New Ocean: “Che bella storia? Un inno all’unicità e alla libertà”

Intervista al giovane cantautore milanese New Ocean, in occasione dell’uscita del singolo “Che bella storia

New Ocean
New Ocean si raccontano ai lettori di Musica361 © foto di Simone Nicolaci

Impulsività e istintività, queste le cifre stilistiche che caratterizzano la musica di Alessandro Di Bella, alias New Ocean. Si intitola Che bella storia il suo nuovo singolo, pubblicato da BBRG Family con distribuzione ADA Music Italy lo scorso 22 ottobre. 

Che sapore ha per te questo pezzo?

“Che bella storia” è un’esperienza che io in primis ho vissuto, sviluppata e rielaborata come connubio tra realtà e fantasia. Questa canzone è per me un inno all’unicità e alla libertà, che ci sprona a dedicare più tempo per scoprire chi siamo e cosa vogliamo dalla vita, per autorealizzarci come individui.

Cito un passaggio del brano: “Sei uno sbaglio che ora farei, Che bella storia, sei tutto ciò che voglio e non dovrei, è un’altra storia”. Per me, questo significa andare a prendere ciò che si vuol davvero dalla vita.

In questo caso io ho parlato di una relazione d’amore un po’ “tossica” e difficile, che comunque desidero con tutto me stesso, ma vorrei che ciascuno, ascoltando il brano, si immedesimi nelle parole del testo e che siano di motivazione per superare una sfida in particolare, davvero importante per noi. Questo è il vero sapore di “Che bella storia”.

Quali riflessioni e quali stati d’animo ti hanno accompagnato durante la fase di scrittura?

Io scrivo nella completa solitudine, chiuso nella mia stanza, luci neon soffuse, silenzio attorno e musica oltre il volume massimo nelle mie cuffie. Amo farlo di notte, quando tutti dormono, mentre gli unici a restare svegli sono i pensieri più profondi, che poco alla volta prendono forma.

E’ come se fossero scene di un film che mai nessuno ha girato, dalle quali prendo ispirazione per creare un testo tanto realistico, quanto speciale. Quindi ho scritto a cuor leggero qualcosa di legato al mio passato, in particolar modo alle relazioni d’amore nelle quali ho pensato tra me e me: “vorrei, ma non posso… che bella storia!”.

A livello musicale, che tipo di sonorità hai voluto abbracciare?

“Che bella storia” è stata prodotta da Gamuel Sori, un produttore di musica House, certamente aperto e versatile verso tutti i generi, ma che comunque proviene dal mondo dei DJ: infatti questa è una canzone così ricca di energia da essere tranquillamente ballabile in discoteca.

Poi ho voluto aggiungere la mia influenza Punk, che ha dato un tocco di personalità al brano, rappresentando anche molto bene l’attitudine del progetto New Ocean, e anche di Alessandro, cioè io oltre la musica.

Ed infine si sente il Pop, la componente leggera; mi permette di parlare di una tematica difficile, in questo caso l’amore tossico, che si cela molto bene dietro alle sembianze di un brano che appare semplice e molto spensierato.

Qual è l’aspetto che più ti colpisce e affascina nella fase di composizione di una canzone?

Fin dalla prima stesura di un nuovo brano si crea un momento magico, che inizia nella totale intimità dei miei pensieri, quando mi chiudo in cameretta e scrivo; quest’emozione unica continua durante le session in studio con il mio produttore e i miei collaboratori, per diventare infine una canzone fatta e finita.

Potrei sembrare quasi poetico: spesso mi chiedo se anche gli ascoltatori e i fan riescano ad immedesimarsi nel “viaggio” che faccio durante la realizzazione della musica. E se così fosse, sarebbe davvero bellissimo.

Coltivi altre passioni o interessi oltre la musica? 

Mi piace molto il cinema e leggo spesso fumetti americani o manga giapponesi. Uso queste passioni per distrarmi dal resto, specialmente quando ho bisogno di concedermi un momento di relax. Le storie e i personaggi, sia del cinema che dei fumetti, sono per me di grande ispirazione anche quando lavoro sulla musica (che è la mia più grande passione).

Nel tuo lavoro ti reputi più un professionista o un creativo?

Decisamente un creativo. Non mi reputo un professionista, nonostante io sappia bene che per vivere di musica è importante esserlo a tutti gli effetti. Ma c’è da dire che non realizzo la musica per ottenere un risultato sistematico, come invece dovrebbe fare un professionista.

Nella musica metto ambizioni, paure, sentimenti, momenti bellissimi e distruttivi, che ritrovo ogni giorno nella mia vita. Sicuramente faccio il possibile affinché tutto questo, che di razionale ha ben poco, divenga una canzone il più possibile orecchiabile e “normale”, per il pubblico. Ma essendo io un’anima libera, faccio un po’ come dice il mio istinto, e chissà che qualche volta non ci azzecchi!

Quali elementi e quali caratteristiche ti rendono orgoglioso di “Che bella storia”?

Con questo singolo sono felice di esser riuscito a parlare di una tematica molto personale e delicata, con la leggerezza di un brano radiofonico Pop.

A pensarci bene, la canzone scorre dritta come un treno, ed è talmente immediata che al primo impatto sembra quasi frivola e senza un messaggio di fondo. Ma il messaggio è più che presente; è solo nascosto dietro l’essenza di un brano che, rivolgendosi un po’ a tutti, vuol essere un inno alla libertà.

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Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
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