Massimiliano Caldi: La passione per la musica

Massimiliano Caldi: La passione per la musica è partita in realtà dal pianoforte

Massimiliano Caldi: La passione per la musica
Massimiliano Caldi: La passione per la musica è partita dal pianoforte

È diplomato in pianoforte, composizione e direzione d’orchestra, ha un’ampia esperienza internazionale sia in campo sinfonico che operistico, nell’operetta e nel balletto, e rivolge una particolare attenzione alla musica contemporanea e alla valorizzazione di opere dell’Ottocento uscite dal repertorio.

Ha collaborato e collabora con molte prestigiose istituzioni quali, tra le altre, l’Accademia Teatro alla ScalaI Virtuosi del Teatro alla Scala, l’orchestra della Fondazione I Pomeriggi Musicali di Milano, la Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, il Teatro Regio di Torino, con il Teatro Massimo di Palermo, la Fondazione “Arturo Toscanini” di Parma. 

Tiene regolarmente concerti in Polonia, ma ha prestato la sua opera anche a Vienna, Linz, Amsterdam, Baden-Baden, Bonn, Frankfurt, Mannheim e in Israele.

Quando e come hai scoperto la tua passione per la musica?

La passione per la musica è partita in realtà dal pianoforte. Dopo aver scoperto questo meraviglioso strumento intorno ai 4 anni di età, per puro caso, nella stanza di una villa, in un caldo pomeriggio tardo primaverile, ho iniziato a mimare l’azione del pianista su qualunque piano verticale, orizzontale o obliquo davanti a cui mi trovassi.

Poi mi fu regalato un pianino Bontempi – alla Schroeder dei Peanuts, per intenderci – e successivamente arrivò un piccolo harmonium elettrico di provenienza Cagnoni (che ancora conservo gelosamente al mare a casa dei miei, in perfetta efficienza), il celebre emporio milanese di giocattoli di corso Vercelli, chiuso ormai da anni.

All’età di 9 anni i miei genitori decisero di iscrivermi al corso di pianoforte principale della Civica Scuola di Musica di Milano, che allora era in corso di Porta Vigentina, su consiglio del compianto Maestro Tony De Vita, amico di papà.

A 10 anni finalmente iniziai a seguire le lezioni della severa Mariella Sorelli (che ancora mi segue su Facebook!) ma, un po’ grazie agli input del Maestro Francesco Attardi di Storia della Musica, un po’ grazie alla pratica della musica da camera, a 16 anni scoprii l’orchestra che, con la sua magia e il suo incanto di un organismo solo apparentemente monolitico ma in realtà fondato sull’azione di decine e decine di teste pensanti e di braccia e di bocche….suonanti, mi tiene legato a sé, ancora, dopo tanti anni.

Sui 20 anni entrai nella classe del Maestro Franco Gallini che mi mise in mano la bacchetta per la prima volta davanti a un’orchestra a febbraio 1989.

Massimiliano Caldi: dietro le quinte
Massimiliano Caldi: da ragazzino ero affascinato dal teatro di prosa, dagli attori, dal loro girovagare; ero affascinato dal “dietro alle quinte”

La tua prima direzione d’orchestra? Aneddoti?

Il debutto davanti al pubblico fu il 2 giugno 1989 all’auditorium Francesco Lattuada di Corso di Porta Vigentina a Milano con l’Ottetto per fiati di Stravinskij, dopo il quale il Maestro mi disse di essere stato un incosciente a far dirigere per la prima volta in vita sua un allievo del  primo anno (e in quel repertorio!) ma anche di sentirsi ripagato di questa incoscienza dal risultato positivo della serata.

In realtà, come dicevo poc’anzi, la primissima prova/lezione davanti a un’orchestra fu l’8 febbraio 1989: mi cimentai davanti all’orchestra degli studenti della “Civica” nel secondo movimento della sinfonia Linzer di Mozart.

Detti l’attacco per due volte e per due volte nessuno suonò…ma, quando alla terza finalmente partirono, provai una sensazione impossibile da dimenticare.

Il tuo rapporto con il Teatro?

Il teatro è da sempre una grande passione. Il teatro di prosa forse ancor prima del teatro lirico che ho scoperto in corrispondenza della mia passione per la direzione d’orchestra.

Fu il maestro Riccardo Muti a farmi innamorare dell’opera, di Verdi e di tutto ciò che gira intorno al mondo della lirica. Andavo alle sue prove alla Scala, gli rubavo un saluto qua, due parole là…e quando l’ho reincontrato a Varsavia 5 anni fa è stato affettuosissimo.

Invece da ragazzino ero affascinato dal teatro di prosa, dagli attori, dal loro girovagare in tournée ripetendo per mesi tutte le sere lo stesso spettacolo; ero affascinato dal “dietro alle quinte” e sognavo di mettere il naso nei backstage dei teatri, cosa che poi ho iniziato a fare nel corso delle prove delle mie prime opere.

Hai diretto un’opera con attori, vero? Come valuti l’esperienza?

Sì, ti riferisci a “Notte per me luminosa”, musiche di Marco Betta, testi di Dario Oliveri.  Spettacolo ideato per celebrare la ricorrenza dei cinquecento anni dalla pubblicazione della prima stesura del poema cavalleresco dell’Ariosto Orlando furioso.

Dario Oliveri si è immaginato l’ultima notte di vita di Ariosto che per tutta la vita fu ossessionato dalla scrittura e riscrittura del “Furioso”. Il lavoro si sintetizza in poche “scene”: la fuga di Angelica, l’amore tra questa e Medoro, la follia di Orlando e il viaggio di Astolfo sulla Luna…L’Ariosto era l’attore Corrado Calda, che so che tu conosci…

Fu bellissimo! Lavoro suggestivo, testo accattivante e teatro splendido.

Massimiliano Caldi: La passione per la musica 2
Massimiliano Caldi: Ho studiato e ristudio sempre i grandi classici, ma poi è bello a un certo punto cambiare aria e accettare proposte un poco più trasgressive

Preferisci i grandi classici della musica o dar voce a nuove proposte musicali di autori contemporanei?

Sono sempre dell’idea che non si debba fare o solo una cosa o l’altra oppure una sola cosa alla volta.

Ho studiato e ristudio sempre i grandi classici: Beethoven, Haydn, Mozart, Mendelssohn, Schubert, Schumann, Brahms … ma poi è bello a un certo punto cambiare aria e accettare proposte un poco più … trasgressive, diciamo.

Ho tenuto a battesimo decine di composizioni in prima esecuzione assoluta ed è stato bellissimo relazionarsi col compositore presente in sala.

Diretto prime esecuzioni moderne di opere del passato ingiustamente messe da parte, capolavori della seconda metà dell’800 riscoperti e ridati alle stampe dopo essere stati revisionati.

È successo ad esempio al Festival della Valle d’Itria con l’esilarante opera comica Don Bucefalo di Cagnoni ma anche a Cracovia al Festival di Musica Polacca, con Piero De Medici di Poniatowski.

Entrambi i titoli sono diventati CD piaciuti talmente tanto, ad esempio, al direttore artistico del teatro dell’opera baltica di Danzica che lo ha voluto rimettere in scena.

Sei molto legato alla Polonia, come mai?

Sono vincitore assoluto del primo premio e della medaglia d’oro al 6° concorso G. Fitelberg di Katowice nel 1999: da allora nessun italiano è mai più entrato nel palmares della competizione internazionale.

Da quel momento iniziò la grande avventura. Fui Direttore Artistico dell’Orchestra da Camera Slesiana. E a seguire Direttore Principale delle Filarmoniche di Danzica, di Koszalin e di Rzeszow.

Ho diretto praticamente tutte le Filarmoniche polacche, presso festival internazionali a Varsavia e a Cracovia e in tutta la nazione.

L’autore che preferisci sommamente dirigere?

Non vorrei apparire “piacione”, come si dice a Roma ma l’autore che preferisco è quello che sto dirigendo in “quel” momento!

Cosa stai facendo e cosa farai nel prossimo futuro?

Sto preparando i concerti che dirigerò a Osimo e subito dopo a Varsavia. Nel prossimo futuro la cosa più significativa è di sicuro Cavalleria Rusticana di Mascagni che verrà preceduta dalla Via Crucis di Pawel Lukaszewski e che andrà in scena il 4 marzo 2023

Grazie Massimiliano, a presto.

Potete seguire l’attività di Massimiliano Caldi al sito https://massimilianocaldi.it/

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Sergio Scorzillo
Sergio Scorzillo
Autore, attore, regista, formatore. Teatro e Musica sono state da sempre le sue grandi passioni e non solo. Il palcoscenico è il luogo in cui riesco a vincere le mie fragilità, a comunicare e a sentirmi utile e vivo
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