Tish: “Trovo di estremo interesse unire la musica con l’arte visiva”

Quattro chiacchiere con Tish, al suo ritorno discografico con l’album “Under the Dots”

Tish
Tish si racconta ai lettori di Musica361, in occasione dell’uscita del disco “Under the Dots”

Fuori dallo scorso 24 dicembre Under the Dots, il nuovo album di Tish, disponibile in digitale per Epic/Sony Music Italy. La cantante, che si è fatta notare nel corso della diciottesima edizione di Amici” di Maria De Filippi, ha realizzato un lavoro ricco di spunti interessanti, nato dall’esigenza di raccontare la sua crescita personale e professionale.

Quali elementi e quali caratteristiche ti rendono orgogliosa di “Under the Dots”?

La cosa che mi rende più orgogliosa di questo album è di aver curato tutta la parte grafica e di aver usato i miei disegni. Sono altrettanto felice che sia tutto in italiano, perché per me è stato molto difficile approcciarmi all’italiano. Sono molto orgogliosa del lavoro che ho fatto e che abbiamo fatto proprio a livello di concept.

A cosa si deve la scelta del titolo?

La scelta del titolo in verità è un nome che aveva scelto mio fratello 3 anni fa, quando ho cominciato a scrivere canzoni. Non gli ho detto fino all’ultimo che avrei usato veramente quello come titolo del mio primo album. Ho sempre disegnato i puntini e nessuno mi aveva mai visto senza, se non le persone intime che mi conoscono. “Under the Dots” per me è tutto quello che c’è sotto l’immagine di “tish con i puntini”, quindi una versione di me, mai vista prima.

Ti sei occupata anche della veste grafica del disco. Quanto conta l’aspetto visivo in un progetto musicale?

Dipende. Ovviamente oggi, che gira tutto attorno ai social, sono dell’idea che sia molto importante. Per quanto riguarda la musica, non è una copertina a definire se una canzone è bella o meno. Grazie ai social, il mondo dell’arte visiva e della musica si è unito molto di più e credo che questa sia una cosa bellissima. 

Coltivi altre passioni oltre la musica? 

Mi piace davvero tantissimo cucinare. Come ho anticipato prima, anche disegnare appunto.

Credi nel potere terapeutico delle canzoni?

Assolutamente, ancor di più nella musica sentita dal vivo.

Cosa ti piacerebbe riuscire a trasmettere a chi ascolterà “Under the dots”?

Spero di trasmettere un po’ di spensieratezza con alcune canzoni e spero che le persone si ritrovino nei miei testi con le loro esperienze. 

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Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
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