Manuella: “Giostra? La necessità di riconnettermi alla mia anima”

Quattro chiacchiere con la giovane cantautrice sarda Manuella, in uscita con il suo EP d’esordio intitolato “Giostra”

Manuella Giostra
Manuella si racconta ai lettori di Musica361, in occasione dell’uscita dell’EP “Giostra”

Debutto discografico per Manuela Manca, in arte semplicemente Manuella, cantautrice classe ’90 che si presenta al grande pubblico con il suo biglietto da visita discografico intitolato Giostra, extended play disponibile negli store digitali e sulle piattaforme in streaming dallo scorso 27 agosto.

“Giostra”, quali pensieri e quali stati d’animo ti hanno accompagnato durante la fase creativa di questo progetto?

Più che i pensieri, in questo progetto mi hanno accompagnata il desiderio di fare ordine dentro me stessa e la necessità di riconnettermi alla mia anima. Ma anche un forte senso di appartenenza alla Sardegna e allo stesso tempo il desiderio di “superarne il confine”. Lo stato d’animo dovuto a questa mia condizione da isolana, che mi porta ad avere un piede nella mia isola e l’altro nel mondo, si riflette in tutto l’EP. 

Quanto contano le radici nella vita e nella tua musica?

Ho capito che per me contano tantissimo, letteralmente mi tengono in piedi. Se non fossi rientrata a casa, dove le mie radici affondano, probabilmente non sarei riuscita a completare “Giostra”.

Hai viaggiato parecchio, quali sono i luoghi che ti piacerebbe visitare non appena possibile?

Tutti quelli dove è possibile vedere l’aurora boreale.

Coltivi altre passioni oltre la musica? 

La mia infinita passione per la natura. Poi amo praticare yoga, ma non sono ancora un’esperta (ride, ndr). 

A cosa si deve la scelta del tuo nome d’arte?

Mia nonna paterna mi ha sempre chiamata così, io mi chiamo Manuela ma lei non riesce a pronunciarlo bene, con una sola elle, perciò, Manuella! Inoltre, le mie amiche mi chiamano così nelle situazioni più “pazze”.

Un disco o una canzone che ti ha cambiato la vita? O che ti emoziona particolarmente ogni volta che l’ascolti…

La canzone che ha cambiato la mia vita è “Sceti Tui”, l’intro del mio EP. É il brano che ha realmente iniziato a sciogliere le mie paure, la prima canzone in assoluto che ho cantato in pubblico. Prima di allora, la paura di far risuonare la mia voce di fronte ad altre persone mi terrorizzava. “A Song For You” di Donny Hathaway cantata da Ray Charles mi fa sciogliere, da sempre.

Qual è l’aspetto che più ti affascina nella fase di composizione di una canzone?

L’energia e la sinergia che si creano in studio quando un brano prende forma, mi piace chiudere gli occhi e assaporarne ogni istante.

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Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
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