Sanremo 2022, tutti i direttori d’orchestra dell’edizione

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Tutto è pronto, i direttori d’orchestra scaldano i motori. Vediamo chi sono

Direttori d’orchestra in prima linea. L’attesa cresce inesorabilmente con il passare delle ore, adesso che manca sempre meno all’inizio della 72esima edizione del Festival di Sanremo. Domani sera saranno sul palcoscenico dell’Ariston i primi Big, ma gli occhi come sempre sono puntati anche su di loro: i direttori.

Sono il sinonimo della liturgia festivaliera, anche nella loro presentazione.


Il conduttore annuncia i cognomi degli autori, quindi il titolo della canzone. E, appena prima del nome dell’interprete, pronuncia la fatidica frase: “Dirige l’orchestra…”.


Già questo basta a ricordarci quanto sia importante il ruolo dei direttori a Sanremo. E lo sappiamo bene noi che, da quasi un anno, li raccontiamo ogni settimana nella rubrica Musica Maestro.

Anzi, a proposito di alcune polemiche sorte negli ultimi giorni, i nostri lettori avranno avuto modo di comprendere meglio i temi di discussione.

Tutto ruota intorno alla partecipazione di Francesca Michielin tra i direttori d’orchestra, nel suo caso a supporto di Emma Marrone.

In molti, a cominciare da Vince Tempera, hanno criticato la presenza della giovane veneta in quanto ancora non diplomata come Maestro.

Lo diventerà comunque presto. Ma il punto che è emerso è indiscutibilmente un altro. Oggi come oggi in tanti possono fare i Direttori d’orchestra a Sanremo. Perché? Per gli stessi motivi che ci sono stati raccontati nelle nostre interviste che hanno caratterizzato la prima parte di Musica Maestro. Alcuni sono reali, altri un po’ meno.

Anzitutto ormai molte sequenze sono preregistrate. Ecco perché a dirigere spesso c’è chi ha arrangiato la parte finale del brano.

E poi c’è il click.

Quel famoso meccanismo di cui tutti ci hanno parlato, per cui i direttori sarebbero aiutati nel loro lavoro. Questo è un mito, almeno in parte, da sfatare su cui molti stanno generando confusione. Il click ha sostanzialmente la stessa validità di un metronomo. Fa parte delle evoluzioni che la tecnologia concede, per cui oggi i direttori d’orchestra sono muniti di cuffie dentro a cui potranno sentire tutti gli strumenti, con un aiuto a dare gli attacchi. Si badi bene, però, che non c’è un automatismo nella direzione. Insomma, non si può fare tutta la colpa al click. Piuttosto bisognerebbe ripristinare in primo piano il ruolo dell’orchestratore. Ossia di chi ha composto la partitura per l’orchestra, rendendola eseguibile su quel palcoscenico.

In ogni caso, le polemiche su spegneranno presto proprio perché Francesca Michielin sta per diplomarsi. E allora festeggiamo, piuttosto che lamentarci: una donna dirigerà a Sanremo. È sempre un evento raro. Lo è ancora troppo nel 2022.

Ma vediamo chi sono gli altri direttori di questa edizione.

Vedremo Claudio Junior Belli per dirigere Fabrizio Moro. Enzo Campagnoli per Michele Bravi. Valeriano Chiaravalle per Matteo Romano. Luca Faraone per Rkomi. Fabio Gurian per Ditonellapiaga con Rettore. Will Medini per Elisa. Enrico Melozzi per Ana Mena, Giusy Ferreri, Highsnob e Hu. Danilo Minotti per Iva Zanicchi. Mousse T. per Gianni Morandi. Stefano Nanni per Giovanni Truppi. Carmelo Patti per AKA 7even, Mahmood e Blanco. Adriano Pennino per Massimo Ranieri (il direttore tecnico sarà Massimo Morini, ecco qui la sua intervista per scoprire cosa significhi il suo ruolo). Andrea Rodini per Noemi. Giuseppe Vessicchio per Le Vibrazioni. Sì, dopo la notizia circolata nei giorni scorsi circa la sua positività al Covid, Vessicchio è guarito ed è pronto a dirigere, mantenendo saldo il suo record di partecipazioni. Sale infatti a 27 presenze, seguito dalla 21esima partecipazione di Adriano Pennino.

A questo punto attendiamo domani sera. Musica361 vi racconterà ogni serata del Festival in diretta. Sarà una grande occasione per vivere insieme questo Festival!
Sanremo può cominciare. E allora è proprio il caso di dirlo, Musica Maestro!

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Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
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