Sealow: “Io, la musica, la radio e le sonorità che più mi rappresentano”

Intervista al cantautore e sound designer romano, al suo esordio discografico con l’album “Onde”

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Sealow si racconta ai lettori di Musica361 in occasione dell’uscita del suo progetto d’esordio discografico

Tra le pubblicazioni più interessanti delle ultime settimane troviamo Onde, l’album che segna il debutto di Simone Patti, in arte Sealow, cantautore romano classe ’93 trasferitosi negli ultimi due anni a Milano. Rilasciato lo scorso 25 settembre per Macro Beats e distribuito da Artist First, il disco è fortemente influenzato da sonorità afrobeat e impreziosito dalla presenza dei producer GuIRIE, Tommaso Colliva, Aegeminus e gheesa, oltre che del featuring con Roy Paci.

Un lavoro venuto fuori esattamente come te lo immaginavi?

Una visione c’è: fondere da una parte delle sonorità lontane ma che ci rappresentano artisticamente al 100%, dall’altra una scrittura che è il risultato della mia riscoperta e conseguente interpretazione del cantautorato italiano. Direi più che altro che è venuto fuori come doveva venire fuori, sono stati due anni pieni di ispirazioni diverse.

Le onde intese come emozioni, stati d’animo diversi. Nella vita di tutti i giorni tendi più a surfurle o a nuotare controcorrente?

Senza dubbio surfarle, emozionare senza emozionarsi è impossibile, e viversi appieno questi diversi stati d’animo è la chiave per raccontarli.

Coltivi altre passioni oltre la musica?

Sono un sound designer, motivo per cui le mie produzioni hanno anche dei suoni ambientali dentro. Inoltre da 5 anni a questa parte conduco un programma su astarbene.com, collettivo e webradio romana di cui sono cofondatore.

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La copertina di “Onde”

Essendo anche uno speaker, in una società iperconnessa, quale pensi sia il ruolo della radio oggi?

La radio ci da la possibilità di raccontarci con un’intimità diversa rispetto a tutti gli altri mezzi di comunicazione, secondo me mantiene anche adesso la sua funzione in questo senso. Io lo vedo come uno spazio personale dove posso far ascoltare la musica che mi ispira e parlarne in maniera diretta.

C’è un artista che senti particolarmente vicino e che reputi per te un punto di riferimento?

Ce ne sono diversi che hanno significato molto nel mio percorso, a partire da quelli che mi facevano ascoltare i miei genitori da bambino: Pino Daniele, Manu Chao. Le altre due grandi correnti di ispirazione a livello musicale sono quella Giamaicana e quella Nigeriana, con artisti come Popcaan, Koffee, Wizkid, Mr Eazi.

Come ti immagini tra dieci anni?

Su un palco con tanti dischi e musica alle spalle, questo è senza dubbio il primo di non so quanti album.

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Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
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