La radio del futuro è interattiva?

Nuove tecnologie e brevetti permetteranno alla radio di diventare interattiva. Ma la rivoluzione ci sarà davvero?

Radio interattiva in futuro, possibile con nuove tecnologie
Radio interattiva in futuro, possibile con nuove tecnologie?

On demand per tutti: il nuovo sistema brevettato da Axis, in collaborazione col partner tecnologico NS12 SpA, lascerà libero l’ascoltatore d’interagire con programmi, trasmissioni, eventi e anche con la  pubblicità. Il cambiamento radicale sarebbe possibile grazie all’integrazione della radio 4G, un dispositivo wifi con display touch, che garantirebbe l’ascolto e la visione di contenuti anche in assenza di segnale DAB/FM, grazie alla presenza di un modulo dedicato alla rete dati 4G. Questa “nuova” tecnologia permetterebbe all’utente di fruire contenuti mirati, ma soprattutto di inserire la radiodiffusione in un contesto “iper-mediale”. Sarebbero diverse le funzioni integrate da poter compiere senza interrompere l’ascolto: identificazione delle canzoni che passano in onda, possibilità di inserirle nelle playlist delle app di streaming musicale del proprio device tramite sincronizzazione, visione in tempo reale di tutte le notizie di traffico e mobilità su una mappa grazie alla geolocalizzazione.

Interessanti anche le informazioni mirate all’utente da un punto di vista commerciale. L’idea è quella di non destinare più all’ascoltatore una serie di pubblicità random, ma degli spot scelti dal sistema sugli interessi presi dai cookies, o da altri big data, lasciati dall’utente. Se si dovessero desiderare altre informazioni sull’oggetto reclamizzato, un pulsante digitale sulla radio consentirà di essere indirizzati sul sito di shopping on line dove sarà possibile acquistarlo in pochi istanti. Tutto molto bello, il problema principale è che le radio dovranno riuscire ad avere così tanti spot da poter coprire qualsiasi target di utente, dall’appassionato di musica barocca alla casalinga con la passione del giardinaggio. In questo senso la rivoluzione sarà ancora più complessa (nel caso dovesse accadere), perché allora la pubblicità non sarà più raccolta soltanto dal settore commerciale delle radio, ma ci saranno singole aziende che investiranno direttamente su determinati target da colpire, inserendo il proprio contenuto in un calderone, che verrà successivamente destinato alle radio dal sistema, come accade da tempo su Youtube.

Insomma, l’idea che la radio si apra a nuovi spiragli è sempre ben accetta, sono anni che ogni nuova tecnologia cerca di portare un cambiamento radicale nella radiodiffusione, eppure non ci sono ancora state delle rivoluzioni veramente efficaci dal fenomeno del “tune-out” (la possibilità di skip digitale tra una radio e un’altra, nda).

Se dovessero prendere piede, questi servizi potrebbero funzionare sia sulle future radio o autoradio, che sulle smart TV. I nuovi brevetti Axis verranno presentati al Web Radio Festival di Roma, il prossimo 28 ottobre. Chissà che la radio non inizi proprio quel giorno una vera e propria rivoluzione.

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Andrea De Sotgiu
Andrea De Sotgiu
Laureato in Comunicazione, appassionato di musica e di tecnologia. Se qualcosa nasconde una dietrologia non si darà pace finché non avrà colmato la sua sete di curiosità, che sfogherà puntualmente all'interno dei suoi articoli.
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