Sanremo 2023 non è così lontano. Come dovrà essere?

Davvero Sanremo ha rinunciato ai Jalisse per certe canzoni? Tutta la seconda serata 3
Rettore, Ditonellapiaga al 72 Festival di . Foto di Marco Piraccini. Sanremo. Seconda serata. Sanremo (Italia), 2 febbraio 2022


Amadeus è già al lavoro per Sanremo 2023: il più difficile e stimolante per responsabilità. Intanto l’edizione 2022…


Sanremo 2023 non è poi così lontano. Ma come?! Mancano dieci mesi! Appunto, considerando che tra due mesi la tv va in vacanza e che appena si ripartirà a settembre Amadeus dovrà già iniziare ad ascoltare i nuovi brani, Sanremo 2023 è molto meno lontano di quanto possa sembrare.

Inebriamoci con questa Hit Parade che vede Brividi saldamente al primo posto. Godiamoci il successo dell’ultima edizione, che ci ha restituito un Festival degno delle edizioni più epocali. Viviamo pure questa onda lunga di Sanremo 2022 che, se tutto va bene, ci accompagnerà almeno fino a tutta l’estate. Intanto andiamo nei locali e ci accorgiamo che brani come Dove si balla e Ciao Ciao spopolano ovunque. Ascoltiamo noi stessi e ci rendiamo conto che tutti abbiamo fatto nostri certi tormentoni come Stai andando forte o Chimica.

Mentre facciamo tutto questo pensiamo già a Sanremo 2023.

È così. I cantanti che vogliono provare a gareggiare dovranno iniziare, senza temporeggiare troppo, a preparare le canzoni per la prossima edizione. Alcuni brani che canteremo, speriamo con la stessa fortuna di quest’anno, sono in fase di costruzione proprio in questo periodo.

Poi arriverà il momento delle analisi e delle scelte, dove i protagonisti stessi dovranno capire con quale pezzo potranno convincere Amadeus. E ovviamente, per cantanti e direttore artistico, Sanremo 2023 non potrà non tenere conto di quello che è accaduto lo scorso febbraio.

Chissà quanti veterani, dopo le esperienze di Iva Zanicchi e Massimo Ranieri, stanno pensando a rimettersi in gioco gareggiando con i più giovani per guadagnare una fetta di pubblico in più.

E chissà che i superBig come Elisa, Emma, Moro, Morandi, Rettore non abbiano convinto altri fenomeni di casa nostra a partecipare non più come semplici ospiti.

Mahmood dovrà prima cercare quella sfida impossibile, che tanto impossibile forse non è, di vincere all’Eurovision bissando il successo tricolore.

Poi, però, potrebbe anche già pensare a una partecipazione a Sanremo 2023. Del resto, numeri alla mano, è l’unico ora che potrebbe insidiare i grandi record di vittorie al Festival: lui è già a due, a una giovanissima età.

Insomma, se due anni fa a quest’ora erano tutti pronti a comporre canzoni in due giorni, improvvisando diversi ritornelli su un unico slogan (Andrà tutto bene), ora potrebbero essere nuovamente tutti al lavoro. Per una nuova sfida sanremese.

E Amadeus? Cosa dovrà fare per Sanremo 2023?

Semplicemente essere se stesso, come ha fatto in questi tre anni. Sia che  intenda fare un Festival perlopiù di giovani come l’anno scorso o di Big come quest’anno, Amadeus potrà stare tranquillo. Se non adatterà il Festival alle esigenze del web e di strani meccanismi, anche Sanremo 2023 sarà un successo.

Nel 2020 si diceva fosse tornata la melodia con Diodato, nel 2021 si celebrava il trionfo del rock con i Maneskin. Quest’anno non si fa altro che parlare della musica italiana come qualcosa di cui andare orgogliosi, per qualunque genere. Ecco perché, dopo tanto tempo, anche la responsabilità nell’ organizzarlo diventa ancora più forte ma, forse, anche più stimolante.

Amadeus non dovrà fare peggio del 2022, ma ha tutte le qualità per essere sicuro del suo lavoro. E, soprattutto, ormai ha acquisito credibilità. C’è da scommettere che lui stesso sia già al lavoro per convincere qualche grande Big della musica.

A proposito, sono già partiti i primi rumors. Ossia quelli che vorrebbero Amadeus alla ricerca disperata di tre grandi ospiti per Sanremo 2023: Celentano, Benigni e Mina. Quest’ultima è da sempre un sogno impossibile per tutti. Ma per Amadeus rischia di non esserci più nulla di impossibile…

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Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
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