#Notedicarta: Dave Grohl “The Storyteller”

Storie di vita e di musica, la realizzazione di tutti i sogni attraverso la musica

#Notedicarta: Dave Grohl "The Storyteller"
#Notedicarta: Dave Grohl “The Storyteller” Scream (1986)

L’evento pandemico del 2020 ha, per così dire, messo in bolla la livella e ha costretto, anche se con possibilità e comfort diversi, tutti a rimanere chiusi in casa.

È successo anche a Dave Grohl, cantautore e polistrumentista statunitense, noto per essere stato fino al 1994 batterista dei Nirvana ma anche, a partire dallo stesso anno, fondatore e frontman dei Foo Fighters.

La sua reazione al lockdown è stata in linea con il suo carattere. Ha aperto un account di Instagram che, con calma e meticolosità, ha riempito di racconti brevi sulla sua vita.

#Notedicarta: Dave Grohl "The Storyteller" Copertina
#Notedicarta: Dave Grohl “The Storyteller” Copertina

Questa idea, seppur semplice reazione a un momento storico e sociale complicato è stata prodromica al libro di cui parliamo oggi, quel “The storyteller”, edito in Italia da Rizzoli e scritto, appunto, da Dave Grohl.

Sì, perché quei singoli racconti sono confluiti nella sua formale autobiografia, che non rappresenta solo il suo percorso artistico ma, ancor più, quello umano e personale.

#Notedicarta: Dave Grohl “The Storyteller”

Le “sue” donne, quelle che hanno fatto parte della sua vita, sono celebrate nel libro a partire dalla madre e dalle figlie.

Questo permette di cogliere un’importante verità sullo stesso Grohl, ossia che, forse, è l’unico personaggio dell’epopea grunge che abbia avuto, e ha tuttora, un sano rapporto con la madre Virginia e, come traspare dalla lettura del libro, è senz’altro anche merito della madre se Grohl è diventato quel che è diventato e che ci ha sempre affascinato.

#Notedicarta: Dave Grohl "The Storyteller" - Nirvana
#Notedicarta: Dave Grohl “The Storyteller” – Nirvana

La frase: “Sarà meglio che tu sia bravo!”, frase che la madre disse al figlio, ancora minorenne, quando le comunicò di voler lasciare la scuola per unirsi agli Scream, è parte della storia e, in alternativa, avrebbe potuto essere un ottimo titolo per il libro.

Ma il libro non è una retorica e melensa carrellata sulla famiglia, su quella famiglia americana in cui trionfa l’amore perché, proprio a partire da quella frase, si snoda il racconto del periodo con gli Scream che rappresenta la concretizzazione del sogno di un adolescente che, dopo esserne stato fan, ne diventa membro.

#Notedicarta: Dave Grohl “The Storyteller”

Il primo di una serie di sogni realizzati da Grohl che si dipanano nel libro accompagnando la narrazione fluida e mai superba ma, soprattutto, che racconta come sia possibile ottenere ciò che si vuole mantenendo alto il livello di tenacia, onestà e, soprattutto, la capacità di saper lavorare sodo.

In passato Grohl ci aveva regalato alcuni documentari, ricordiamo “What Drives Us”, il suo ultimo lavoro disponibile dal 30 aprile scorso e, in questa sua autobiografia, si ha conferma che la vita “on the road” con la band non è un semplice elemento romantico nell’immaginario rock’n’roll.

#Notedicarta: "The Storyteller"
#Notedicarta: Dave Grohl “The Storyteller”

Diventa, invece, un progetto che vuole celebrare la musica e l’unione fisica e artistica di più persone con un sogno in comune: quello di diventare delle rock star.

Cosa succede quando una band si ritrova a macinare chilometri e chilometri dentro un furgone improbabile, circondata da strumenti musicali, vestiti e tutto quello che può essere utile alla sopravvivenza on the road?

Cosa succede quando, soprattutto agli esordi, la fame, il freddo, la lontananza, i tempi morti infiniti trascorsi nel furgone sono all’insegna della speranza di poter avere il denaro necessario per ripartire il giorno dopo?

Una narrazione onesta, che anno dopo anno, ci accompagna nel viaggio che inizia con gli Scream e si sviluppa con i Nirvana prima e i Foo Fighters poi.

#Notedicarta: Dave Grohl "The Storyteller" - Foo Fighters
#Notedicarta: Dave Grohl “The Storyteller” – Foo Fighters

Anni vissuti pericolosamente ma che Grohl riesce a non idealizzare e a raccontare senza veleno e senza odio anzi, riesce a farci godere con lui di una vita sì avventurosa, sì trasgressiva ma dalla quale traspare un padre di famiglia, una persona che ha saputo mediare tra la trasgressione gratuita voluta, e cercata, dallo show business e la necessità di restare umani, soprattutto nei rapporti interpersonali.

Non capita spesso che l’autobiografia di una rock star non sia autocelebrativa. Grohl, in questo, ci riesce con grande maestria regalandoci libro divertente, interessante, appassionante ma anche ben scritto, oltre che ben tradotto, raccontato con il piglio di un intrattenitore e con un’attitudine, appunto, per nulla autocelebrativa.

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Roberto Greco
Roberto Greco
Giornalista. Nel tempo si è occupato di musica, teatro e cinema. Studioso di storia contemporanea, scrive per diverse testate occupandosi di cultura, costume e società.
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