoro, me compreso. Siamo tutti molto tristi, perchè facciamo parte di un settore dimenticato, abbandonato e considerato poco importante. Non siamo l’unica categoria, ma siamo una di quelle categorie lasciate un po’ per ultime. E’ inspiegabile, non saprei cosa aggiungere, perchè dovrei raccontarti di tante situazioni di persone che conosco e che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese, ma cosa ci mettiamo a raccontare le cose tristi? Diciamo piuttosto che siamo tutti incazzati.

Infine, considerato l’attuale momento storico, cosa ti piacerebbe riuscire a trasmettere a chi ascolterà questo tuo EP?

Niente che abbia a che fare direttamente con il periodo storico. E’ un progetto che parla d’amore in un modo molto personale, come lo sono spesso le mie canzoni. Quello che vorrei trasmettere è questo senso di libertà: ognuno faccia ciò che vuole, nella vita è importante esprimere se stessi, seguire le proprie idee. Con la mia musica credo di essere riuscito dimostrare proprio questo a chi mi ascolta, perchè ho sempre fatto quello che volevo, indipendentemente dalle mode.

Zibba 1

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Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
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