“Se solo tu sapessi ma già sai”: Luisa Corna e il suo “Angolo di cielo”

L’artista bresciana ha pubblicato lo scorso 9 giugno in digital download il suo nuovo singolo Angolo di cielo, in questi giorni in rotazione radiofonica. Il singolo anticipa il suo terzo album di studio, dopo Acqua Futura (2006) e Non Si Vive in Silenzio (2010). E nell’attesa ci siamo fatti raccontare da Luisa del suo angolo di cielo…

Luisa Corna, Angolo di cielo anticipa il nuovo album
Luisa Corna, Angolo di cielo anticipa il nuovo album.

Modella, conduttrice televisiva, attrice e sì, anche cantante di successo – si piazzò seconda al Festival di Castrocaro 1992 con Dove Vanno a Finire Gli Amori e quarta al Festival di Sanremo 2002 con Ora Che Ho Bisogno Di Te in coppia con Fausto Leali.

A giugno 2017, terminati da poco gli appuntamenti teatrali con il “Manzoni Derby Cabaret” a Milano, Luisa Corna è tornata a far parlare di sé con Angolo di cielo, canzone dedicata al padre scomparso, al quale si rivolge nel tentativo di condividere il suo presente di donna realizzata. E non solo…

Modella, conduttrice, attrice e infine cantante. Dico “infine” non cronologicamente ma nel senso che, ad oggi, la tua assenza dagli schermi corrisponde finalmente ad una affermazione come cantante, dico bene?
Fin da giovane la mia autentica aspirazione era diventare cantante, parallelamente facevo la modella per mantenermi e poter studiare canto a Milano. Francamente la televisione è arrivata tardi, verso i 33 anni, una bella esperienza in programmi che sicuramente sentivo nelle mie corde ma che negli ultimi anni si sono fatti sempre meno, dando più spazio a talent e reality a cui non mi sono mai interessata: non è che mi sia proprio ritirata ma ho deciso di dare più spazio alla carriera musicale. Negli ultimi anni la tv mi aveva assorbito completamente e non riuscivo a concentrarmi su altro, per questo ho avuto la necessità di tornare totalmente alla musica.

Non solo sono cambiati certi format televisivi, forse è anche vero che nei decenni passati si tendeva più a privilegiare artiste poliedriche. La poliedricità, soprattutto per le donne dello spettacolo, è una qualità che rispetto ad un tempo oggi penalizza?
Sono cresciuta con artisti come Mina, che conduceva, cantava e recitava. Proprio in virtù di tali esempi ho deciso di frequentare fin da ragazzina scuole di teatro, canto, dizione, convinta che fosse indispensabile prepararsi un po’ in tutti i settori dello spettacolo. Da quando invece ho cominciato a lavorare in tv mi sono resa conto del contrario, che di volta in volta venivo sempre più scelta per un solo ruolo. Probabilmente oggi c’è la tendenza ad identificare un artista in un ambito anziché privilegiarne la poliedricità, quando c’è veramente.

Luisa Corna, Angolo di cielo anticipa il nuovo album
Luisa Corna, sta per pubblicare il terzo album.

Restiamo allora alla musica. Quali sono stati i modelli di Luisa Corna?
Mina è stata sicuramente un personaggio verso il quale ho sempre guardato con grande ammirazione ma anche Mia Martini col suo meraviglioso stile sofferto. E poi naturalmente gli americani, la musica soul e il blues.

A dieci anni dal primo singolo Dove vanno a finire gli amori (1992) nel 2002 arriva la grande occasione con Ora che ho bisogno di te in coppia col conterraneo Fausto Leali. Come ricordi oggi quel momento?
Fausto mi vide da casa mentre cantavo nel programma Taratatà su Raiuno: mi chiamò proponendomi un brano che voleva presentare a Sanremo spiegandomi che stava cercando una voce un po’ scura come la mia. La mia prima reazione al telefono fu subito “Sono pronta!” E ogni volta mi dice “Non te la sei tirata neanche un attimo!” (Ride) Probabilmente già sentivo che quell’evento meraviglioso avrebbe in qualche modo rappresentato una svolta, come poi effettivamente è stato.

Veniamo ad oggi: quando e come è nato invece Angolo di cielo?
Il mio musicista Marco Colavecchio, spronandomi a registrare nuovo materiale, mi ha fatto sentire questo brano con le strofe in minore e quel mood un po’ malinconico con un inciso raggiante. Inizialmente era una canzone d’amore ma io ho cambiato completamente il testo, dedicandolo a mio padre. È una persona che, ancora dopo tanti anni dalla sua scomparsa, mi manca molto nella quotidianità e ho sentito naturale fargli arrivare questo messaggio di serenità, relativo al periodo che sto vivendo.

Si sarebbe aspettato di vederti realizzata così come sei oggi?
Anche se non ha potuto vivere tanto la mia carriera professionale, dato che se ne è andato nel 2004, credo lo immaginasse. Ha sempre avuto il desiderio di vedermi realizzata, anche nella vita privata, per questo ho avuto il desiderio di comunicargli che da qualche anno è arrivata nella mia vita una persona con la quale finalmente condivido un rapporto solido.

Un suo consiglio che ricordi?
«Nella vita non bisogna lasciare nulla di intentato: dobbiamo sentire quello che ci dice il cuore senza timori, solo così ci realizziamo veramente». Mi ha sempre trasmesso quel grande senso di libertà, diceva sempre: «Fai le cose per bene, perché se sbagli nella vita paghi solo tu». Non mi ha mai messo freni anzi mi ha sempre dato quegli stimoli per dire «Si può fare tutto, bisogna solo capire quello che si vuole fare e avere il coraggio di farlo». Ci somigliavamo molto.

Sei anche autrice del testo insieme a Marco Colavecchio, Michele Pio Ledda, e Gabriele Oggiano. Che dimensione rappresenta per te la scrittura rispetto all’interpretazione?
Alcune volte mi hanno consegnato testi già finiti come L’ultima luna di Renato Zero. In genere però mi piace sempre poter intervenire e mettere mano in tutte le canzoni che mi propongono: ho bisogno di metterci del mio. Non solo per quello che riguarda l’interpretazione: il brano deve trattare per lo meno argomenti e sensazioni che condivido, pur se non si tratta di qualcosa che sto vivendo in quel momento. Non riesco a cantare un testo che sia lontano da quello che sento.

Luisa Corna, Angolo di cielo anticipa il nuovo album

Chi ti piacerebbe che scrivesse un testo per te? Ed eventualmente cantarlo in duetto con chi?
A me piacciono molto i testi intensi di Tiziano Ferro, lo stimo molto, mi piacerebbe cantare una sua canzone. Vorrei invece duettare con un’artista che ho già avuto il piacere di conoscere anni fa in un locale a Parma nel quale ci esibivamo entrambi: Mario Biondi.

Angolo di cielo anticipa il tuo prossimo disco. E tu puoi darci qualche anticipazione?
Ci stiamo ancora lavorando. Credo che intanto uscirà un altro singolo tra fine agosto e settembre. Sono comunque previste altre collaborazioni, l’album sta prendendo una forma interessante. Avrete qualche anticipazione nel tour estivo.

“Gridare nel tuo angolo di cielo che con lui sono felice, felice di una vita che è normale” dice un verso della canzone. È davvero un periodo felice per Luisa Corna o sei sempre alla ricerca della felicità?
Questo concetto di normalità esprime benissimo la felicità che ho conquistato in questa fase della mia vita: negli ultimi anni sono sempre stata presa a lavorare in tv, e in particolare, dopo la malattia di mio padre, ho sentito l’esigenza di stare vicino alla mia famiglia, in maniera normale appunto. Non a caso sono tornata anche a vivere a Palazzolo, in campagna, tra i miei amici: ora riesco a ritagliarmi delle giornate con la mia famiglia e il mio compagno, una libertà della quale è meraviglioso godere. Probabilmente proprio perché, al contrario, da ragazzina avevo la frenesia di conoscere il mondo e ora invece, a 50 anni, riesco ad apprezzare la semplicità della vita concedendo più spazio agli affetti. Da buon sagittario conservo l’istinto di vivere nuove esperienze, ma oggi, pur sempre cittadina del mondo, ho trovato il mio angolo di cielo nella normalità di casa.

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Luca Cecchelli
Luca Cecchelli
Giornalista, laureato in linguistica italiana e da sempre curioso indagatore dei diversi aspetti del mondo dello spettacolo. Conduttore radiofonico e collaboratore per diverse testate e rubriche di teatro e musica, svolge parallelamente l’attività di ufficio stampa e comunicazione. Spettatore critico e melomane, è assiduo frequentatore di platee e sale da concerto oltreché batterista per passione e scrittore. Quello che ama di più però è scovare nei libri o in originali incontri e testimonianze retroscena culturali della storia della musica e incredibili aneddoti rock, di cui in particolare è appassionato conoscitore.
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