Maggio: “Il mio reportage in musica, fedele e veritiero”

Intervista al giovane artista romano Maggio, fuori con il suo primo progetto discografico intitolato “Nel mentre (Lato A)”

Maggio
Maggio si racconta ai lettori di Musica361, in occasione dell’uscita del suo primo album © foto di Cristina Troisi

Nel mentre (Lato A), questo il titolo del primo progetto discografico ufficiale di Roberto He, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Maggio, talento del roster di Asian Fake, penna e volto della nuova scena musicale italiana.

Quali elementi e quali caratteristiche ti rendono orgoglioso di questo lavoro?

Il fatto che sia un bel reportage di quello che ho vissuto, un racconto fedele e veritiero. Questo mi fa sentire sereno, non ho l’approccio della “commercialata”. Quando scrivo non conta nient’altro.

A livello di ascolti, ti reputi abbastanza onnivoro oppure tendi a cibarti di qualche genere in particolare?

Abbastanza onnivoro, svolazzo un po’ di qua e di là. Ho avuto dei momenti in cui ero in fissa con un gruppo X o un rapper Y, ad esempio tra le medie e il liceo ho avuto il periodo degli Yellowcard, per poi aprirmi all’alternative rock e al rap. Ancora oggi tendo ad approfondire la conoscenza di ciò mi piace, ma anche di quello che non conosco. Ci sono sicuramente tanti generi e tanti artisti degni di nota che non ho ancora ascoltato, con il tempo spero di colmare quante più lacune possibili.

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La copertina del disco

A cosa si deve la scelta del tuo nome d’arte?

E’ stata una mia amica a chiamarmi così, un’associazione molto facile di stampo italiano. Il mio vero nome è Roberto, diminutivo Roby, quindi il calciatore Roby Baggio. Poi, hai presente i giovani che cambiano lettere a caso? Così si è passati a Roby Maggio, per poi lasciare soltanto Maggio. Quando ho dovuto scegliere un nome da rapper, ho pensato di mantenere questo soprannome che mi era stato affibbiato da qualche anno.

Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?

Cavalcare tutto quello che accade, cercando di rimanere il più leggero possibile. Negli anni ho cambiato più volte le mie idee, per cui so che l’età farà il suo corso e mi porterà nuovi pensieri. Gli obiettivi col tempo potrebbero mutare, per ora il mio volermi esprimere attraverso la musica è al centro di tutto.

C’è una promessa che senti di rivolgere a te stesso?

In verità sì, fare in modo che il mio collettivo diventi una realtà. E’ nato tutto da lì, da una promessa che ho fatto a me stesso da piccolo e che voglio cercare con tutte le mie forze di portare avanti. Altrimenti vorrà dire che sono diventato grande, ma in un modo che non mi piace per niente.

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Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
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