Quando l’inno lo scelgono i tifosi: Monza Alè

La festa dei tifosi per la promozione storica del Monza in Serie A


Un brano di Baldan Bembo, uno di Grignani e uno di un calciatore: il Monza poteva scegliere fra tre inni

Fino a pochi mesi fa quasi nessuno avrebbe pensato al Monza in Serie A. Invece, dopo un campionato combattuto che ha visto il team di Berlusconi arrivare ai playoff, il Monza per la prima volta nella sua storia è approdato nel calcio che conta. Ora si fa sul serio. Ergo, occorre prendersi sul serio anche dal punto di vista musicale.

Per questo motivo la società ha sottoposto i tifosi a un sondaggio: bisogna scegliere l’inno ufficiale del Monza.

Quello che rappresenterà la squadra nelle partite contro Milan, Inter, Juve e via dicendo.

Il team uno suo inno già ce l’ha dal 2006 e a comporlo fu nientemeno che un ex calciatore biancorosso: Michele Magrin. Pochi mesi prima di lasciare la Brianza per trasferirsi alla Pro Vercelli, il centrocampista scrisse Monza Alè. Un coro da stadio in versione pop, con giri armonici di chitarra e una dichiarazione d’affetto immenso per la squadra che quell’anno arrivava ai playoff di serie C, sfiorando la Serie B dopo tanti anni.

La canzone nacque come uno spontaneo grido d’amore che nessuno meglio di un calciatore tifoso avrebbe saputo esprimere.

Tutto regolare, nessuna obiezione. Per ogni tifoso brianzolo l’inno ufficiale è Monza Alè. Perlomeno fino all’arrivo della coppia Silvio Berlusconi-Adriano Galliani. Come noto, il Cavaliere ama vincere e presentarsi in modo convincente. La forma ha sempre una sua essenzialità.

È così che, come aveva fatto anni prima con l’amico Tony Renis, Berlusconi contatta Dario Baldan Bembo.

Il cantautore de L’amico è accetta subito la sfida: comporrà un inno corale in stile anni ‘80 per celebrare le gesta del Monza. Una squadra in cui ancora in pochi credono. E fanno male.

Il Monza vince, arriva ai playoff e perde ma, in fondo, si capisce che qualcosa è cambiato. Fino al maggio 2020. La squadra arriva in Serie A spinta dal dodicesimo uomo in campo: il pubblico. Proprio quel pubblico che ha intonato per mesi allo stadio Destinazione Paradiso, con una metafora che paragona la massima serie al giardino dell’Eden.

È per questo che il Monza ha proposto anche la canzone di Gianluca Grignani come nuovo inno.

Una strada in mezzo al cielo, il nuovo lavoro di Gianluca Grignani
Gianluca Grignani: la sua Destinazione Paradiso stava per diventare inno ufficiale del Monza

Parliamo di un brano pop simbolo di un’epoca, dunque con una sua storia (partecipò a Sanremo nel ‘95, ma soprattutto fu la consacrazione di Grignani al grande pubblico). L’idea è proprio quella per cui, in una grande competizione, ci voglia un grande inno.

Ricapitolando, da una parte una emozionante coralità di Baldan Bembo che ha saputo regalare alla squadra un inno prezioso e sentito. Una canzone che, diciamocelo, ha portato anche fortuna visto che il Monza è arrivato in A dopo la sua composizione. Da una parte una canzone piena di arrangiamenti e strumentazioni pop.

Eppure sembra che i risultati del sondaggio premino ancora Monza Alè.

Ossia il brano dei tre meno strutturato, quello scritto da un calciatore, ma il più amato affettivamente. Allo stadio è giusto che il tifoso canti ciò che sente. Il pubblico del Monza, non abituato alle grandi occasioni, si disinteressa di tutto quel che è mercato commerciale: il calcio è ancora la passione pura, che va oltre ogni logica artefatta.

Dunque tra tre settimane inizierà il campionato e il Monza avrà nuovamente il suo ormai storico inno, che ha una storia di sedici anni. La curva inciterà in questo modo i suoi undici eroi in campo a respirare della sua stessa passione: “lotta con il cuore siam con te”.

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Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
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