Litfiba: perchè “17 re” è tra i dischi più riusciti della musica rock italiana

Litfiba: 17 re è il terzo album della band ed è considerato tra i migliori lavori della musica rock italiana. Cerchiamo di capire il perchè.

“Si può vincere una guerra in due O forse anche da solo – Si può estrarre il cuore anche al più nero assassino, Ma è più difficile cambiare un’idea…”. Proprio con queste parole, dopo il sorprendente esordio di Desaparecido ci colpiscono al cuore i Litfiba nel 1986.

17 re è il terzo album in studio della rockband italiana, pubblicato dalla I.R.A. Records. Sicuramente tra i dischi più riusciti della musica rock italiana, ancora oggi è da molti considerato il capolavoro stilistico dei Litfiba. Fa parte, con il precedente Desaparecido (1985) e il successivo Litfiba 3 (1988), della cosiddetta “trilogia del potere”.

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I Litfiba in una foto del 1985.

Fino allo scioglimento del sodalizio Pelù-Renzulli, e all’inaspettata – e per molti vecchi fan non gradita – reunion del 2010, è difficile, a più di 30 anni dalla sua pubblicazione, rievocare il clima che si respirava all’interno della scena rock italiana al momento dell’uscita di questo disco. È anche difficile trasmettere oggi l’idea dell’impatto fortissimo che questo disco ebbe sulla produzione musicale di quegli anni, anni in cui la new wave era già in declino, ma i Litfiba, perlomeno in Italia, furono coloro che tennero vivo il genere ancora per qualche tempo.

La trilogia del potere dei Litfiba, di cui 17 re fa parte, compone insieme a Siberia dei Diaframma, uscito nell’anno precedente, e a Affinità-Divergenze fra il compagno Togliatti e noi dei CCCP uscito nel successivo 1986, un trittico di dischi fondamentali per il rock italiano che dimostra, da una parte di aver ben metabolizzato i suoni della new wave appunto e, e dall’altra, di potere esprimere un suono maturo e dotato di una propria identità.

I Litfiba erano attivi già dal 1980, con alle spalle un’intensa attività live (spesso condividendo le serate con i Diaframma), un paio di Ep e una colonna sonora teatrale (oggi reperibile solo su qualche sito specializzato o più semplicemente su Youtube) e l’esordio folgorante di Desaparecido.

I Litfiba, fortemente supportati dalla stampa specializzata dell’epoca, Mucchio Selvaggio su tutti , condensano in 16 canzoni il meglio della propria produzione. Leggenda vuole che in origine le tracce avrebbero dovuto essere proprio 17, ma un brano -intitolato appunto 17 Re- fu scartato in fase di mixaggio, ritenuto inferiore rispetto agli altri.

Le sedici canzoni in questione rappresentano infatti lo Zenit artistico della band, un risultato che i Litfiba non riusciranno mai più a replicare, se non in parte nel successivo Litfiba 3. Canzoni come le potenti e aggressive Resta, dedicata al disastro nucleare di Chernobyl, Re del silenzio, Elogio alla solitudine, o Apapaia (singolo spaccaclassifiche e tutt’oggi inno della band), sono gli anthem da palcoscenico per eccellenza e saranno i loro cavalli di battaglia per molti anni a venire.

La folle e visionaria Vendette, la sognante Pierrot e la Luna, l’onirica Sulla Terra e la cupa e commovente Ballata, sono esperimenti italiani ricchi di suggestioni che nessun altro artista ha potuto emulare o perlomeno si è sognato di fare.

È difficile per chi ha ascoltato gli album a venire del Litfiba e per chi si è rimasto interdetto dalla figura del frontman Piero Pelù – le cui mosse ed espressioni oggi risultano alquanto portare alle estreme conseguenze – immaginare cosa erano realmente i Litfiba nei primi anni di formazione.

Uno degli apici del disco è la mistica ed esoterica Come un dio. Ascoltate il brano: il basso e la voce di Pelù vi faranno provare un’esperienza mistica musicale senza eguali.

Molti criticano i Litfiba per non aver continuato a creare altri lavori di questa entità. Io mi chiedo: ma un capolavoro come questo non vale già da solo un’intera carriera?

Traclist di 17 re:

Litfiba-17-RE1. Resta – 2:55 (Litfiba)
2. Re del silenzio – 4:07 (Litfiba)
3. Café, Mexcal e Rosita – 3:14 (Litfiba)
4. Vendette – 5:34 (Litfiba)
5. Pierrot e la luna[3] – 4:00 (Litfiba)
6. Tango – 4:36 (Litfiba)
7. Come un Dio – 5:15 (Litfiba)
8. Febbre – 3:49 (Litfiba)
9. Apapaia – 5:01 (Litfiba)
10. Univers – 5:19 (Litfiba)
11. Sulla Terra – 4:19 (Litfiba)
12. Ballata – 3:54 (Litfiba)
13. Gira nel mio cerchio – 3:37 (Litfiba)
14. Cane – 2:51 (Litfiba)
15. Oro nero – 3:45 (Litfiba)
16. Ferito – 4:26 (Litfiba)

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Paride Candelaresi
Paride Candelaresi
Appassionato di musica, cinema, vino e cultura ebraica. Iscritto alla Facoltà di Giurisprudenza, gestisco la mia attività fra mille interessi: lirica, pop, dance, rock e jazz ma anche equitazione, storia e letteratura. Sono ideatore della manifestazione musicale Maratona Musicale No StoP.
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