Max Gazzè: “Il mio non è un album pop”

Max Gazzé al Festival di Sanremo con “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”, una storia d’amore tra mare e sponda.

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Gazzè rappresenta una garanzia della qualità autoriale italiana. Lo conferma la sua scelta stilistica di quest’anno, portare una canzone complessa, La leggenda di Cristalda e Pizzomunno, una vera e propria scommessa. Una storia d’amore tra mare e sponda, dove la parola “storia” calza a pennello con il contenuto. Il rischio è quello di capire davvero la canzone lunedì prossimo, a Festival finito. Le pretese di Gazzè sembrano proprio quelle di lasciare al tempo e a luoghi come il teatro la comprensione della traccia: “Ho già portato nei teatri il progetto Alchemaya, che è stato eseguito con la Bohemian Symphony Orchestra di Praga. Il disco avrà tre inediti tra i quali “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”. Questo progetto porta un’opera vera e propria sul palco di Sanremo, qualcosa di veramente originale. Lo stesso Gazzè ha coniato ad hoc il neologismo “opera sintonica”, che fonde sifonia e sintetizzatori. Coloro i quali si aspetteranno una debacle rimarranno delusi. Ci tiene a specificare che il suo: “Non è un album pop”, per chi non l’avesse ancora capito.

I giornalisti in sala stampa gli chiedono un parere sul metodo di votazione, in concomitanza con l’esecuzione: “Non riuscirei ad ascoltare un brano e votare nello stesso momento. Penso sarebbe stato più corretto avere un pensiero per chi non ha un’età tale da essere pronto come i giovani, che sono abituati a fare più cose contemporanemente. Diamo qualche secondo in più per la votazione, magari nel cambio palco”.

Infine, un pensiero sulla prima esibizione: “Ho subito il peso delle aspettative. Quando sono salito sul palco ero molto emozionato, poi mi sono concentrato su quello che stavo dicendo.” Max Gazzè non è previsto tra le esibizioni della seconda serata del Festival di Sanremo.

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Andrea De Sotgiu
Andrea De Sotgiu
Laureato in Comunicazione, appassionato di musica e di tecnologia. Se qualcosa nasconde una dietrologia non si darà pace finché non avrà colmato la sua sete di curiosità, che sfogherà puntualmente all'interno dei suoi articoli.
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