LegalPop, il mistero dei testi “immorali” consentiti

LegalPop, come muoversi tra musica e diritto 1
Nuova puntata di LegalPop: testi considerati immorali? Va bene, purché non offendano nessuno né violino la Costituzione

Testi trap immorali? Sì, ma senza offese

Testi di canzoni non particolarmente edulcoranti ormai ne esistono a migliaia. Dopo le dissonanze dovute alle melodie, quelle dei testi sono il primo argomento di separazione tra la nuova generazione e quelle precedenti. Diciamoci la verità, è sempre stato così. Negli anni Sessanta e Settanta andava di moda farsi sentire politicamente anche attraverso la musica e ai fan di Claudio Villa sembrava sicuramente fuori controllo l’avvento dei cantautori “di protesta”. Successivamente, proprio per questi ultimi, la dance anni Ottanta sarebbe stata un nonsense di discusso valore.  Insomma, o si parla d’amore con parole come “cuore” e “fiore”  che mettono d’accordo tutti, o altrimenti si crea sempre qualche fazione.

I contenuti dei testi, esattamente come i look, hanno sempre seguito le mode: come si veste un indumento, così si fa con una canzone. Ma chi decide se siano giusti o sbagliati? 

La lettera di Caterina, questa settimana, ci pone davanti a questa domanda. Risponde come sempre sulla rubrica LegalPop l’Avvocato Renato Moraschi. Se anche tu hai una storia da raccontare che riguardi la musica e la legalità e vorresti una risposta dell’Avvocato, scrivici a redazione@musica361.it!

Buongiorno redazione,

sono una cantante trap, che per ragioni di privacy mi firmerò con un nome di fantasia. Ultimamente mi accorgo che non faccio in tempo a dichiarare quale genere musicale canterò, che subito nascono perplessità intorno a chi ascolta. In tanti si stupiscono di fronte a certi testi, ma non capiscono che il genere trap è nato con certi contenuti già negli Stati Uniti. 

Qualcuno minaccia vie legali in quanto certe canzoni affrontano temi forti con parole altrettanto dirette, a parer mio non volgare. A parere mio. Ma chi decide che invece sono volgari, quali ragioni ha in più di me se non il senso comune e forse un po’ bigotto?

Se i testi che ho scritto con la mia compagna di lavoro sono ritenuti immorali dalla massa, devo necessariamente ritirarli? Non offendo nessuno, racconto solo la realtà prendendo una posizione politica ben precisa. E’ un reato?

Caterina, Bologna

Risponde l’Avvocato…

La realizzazione dei brani musicali è rimessa interamente all’autore e/o agli autori dei testi.

Il contenuto può essere anche immorale. Fermo restando che, ove viola principi costituzionalmente garantiti oppure ove contenga riferimenti a persone che ledano la propria immagine, l’autore non è esonerato da eventuali azioni di natura penale e civile.
DAL LEGAL AL POP
Si possono scrivere anche testi immorali rispetto al senso comune (verrebbe da dire mandando a farsi benedire il buon gusto in certi casi, ma non è questo il momento per aprire dibattiti circa la qualità di alcuni generi). Se non ci sono offese ad alcuna persona o non sono violati i principi della Costituzione, nessuno può perseguire un autore di una canzone ritenuta immorale. Si tratterebbe, evidentemente, di una valutazione sulle intenzioni, non certo sui fatti. E’ chiaro, però, che se si prende una posizione politica precisa, come dice la lettera, il rischio di offendere una parte per sostenere l’altra è in questi casi sempre appeso a un filo. Tutto da verificare…
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Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
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