MusiCalcio, così Maledetta primavera è inno dei tifosi giallorossi

I tifosi della Roma hanno adottato Maledetta primavera come canzone simbolo della loro curva. Ecco come e perche


Mercoledì sera potrebbe capitarvi di sentire cantare Maledetta primavera. Non sarà un urlo per il cambio di stagione che si avvicina rapidamente. Ma soprattutto quella che ascolterete non sarà nemmeno la canzone di Loretta Goggi. Perlomeno non nelle parole. Intanto chiariamo subito il contesto. Mercoledì sera la Roma giocherà la finale di Europa League contro il Siviglia. Se farete caso ai cori dei tifosi, oltre agli splendidi inni scritti apposta da Venditti, la curva Sud intonerà proprio la celebre melodia portata al successo a Sanremo ‘81. D’altronde è una prassi ormai comune che talune canzoni, ben note al pubblico, si trasformino in cori da stadio. Poco male, all’estero come abbiamo visto diventano talvolta persino gli inni ufficiali delle società. Alla faccia dell’originalità.

Nel caso della Roma, il più celebre coro della Curva Sud riecheggia proprio Maledetta Primavera.

Una canzone ripresa già negli anni ‘80 dai tifosi del Verona e, nel 2004, dal Bepi. Quest’ultimo, cantautore bergamasco, fece diventare il pezzo della Goggi una dedica al capitano Massimo Carrera. Ovviamente facendo leva sul numero di sillabe e soprattutto sulla rima che riecheggiava proprio la Maledetta primavera. Il motivo per cui lo stadio spesso recupera brani già famosi è ben immaginabile. Non c’è da inventare una nuova melodia, ma solo parole adattate e spesso molto ironiche, che il resto degli spalti imparerà in fretta grazie alla musica arcinota. Ecco perché in qualche maniera quelle canzoni diventano parte della storia delle stesse squadre e della loro città. Ecco perché Maledetta primavera è una canzone che appartiene ormai indissolubilmente soprattutto alla Roma. Da segnalare che, qualche anno fa, Loretta Goggi era ospite de L’Eredità, dove le fecero interpretare il suo brano più rappresentativo. Fecero partire la base, ma non era quella originale. Bensì proprio quella del coro giallorosso. La cosa non dispiacque affatto a Loretta, grande tifosa romanista.

Ma andiamo brevemente a rivedere allora la storia di Maledetta primavera.

Anzitutto chiariamo che non si tratta di un insulto alla stagione, rievocata piuttosto come metafora di una giovane e immatura età. La protagonista del brano si è lasciata andare a una notte di passione che aspettava da molto, ma con cui ha bruciato i tempi. Il lui della canzone, infatti, non aveva alcuna intenzione di proseguire in una relazione. Lei, illusa, si danna l’anima pensando all’imbroglio e maledice la sua età. Curiosamente, questo concetto di “maledizione”, benché molto forte, fu voluto proprio dalla Goggi nel 1979. Già, il pezzo era nato due anni prima del suo successo. Maledetta primavera doveva essere la sigla finale della trasmissione Hello Goggi nel 1980, ma diverse ragioni fecero rinviare la messa in onda del programma. A quel punto la Goggi decise di portare direttamente a Sanremo Maledetta primavera. E per poco non vinse.

Al primo posto si classificò Alice con Per Elisa, mentre la Goggi si dovette accontentare della piazza d’onore.

Si rifece ampiamente con le vendite del disco, che rimase per oltre un mese al primo posto delle classifiche. Vendette moltissimo anche in Germania, Francia  e altri Paesi europei, diventando un pezzo cult della nostra musica. Intramontabile e amato sin da subito, senza essere rispolverato dalla sola nostalgia anni dopo. Ci sono voluti però quasi vent’anni prima che i tifosi giallorossi lo adottassero come coro da stadio. Le parole, naturalmente, tutte modificare. Anzitutto il titolo: non più Maledetta primavera, ma Voglia di stringersi un po’, rifacendosi alla prima strofa. Non sono modificate completamente le parole, che comunque riecheggiano quelle originali.

Una canzone che diventa così una dedica d’amore incondizionata alla squadra. Recita così lo stadio:

Voglia di stringersi un po’…

Curva Sud Roma vecchie maniere…

E si parlava di noi,

di giorno e sera,

alza al cielo la bandiera,

e grida forte

Roma vinci insieme a noi…

Se per innamorarsi ancora

sosterrò sempre e solo la mia Roma…

Lo sai perchè

tutta la mia vita è giallorossa

C’è una ragione

ho la Roma nel mio cuore

A.S.Roma io non vivo senza te!

Nel 2010 Rinho la incise e da quel momento la melodia di Maledetta primavera divenne di fatto il vero inno della curva. La canzone della Goggi (firmata da Cassella e Savio) fu la terza più venduta del 1981 con un testo che raccontava un’illusione delusa, speriamo che questa volta la primavera..diventi benedetta!

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Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
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