Semyon Bychkov: la musica è libertà suonata col cuore di una nazione

"Musica Maestro": i grandi Direttori d'Orchestra si raccontano 1
La nuova puntata di Musica Maestro è dedicata a Semyon Bychkov, Direttore d’Orchestra di origine russa


Anche questa settimana una storia di Musica tra le guerre. Il Maestro Semyon Bychkov lasciò la Russia nel ‘75 in cerca di libertà 


La storia di Semyon Bychkov, ospite venerdì scorso a Oggi è un altro giorno di Serena Bortone, ha commosso tutti.

Il direttore d’orchestra russo ha sottolineato più volte di aver lasciato il suo Paese nel 1974 per essere libero. Lo ha fatto ribadendo che la situazione oggi è immutata. Parole con cui ha emozionato e lasciato tutti anche con un po’ di stupore, per la trasparenza e il coraggio con cui quest’uomo di fama mondiale ha affrontato la questione.

Ma chi è Semyon Bychkov? Andiamo a scoprirlo. La nuova puntata settimanale di Musica Maestro è dedicata a lui!

Scopriremo, ancora una volta, che spesso essere Direttori vuol dire essere anche Maestri di vita. Dopo la puntata scorsa, dunque, oggi tocca a un grande Direttore russo.

Nato nel 1952 a Leningrado da padre ebreo e madre francese, Semyon Bychkov sente da subito la musica nel sangue. Non per niente anche il bisnonno materno era direttore d’orchestra. E persino il fratello minore di Semyon, Yakov, si dedica alla stessa arte.

Nel 1974, dunque, si trasferisce a Vienna e, successivamente, negli Stati Uniti. Lì frequenta il Conservatorio della The New School di New York. Quell’esodo risulta invece impossibile al fratello Yakov, bloccato dai rischi di abbandonare l’Unione Sovietica in quanto legato alla professione del padre, medico militare. Anche Yakov si potrà trasferire solo dopo il divorzio dei genitori, in seguito al quale prenderà il cognome della madre (Kreizberg). Mentre Yakov prima compone e, poi, diventa direttore d’orchestra, per Semyon Bychkov la carriera procede diversamente.

Abbandonata Leningrado per conquistare quella libertà creativa che non sentiva di poter esprimere, diventa insegnante del fratello al Conservatorio. Nel 1980 diventa già Direttore Musicale dell’Orchestra di Grand’ Rapids. Nel frattempo, nel 1983, assume la cittadinanza statunitense. A questo punto, Semyon Bychkov fa un taglio netto con il passato. Da questo momento diventa americano. Un passaggio epocale, che fa di lui un paladino della libertà.

Nel 1985 diventa Direttore della Buffalo Philarmonic Orchestra.

Nel 1989 si trasferisce a Parigi e lì conosce Marielle Labéque, che diventerà sua moglie.

Cinque anni più tardi, fa ritorno a San Pietroburgo. Sempre come direttore musicale delle relative orchestre più prestigiose.

Il ritorno in Unione Sovietica, da americano, è la chiave della sua carriera. In quegli anni, infatti, ottiene la maggiore popolarità, diventando spesso ospite anche in Italia. Alla Scala di Milano, al Comunale di Firenze e al Teatro Regio di Torino, infatti, Semyon Bychkov è apprezzatissimo per le sue direzioni ricche di colore.

Attentissimo ai dettagli, da sempre vede nella musica la possibilità di fare esprimere insieme diverse culture.

In fondo non solo non ha mai rinnegato le sue origine russe, ma si sente da sempre cittadino del mondo.

Marito di una pianista parigina, Semyon Bychkov sostiene da sempre che per dirigere la musica di Verdi si deve sentire un po’ italiano, per dirigere quella di Wagner si deve sentire tedesco.

Per Semyon Bychkov, insomma, prima ancora dello studio della partitura è fondamentale conoscere la storia di ciò che sta dirigendo.

Siamo cittadini del mondo e come tali abbiamo il dovere di sentirci parte della cultura di ogni Paese, se vogliamo rappresentarla. Tutto questo, perché se vogliamo la nostra libertà, dobbiamo anzitutto concederla agli altri senza imporre stravolgimenti che il pubblico non apprezzerebbe nemmeno. Bisogna saper ascoltare e suonare col cuore di ogni singola  nazione.

Libertà che ha sempre promulgato anche per la sua vita privata: Marielle è cattolica, lui ebreo. Nessuno dei due è praticante ma, dice lui, “la religione che ci accomuna è la musica”.

Così, dopo aver girato tutto il mondo, in questi anni in cui ha purtroppo perso anche il fratello, Semyon Bychkov oggi è uno dei direttori d’orchestra più noti. Lui, che ha sempre diretto in nome della libertà, oggi è bloccato con la sua Philarmonica Ceca.

Ha dichiarato a Serena Bortone: “Cosa sta accadendo in questo momento è la conseguenza di cosa è avvenuto in passato. Ogni volta come umanità intera ci diciamo che non dovrà succedere mai più. Chi perde la vita in queste guerra, non deve morire invano. Fino a quando non riconosceremo le pagine più buie, continueremo a farci del male. Sono convinto che Putin sarà giudicato dai posteri per i suoi crimini contro l’umanità”.

Anche così la musica diventa veicolo di pace. Dovremmo tutti prendere esempio da questo coraggioso Maestro

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Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
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