Metallo non metallo e i Bluvertigo. L’affascinante e ingombrante figura di Morgan

Uscito nel 1997 “Metallo non Metallo” dei Bluvertigo è considerato fra i dischi di musica rock più importanti della canzone italiana.

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Bluvertigo.

È difficile recensire un disco dei Bluvertigo senza incappare nell’ingombrante quanto affascinante figura di Marco Castoldi, in arte Morgan. Musicista forbito, maniacale nella ricerca del dettaglio, Morgan è per molti un’artista egocentrico e sopravvalutato. Per noi è invece un musicista dedito alla sua arte, da ammirare per la voglia di studiare e sperimentare.

Tralasciando da quale parte il pubblico stia, nei confronti di Morgan, è innegabile che “Metallo non Metallo” abbia portato negli anni ’90 una ventata d’aria fresca nel rock italiano. Morgan e soci (Fumagalli, Carnevale, Magnini) fecero la scelta di infarcire i loro brani con contaminazioni elettroniche e molti richiami alla New Wave. Ricordo che, insieme a De Andrè, David Bowie e i Depeche Mode sono fra gli idoli della band. Il risultato è un suono che strizza l’occhio all’elettropop anni ’80, un mix di suoni algidi e cupi, quasi artificiosi; un sound ben lontano dal cantautorato classico.

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Metallo non metallo (1997), Bluvertigo.

Ne è esempio “Fuori dal tempo”, primo singolo estratto dal disco. Uno splendido esperimento pop, caratterizzato da una base ossessiva in cui si criticano la società, i professori, le istituzioni e tutto ciò che è convenzionale : “non posso fare tutto quello che voglio, non posso dire tutto quello che penso, non posso esaudire i miei desideri – la condizione in cui mi trovo è proprio fuori dal tempo”.

“Oggi hai parlato troppo” è un brano prettamente rock in cui la chitarra di Livio Magnini si fa sentire, mentre “Cieli Neri” è una nostalgica ballata notturna introdotta dal flauto di Mauro Pagani, che ci fa venire subito in mente i Joy Division (altro feticcio musicale della band).

Stesso ambiente intimistico e lieve si ritrova in “Ideaplatonica”, brano intriso di archi, citazioni e richiami culturali. Ora io non so bene se Morgan sappia esattamente che l’idea per Platone è la forma unica di un molteplice, ma è chiaro che l’ambizione e la volontà di proporre testi colti – e lontani dalla lingua di Dante – è evidente. In fondo Morgan è un bravo musicista e non un professore universitario fuori dal tempo.

Canzone di punta di “Metallo non Metallo” è “Altre forme di vita”, successo di pubblico e critica, nonché in termini di vendite. Si tratta di un brano che solo una rockband come i Bluvertigo avrebbe potuto scrivere e portare al successo. In Altre forme di vita il rock incontra il pop ed esplora la dance, portando il “Bluvertigo-pensiero” ai massimi livelli. Il ritmo frenetico e la pulsante base computerizzata (Andy fa sentire i suoi magici synth in tutto il disco) fanno da sfondo all’assunto secondo cui esistano altre forme di vita. Il brano “volenti o nolenti” piacerà, ieri come oggi, anche ai peggiori detrattori della band. Ancora oggi risulta fresco e attuale, leggero e ballabile nonostante il ricercatissimo sound.

Metallo non Metallo è sicuramente un album controverso caratterizzato dalla notevole stratificazione sonora, impreziosito (a volte troppo?) da citazioni giganti e dalla maniacale perfezione negli arrangiamenti.

Per alcuni il disco crolla sui testi, per altri invece è manifesto imprescindibile di un nuovo approccio alla scrittura. Altri considerano questo Lp come un pasticcio sonoro frammentario e discontinuo, altri ancora come un alto esperimento musicale ben riuscito dove si può trovare, ora come allora, una distanza abissale con le migliaia di produzioni italiane.

Io penso che “Metallo non Metallo” esca vincitore dalla sfida che si era preposta, ma per giudicare dovremmo attenerci a ciò che I Bluvertigo cantano nel brano Arti dei miscugli: “In ogni opera d’arte che si rispetti come minimo c’è tutto: tutto è tutto, quindi anche brutto”.

Metallo non Metallo può essere un’opera d’arte così come un lavoro troppo ambizioso, ma una cosa è certa: non può mancare nella vostra collezione di dischi.

Curiosità: nel brano Troppe Emozioni è la cantante Alice ad occuparsi dei cori.

Tracklist di Metallo non Metallo:

1. Intro
2. Il mio malditesta
3. Fuori dal tempo
4. Vertigoblu
5. Tele cinesi
6. Cieli neri
7. Oggi hai parlato
8. Il nucleo
9. Ebbrezza totale
10. Altre forme di vita
11. Cultipagani
12. (le arti dei) Miscugli
13. Ideaplatonica
14. So low – l’eremita)
15. Troppe emozioni.

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Paride Candelaresi
Paride Candelaresi
Appassionato di musica, cinema, vino e cultura ebraica. Iscritto alla Facoltà di Giurisprudenza, gestisco la mia attività fra mille interessi: lirica, pop, dance, rock e jazz ma anche equitazione, storia e letteratura. Sono ideatore della manifestazione musicale Maratona Musicale No StoP.
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